Barbie

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Perché dovremmo boicottare Barbie Valutazione 1 stelle su cinque

di il cinefilo


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domenica 30 luglio 2023

Bene, torno un attimino a occuparmi della disgustosa ipocrisia di questo film da due soldi...e del motivo per cui Barbie di Greta Gerwig, a mio avviso, andrebbe immediatamente boicottato, onde impedire che il manifesto ideologico delle femministe estremiste americane arrivi a monopolizzare tutte le multisala del mondo.
Invece no: ecco che mi tocca di vedere tanti ingenui, caduti a pesce nella trappola ideologica di Gerwig, che si stanno affrettando subito a celebrare questa roba come una pietra miliare dell'odierna cinematografia americana.
Volendo fare un paragone in apparenza inappropriato ma in realtà calzante, si potrebbe dire che, esattamente come Emile Zola ai tempi dell'ingiusta prigionia di Dreyfus, anche la regista Greta Gerwig(con alle spalle l'intero apparato mediatico delle televisioni e dei social)ha deciso, nel realizzare Barbie, di lanciare il suo personale e spietato "J'ACCUSE!", Non cartaceo ma bensì applicato al grande schermo.
Tuttavia laddove Zola prendeva di mira solo alcuni soggetti, ben specifici, dello stato maggiore francese, l'attacco della regista è di carattere più generale e chiama in causa ogni singolo essere maschile che vive, cammina e respira su questo pianeta...non si tratta di un attacco sferrato alla società nel suo complesso, come alcuni imbonitori da fiera stanno tentando di darci a bere sui social e sui giornali, ma anzi: la critica lanciata da Barbie è rivolta al singolo, un singolo che ci coinvolge tutti noi uomini.
Compresi quelli che, come me, hanno pagato profumatamente il biglietto d'ingresso per entrare in sala e farsi rovesciare addosso l'ennesima manfrina qualunquista, già perpetrata da oltre seicento film prima di questo, e che simboleggiano, di fatto, l'assoluta decadenza, sia concettuale che qualitativa, dell'intera industria hollywoodiana.
Tanto tempo fa il cinema americano ci ha regalato titoli come: A qualcuno piace caldo, la donna che visse due volte, Viale del tramonto, la fiamma del peccato, Taxi driver, 2001 odissea nello spazio, il dottor Stranamore, orizzonti di gloria, Psycho, la morte corre sul fiume, Giungla d'asfalto, Quarto potere, l'orgoglio degli amberson, l'infernale quinlan, Patton generale d'acciaio, quei bravi ragazzi, Il padrino uno e due, Apocalypse now, Cantando sotto la pioggia, Notorious l'amante perduta, gli uccelli e moltissimi altri.
Questi sono alcuni dei titoli che hanno reso grande l'epopea di Hollywood nel mondo...e invece, adesso, come si sono ridotti? Barbie, Birds of prey la fantasmagorica emancipazione di Harley, Encanto, Frozen uno e due, Black Widow, il diritto di contare, il diritto di opporsi, spider man home coming, Coda-i segni del cuore, MEN(di Alex Garland), piccole donne(la mediocre versione di Gerwig), Wonder Woman, Suicide squad uno e due, Don Jon, La La Land, Whiplash, Race il colore della vittoria, green book e moltissimi altri, troppi per quanto mi riguarda...e poi, naturalmente, abbiamo i vomitevoli e irricevibili live action targati Disney, uno più brutto e inutile dell'altro e tutti perdutamente asserviti, anima e corpo, alla "grande"(e sto scherzando)causa dell'inclusivita forzata che sta distruggendo ogni cosa, e rovinando definitivamente il ricordo di ciò che è stato in precedenza, almeno per quanto concerne la bellezza registica del film.
Ecco, questo è il contesto storico nel quale è stato concepito e sviluppato Barbie: nulla da meravigliarsi, quindi, che sia venuta fuori una porcheria.
Una ciofeca particolarmente pericolosa, tra l'altro, perché va di fatto ad esaltare e legittimare quella sempiterna guerra dei sessi che sta distruggendo non solo la nostra cultura ma anche i nostri cervelli, che aderisce entusiasticamente alla logica della vendetta(del sesso femminile su quello maschile).
Ciò che questo film infame sta facendo è tentare di creare i presupposti ideologici per una futura guerra civile tra i sessi, ancora più implacabile e culturalmente devastante di quanto già non lo sia stata finora.
Esattamente come Leni Riefenstahl e il suo "trionfo della volontà", film di propaganda del 1933 devoto all'ideologia nazional-socialista di Hitler, anche la Barbie di Greta Gerwig è stata creata al solo scopo di immolarsi sull'altare di un ideologia: quella della presunta superiorita della donna sull'uomo(la pretesa di superiorità è sbagliata in entrambe le direzioni)delle VENDETTA della donna sull'uomo e di come tutti gli uomini siano colpevoli a prescindere, per il solo fatto di appartenere al genere maschile.
Questo è il motivo per il quale tutti noi, uomini e donne di buona volontà, dovremmo unire i nostri sforzi per tentare(almeno tentare, non dico riuscire!)di prendere delle iniziative che possano, nel breve periodo, impedire a Barbie di perdurare troppo a lungo nelle nostre sale, col rischio concreto che possa veramente scoppiare la guerra civile: le mogli contro i mariti, le figlie contro i padri, le sorelle contro i fratelli.
Appello finale: Il cinema americano, ormai, è completamente fottuto...ma siamo ancora in tempo per salvarci dallo pseudo femminismo tossico di Greta Gerwig e dei suoi scagnozzi che, come già ho scritto nella mia precedente analisi, non ha niente a che vedere con quello che dovrebbe essere il femminismo reale.
Per questo motivo dovremmo invitare il resto del pubblico a disertare le sale, a oscurare i trailer che si propagano infidi sul web, a ignorare completamente le false recensioni apparse sui quotidiani cartacei e pianificate a tavolino da critici corrotti. 
Bisogna agire subito altrimenti è la fine.

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