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In un museo inglese viene recapitata una "Jack in the box" ovvero un giocattolo vintage dove da una scatola di legno fuoriesce un pupazzo clown dopo aver girato una manovella ed attivato un carillon. Il giovane Casey, appena assunto a lavoro nel museo, non tarderà ad accorgersi che quella scatola vintage non è soltanto un innocente giocattolo per bambini. Partendo da una storia dalle suggestive potenzialità (infatti non solo le "Jack in the box" esistono davvero ma hanno alle spalle una tradizione antica e fatta di leggende) e con protagonista un feticcio classico dell'horror, ovvero un clown, cosa è stato in grado di fare questo regista? Il vuoto cosmico! Infatti, salvo il trucco del babau fatto bene, per il resto questo non è altro che un insulso filmetto con buchi di sceneggiatura, dialoghi e situazioni risibili, incoerenze narrative, recitazione pietosa, tensione e ritmo assenti. Ora, dunque...va bene che è un film a basso a budget, ma di certo questo non può diventare per nulla una giustificazione per non ritenere che si poteva e doveva fare qualcosa di molto più dignitoso, con una materiale di partenza così suggestivo. Ci sono innumerevoli esempi nel cinema horror di film a basso budget, che però sono diventati dei classici. No, qui il problema sta altrove: questo è un regista di dubbie capacità, talento e ispirazione, che copia soltanto e pure parecchio male! Altrimenti davvero non si spiega.
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