The Libertine |
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Un film di Laurence Dunmore.
Con Johnny Depp, Samantha Morton, John Malkovich, Rosamund Pike, Tom Hollander.
continua»
Drammatico,
durata 130 min.
- Gran Bretagna 2005.
uscita venerdì 10 febbraio 2006.
MYMONETRO
The Libertine
valutazione media:
2,52
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Johnny colpisce ancora!di topkarol88Feedback: 0 |
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giovedì 29 gennaio 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Provate ad immaginare solo per un istante di essere in una sala buia e silenziosa. Davanti a voi uno schermo completamente nero e, all’improvviso uno squarcio di luce nell’oscurità, un volto pallido che incomincia a parlare… “ Consentitemi di essere esplicito fin dall’inizio. Non credo che vi piacerò. “ Queste le prime parole di Johnny Depp, protagonista del film, che accoglie lo spettatore con un singolare monologo. La nostra storia si svolge nel 1600 nell’Inghilterra di Carlo II, interpretato da John Malkovich, ed ha come protagonista John Wilmot il secondo conte di Rochester letterato inglese famoso più per la sua vita dissoluta e libertina che per i suoi lavori. John, dopo un lungo esilio da Londra, viene richiamato dal re stesso, suo caro amico, ed incaricato di scrivere un’opera teatrale che esalti la grandezza dell’Inghilterra e soprattutto del suo re, affinchè si possa dimostrare al Parlamento di essere meritevoli di fiducia e di eventuali finanziamenti. Il conte, poco incline al rispetto e alla sottomissione, a malincuore accetta l’incarico promettendo al re uno spettacolo al di là delle sue aspettative. Tornato ad assaporare la bella vita londinese, alla prima di uno spettacolo teatrale l’attenzione di John ricade su di un’attrice, una certa Lizy berry, Samantha Morton, molto poco dotata, scialba ed insignificante che però subito riesce a rapire il conte che ne è come ipnotizzato. Tra i due inizia un’intensa frequentazione: lui le dà lezioni di recitazione promettendole la gloria del palcoscenico e lei in cambio gli dona un po’ del suo tempo e della sua compagnia. In poco tempo si scoprono amanti, pieni di grande passione l’uno per l’altra. Il conte che ha sempre disprezzato i comportamenti irrazionali dettati dal cieco sentimento dell’amore si trova per la prima volta in balia dei propri sentimenti che lentamente lo accompagneranno fino alla fine dei suoi giorni. Tratto dall’omonima opera teatrale di Stephen Jeffreys, The libertine, debutto cinematografico di Laurence Dunmore, conserva molti degli aspetti tipici della pièce: primi piani traballanti, luci soffuse, panoramiche sfuocate. Tuttavia, seppur lento e dallo stile ampolloso, è un film piacevole anche perché offre un affresco della Londra libertina di cui tanto si parla nei romanzi storici, da un punto di vista del tutto originale. Il cast è sicuramente uno dei punti di forza del film poiché i personaggi sono molto ben delineati. Tra di loro certamente spiccano John Malkovich che con tutto il suo charme e la sua austerità sa essere un ottimo re, Samantha Morton che, grazie al suo viso pulito e quasi inespressivo è azzeccassima per il ruolo dell’attricetta ma meno per quello della prostituta ed infine Johnny Depp, il protagonista perfetto. Il suo ciondolare aggraziato che, ricorda un po’ il capitan Jack Sparrow di Pirati dei Caraibi, rende bene l’idea del nobile strafottente e pieno di sè insieme al suo sguardo attento e volutamente malizioso ne fanno il libertino perfetto. La sceneggiatura a volte lascia spazi vuoti, silenzi imbarazzanti quasi interminabili che inevitabilmente deconcentrano lo spettatore ma, c’è da dire che nel film sono presenti alcuni dialoghi , in particolar modo quelli tra i due amanti che sono spettacolari per stile ed intensità narrativa. Così come lo sono il prologo e l’epilogo ed il discorso finale di John Wilmot di fronte al Parlamento, che da solo vale i soldi del biglietto. Come John Wilmot nel suo monologo conclusivo lo spettatore si ritrova a contraddirsi sorpreso, perché, spesso, le cose sono quelle che sembrano.
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