Quel mondo patinato in cui i duri tutti muscoli sembrano rocce immortali è, in effetti, una baracca in una anonima e degradata periferia americana. Il nostro ormai anziano wrestler non è immune da questa crudezza e per sopravvivere nel suo stesso mito è costretto a imbottirsi di farmaci e mostrare il sangue ad ogni incontro. Le mosse sono concordate ma il dolore è vero e senza di questo il pubblico non si diverte e ti boccia subito. Il boato della folla che ti incita e le luci del ring agiscono come una droga, ma finita quella e spente le luci il cuore può presentare il conto e sei fuori da tutto e da tutti. Il nostro eroe che sa lanciarsi dagli elastici e schienare avversari energumeni si trova adesso a misurarsi con difficoltà umane molto più dure: la figlia per troppo tempo dimenticata che non ti vuole più vedere, un tentativo di costruire una vita affettiva partendo da relazioni sociali mercenarie con una spogliarellista, un datore di lavoro (proprietario di supermercato) assolutamente impermeabile ai muscoli che lo tratta come uno schiavo. Non ha competenze ne risorse oltre quelle dei pugni ma tenta, abbandonati i combattimenti, a ricominciare una vita “normale”. Lo colpiranno di più le vecchiette al banco dei salumi di quanto non lo avevano fatto i colleghi avversari di combattimento. Non riuscirà a resistere e l’unica strada che gli è consentita è quella di tornare sul ring prigione dalla quale ormai non si esce. Parallela la storia della donna che lui vorrebbe frequentare ma che lavora in un locale a luci rosse in abiti succinti. Ha un figlio e tanta voglia di normalità ma anche lei, dalla sua prigione lavoro, non ne può uscire. In lui però vede l’umanità che ha scalfito il muro fatto di finti sorrisi da bordello.
La vera protagonista del film è la durezza della vita raccontata senza nascondersi dietro un dito di falso perbenismo. E’ un viaggio racconto nelle realtà che sappiamo esistere e che però osserviamo troppo superficialmente per esserne coinvolti. Rourke è molto credibile. La tecnica di ripresa da quasi documentario e la voce di Pannofino contribuiscono a fare di questo film un esperienza da provare, dura e viscerale come la vita stessa che non regala niente e non fa sconti, mai!
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