L'idea di base è indubbiamente interessante: raccontare la realtà dal punto di vista di un non vedente. Solo chi conosce da molto vicino il mondo dei non vedenti potrà dirci quanto sia attendibile la versione proposta dal regista. Un normale spettatore come me ricava invece l'impressione di un film non riuscito perché vuole essere troppe cose insieme: un po' di erotismo patinato anni '60 in cui (con la scusa di voler indicare la differenza tra sensualità e pornogafia) si sollecita lo spettatore senza mostrare nulla, un po' fiction à la Un posto al sole, un po' telenovela messicana, un po' telefilm americano, un po' saggio di fine anno di scuola di teatro. Il regista si aggira insomma tra generi diversi senza mai sceglierne davvero uno, e gli attori di certo non lo aiutano con una recitazione che presenta notevoli margini di miglioramento. Ben vengano i film con delle ambizioni: poi però bisogna anche saperli realizzare, e spiace per l'evidente impegno profuso da parte di tutte le persone coinvolte.
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