laurence316
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lunedì 19 novembre 2018
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quanto ancora vuoi tirarla lunga, rowling?
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Arriva il secondo capitolo della nuova saga nata dalla penna della Rowling, e non fa altro che esacerbare i numerosi difetti del capostipite. Come nel caso del film precedente, difatti, la trama è esile, ed ancora una volta serve solo a preparare il terreno per i futuri seguiti ai quali paiono essere delegati gli sviluppi (finalmente) più interessanti della storia. Peccato che, dopo ben due film che non hanno altra funzione se non quella di “preparare” qualcosa che verrà, diventa proporzionalmente sempre più difficile credere che infine quel qualcosa di effettivamente interessante infine si riuscirà a vederlo (e non che anche il terzo film si riveli nulla più che un prologo).
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Arriva il secondo capitolo della nuova saga nata dalla penna della Rowling, e non fa altro che esacerbare i numerosi difetti del capostipite. Come nel caso del film precedente, difatti, la trama è esile, ed ancora una volta serve solo a preparare il terreno per i futuri seguiti ai quali paiono essere delegati gli sviluppi (finalmente) più interessanti della storia. Peccato che, dopo ben due film che non hanno altra funzione se non quella di “preparare” qualcosa che verrà, diventa proporzionalmente sempre più difficile credere che infine quel qualcosa di effettivamente interessante infine si riuscirà a vederlo (e non che anche il terzo film si riveli nulla più che un prologo).
In ogni caso, quel che convince ancor meno sono, in particolare, certi sviluppi (quei pochi che effettivamente ci sono), piuttosto forzati: vedi la rivelazione finale della vera identità di Credence [WARNING: SEMI-SPOILER] (possibile che su quella nave ci fosse proprio il parente stretto di un certo celebre mago? Forse nei prossimi capitoli verrà rivelato come si tratti solo di una manipolazione di Grindelwald per controllare il ragazzo, ma è difficile dirlo con le solo poche informazioni fornite da questo film). O vedi il provvidenziale aiuto fornito dal solito “Snaso” di turno che riesce a sottrarre (per inciso, a colui che viene definito uno dei due più potenti maghi al mondo) l’unico oggetto che lo protegge dal confronto decisivo che potrebbe portare alla sua futura disfatta. [FINE SEMI-SPOILER]
In sintesi, è l’architettura stessa della storia a lasciare perplessi: v’era davvero la necessità di tutte queste giravolte narrative (occupanti quasi due film e quasi quattro ore di proiezione) al solo fine di rivelare l’identità di un personaggio al quale, paradossalmente, gli spettatori non hanno neppure ancora avuto il tempo di affezionarsi? Considerando poi il fatto che il tutto produce come ulteriore effetto il relegare quasi in secondo piano quelli che, a rigor di logica, si suppone siano i protagonisti?
Ancora: che funzione hanno all’interno della trama le creature magiche tanto pubblicizzate se non quello di fungere da estremo deus ex machina dell’ultimo minuto (come detto) o da “simpatica tappezzeria”, “galleria zoologica” che offre unicamente il pretesto per un brillante (quanto fine a se stesso) sfoggio di mirabolanti effetti speciali (come nella scena della “cattura” dello “Zouwu” con la “bacchetta a sonagli” o della breve capatina allo “studio” di Newt ad inizio film).
E anche il titolo finisce per farsi fuorviante (non sarebbe forse stato forse più adeguato “Alla ricerca di Credence”?), perché il villain, che finalmente c’è, compare poco e (per ora) non influisce particolarmente sulla trama.
Insomma, in questo Animali fantastici – I crimini di Grindelwald passano in secondo piano gli “animali fantastici”, quelli che (si suppone) dovrebbero essere i protagonisti (tra gli sviluppi più irritanti, quello riguardante Tina che, da personaggio con una personalità, un’utilità e una certa simpatia viene declassata a pallida spalla [nonché interesse amoroso del protagonista] che non combina quasi mai niente), e dunque cosa rimane?
Un altro trailer che non fa altro che annunciare e ri-annunciare la venuta di prossimi grandi avvenimenti e stravolgimenti, tanto nel mondo degli umani (una delle scene più efficaci, emotivamente, preconizza la Seconda guerra mondiale), quanto nel mondo dei maghi (anch’esso percorso da venti di guerra), ancora una volta però posticipati a data da destinarsi (il finale, una delle parti più urticanti, è ancora più aperto che non quello del precedente capitolo, e di fatto non è un finale, quanto una brusca interruzione).
Certo, qualcuno potrà obiettare che pure nella “saga del maghetto” praticamente ogni capitolo (salvo l’ultimo) non faceva altro che accumulare dettagli e presagi in vista del gran finale, rispondendo in pieno ad una logica commerciale nonché “episodica” del cinema, ed è perfettamente vero. Ma almeno si preoccupava di offrire un adeguato approfondimento psicologico dei personaggi e delle sottotrame autoconclusive e con una portata emotiva ben differente da quella di questo Animali fantastici (vedi, ad esempio, il caso del “torneo Tre Maghi” ne Il calice di fuoco).
Mentre in questo caso, l’emozione è un po’ troppo spesso assente, e quel che rimane non è altro che una sarabanda di (ottimi) effetti digitali e clamorose scenografie. Bastano per fare un film? Probabilmente no.
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tyler77
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sabato 24 novembre 2018
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"riunione al cimitero"
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C'è una cosa che un film deve fare. Raccontare una storia. Negli 8 capitoli precedenti, si faceva questo, si raccontava una storia, più o meno autoconclusiva, e nel frattempo si scoprivano e raccontavano personaggi e storie, più o meno parallele.
Qui purtroppo c'è un'accozzaglia di personaggi che appaiono e scompaiono a caso, altri che muoiono anche loro a caso. Poi ci sono i vecchi personaggi, che si comportano come malati di Alzhaimer. Dimenticano, soprattutto dimenticano di essere dei personaggi, e vagano, a caso, senza una meta, facendo cose, robe. Gridano.
Ci sono inquadrature quasi da metacinema, che però non hanno il fascino del metacinema, e che quindi definirei "ad Cazzium", la prima parte del film ne è piena.
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C'è una cosa che un film deve fare. Raccontare una storia. Negli 8 capitoli precedenti, si faceva questo, si raccontava una storia, più o meno autoconclusiva, e nel frattempo si scoprivano e raccontavano personaggi e storie, più o meno parallele.
Qui purtroppo c'è un'accozzaglia di personaggi che appaiono e scompaiono a caso, altri che muoiono anche loro a caso. Poi ci sono i vecchi personaggi, che si comportano come malati di Alzhaimer. Dimenticano, soprattutto dimenticano di essere dei personaggi, e vagano, a caso, senza una meta, facendo cose, robe. Gridano.
Ci sono inquadrature quasi da metacinema, che però non hanno il fascino del metacinema, e che quindi definirei "ad Cazzium", la prima parte del film ne è piena.
Ci sono gli effetti speciali, quelli che quando li nomini in una recensione, allora vuol dire che praticamente non sai che scrivere del film, perché se descrivi l'inesistente, significa che quello che dovrebbe esistere, la storia, non c'è.
Ci dovrebbe infatti essere la sceneggiatura, ma qualcuno si deve essere dimenticata di scriverla. La difesa di ufficio dei fan la capisco, in parte l'approvo, ma il film è una noia, una pena...o meglio...il film non c'è, è sparito, come per magia.
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samuele bacci
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sabato 17 novembre 2018
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il mondo magico è diviso. e' tempo di schierarsi
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(Attenzione: la recensione contiene spoiler del precedente film)
Newt Scamander (interpretato da Eddie Redmayne) è tornato per una nuova avventura, questa volta però lontano dalle affollate strade Newyorkesi degli anni ’20.
Abbiamo lasciato il Sig. Scamander nel suo viaggio di ritorno a Londra, dopo aver catturato le creature magiche da lui custodite nella sua valigia da viaggio e dopo aver smascherato i piani del mago Grindelwald (interpretato ancora una volta dallo straordinario Johnny Depp), quest’ultimo catturato e imprigionato dal MACUSA (il ministero della magia americano).
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(Attenzione: la recensione contiene spoiler del precedente film)
Newt Scamander (interpretato da Eddie Redmayne) è tornato per una nuova avventura, questa volta però lontano dalle affollate strade Newyorkesi degli anni ’20.
Abbiamo lasciato il Sig. Scamander nel suo viaggio di ritorno a Londra, dopo aver catturato le creature magiche da lui custodite nella sua valigia da viaggio e dopo aver smascherato i piani del mago Grindelwald (interpretato ancora una volta dallo straordinario Johnny Depp), quest’ultimo catturato e imprigionato dal MACUSA (il ministero della magia americano).
In questo secondo spin-off della saga cinematografica del mago più famoso del mondo, Gallert Grindelwald deve essere traferito dalla prigione del MACUSA per rispondere dei crimini commessi in Europa; tuttavia, con un piano molto astuto, il personaggio di Johnny Depp si assicurerà la libertà per poter portare avanti il suo piano di supremazia dei maghi sui cosiddetti “babbani” (o nomag). Il Sig. Scamander, che come detto ha fatto ritorno nella sua madre patria, riceve la notizia di rimozione dei permessi di viaggio, in seguito alle vicende avvenute a New York qualche mese prima. Tuttavia, grazie anche all’aiuto di suo fratello Theseus (interpretato da Callum Turner), Newt ha la possibilità di avere indietro questi permessi ma ad una condizione, decidere di schierarsi da una parte e dare la caccia all’obscuriale Credence Barabone (ritenuto morto da tutti nel finale del precedente film, e interpretato da Ezra Miller), che ha raggiunto la capitale francese per scoprire le sue vere origini. Dopo aver rifiutato l’incarico, il personaggio interpretato da Eddie Redmayne viene reclutato da un giovane Albus Silente (interpretato da Jude Law) per dare la caccia a Grindelwald, anche lui a Parigi per convincere il giovane Credence ad unirsi a lui, per poter così sfruttare i suoi immensi poteri magici. Da qui inizierà una nuova magica avventura per Newt, che nella strada che lo porterà a Parigi ritroverà anche i suoi amici newyorkesi Jacob Kowalski (Dan Fogler), Queenie Goldstein (Alison Sudol) e una arrabbiatissima Tina Goldstein (Katherine Waterston), la quale ritiene che Newt si stia per sposare con Lita Lestrange (interpretata da Zoë Kravitz), promessa sposa invece a suo fratello Theseus.
David Yates, confermato come regista anche per questo secondo spin-off, è riuscito a dare vita a delle sequenze che hanno davvero del magico, grazie anche alla presenza sul set della scrittrice J.K.Rowling. Nuove ambientazioni, una Londra e una Parigi degli anni ’20 riprodotte alla perfezione, fanno da sfondo ad intrighi amorosi, decisioni che mettono a dura prova la lealtà dei personaggi e un mondo magico sempre più esposto e al contempo diviso.
L’interazione tra i personaggi è ancora più forte e, seppur destinati ad un pubblico adolescente, i dialoghi lasciano intendere la psicologia dei vari personaggi, riuscendo in questo modo a catapultare lo spettatore negli stati d’animo dei protagonisti di questa pellicola.
Oltre alla presenza della Rowling, anche la presenza sul set di un attore esperto e capace come Johnny Depp ha influenzato in positivo la realizzazione del film; infatti, quest’ultimo, si è immedesimato alla perfezione nel ruolo a lui assegnato, creando un personaggio controverso e spietato contro chiunque lo ostacoli. Standing ovation invece all’interpretazione di Jude Law, che veste i panni di un giovane Albus Silente nel periodo in cui insegnava difesa contro le arti oscure alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Grazie ad un mix di simpatia, serietà, furbizia, forza e benevolenza, il giovane Silente porta alla mente un meraviglioso ricordo di uno dei personaggi più amati della sega di Harry Potter, con tutte le carte in regola per diventare, secondo quanto affermava il professor Piton, il più grande mago di tutti i tempi.
Unica pecca della storyline del film è il rapporto tra Silente e Grindelwald, che viene si narrato e spiegato, ma mai concluso a pieno, come se una parentesi non si sia chiusa a dovere.
Ottima la scenografia, effetti speciali incredibili. Ogni singolo fotogramma è stato realizzato con cura quasi maniacale. Lo spettatore si ritrova catapultato in sequenze dove lo spettacolo della magia sfocia in tutta la sua bellezza.
Nonostante sia per certi versi un film che fa da ponte tra il primo film e quello che ne seguirà, con lunghi e a volte noiosi dialoghi, controversie tra personaggi e segreti che non dovrebbero essere rivelati, la pellicola funziona bene e man mano porta alla mente quel sogno che si aveva quando si guardavano i film di Harry Potter, poter far parte di quel mondo magico estremamente affascinante.
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alexgiallorosso
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giovedì 22 novembre 2018
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animali fantastici:i crimini della rowling(spoiler
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ero molto curioso di questo seguito, il personaggio di grindelwald mi ha sempre affascinato, e ora finalmente potevo vederlo in azione sul grande schermo. purtroppo però questo film mi ha quasi totalmente deluso. cercherò di spiegarmi meglio possibile.
in questo film Grindelwald esce per un totale di una ventina di minuti, scene molto brevi, esclusa la parte finale. nonostante si parli sempre di lui, alla fine viene poco sfruttato, e c'è un motivo: i personaggi del primo film. lo scopo di questo film è avvicinarsi inevitabilmente allo scontro finale tra Gellert e Albus, ma purtroppo a rallentare il tutto ci sono molti personaggi inutili. i 4 protagonisti del primo ne sono un esempio: persino newt in questo film ha un ruolo quasi marginale.
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ero molto curioso di questo seguito, il personaggio di grindelwald mi ha sempre affascinato, e ora finalmente potevo vederlo in azione sul grande schermo. purtroppo però questo film mi ha quasi totalmente deluso. cercherò di spiegarmi meglio possibile.
in questo film Grindelwald esce per un totale di una ventina di minuti, scene molto brevi, esclusa la parte finale. nonostante si parli sempre di lui, alla fine viene poco sfruttato, e c'è un motivo: i personaggi del primo film. lo scopo di questo film è avvicinarsi inevitabilmente allo scontro finale tra Gellert e Albus, ma purtroppo a rallentare il tutto ci sono molti personaggi inutili. i 4 protagonisti del primo ne sono un esempio: persino newt in questo film ha un ruolo quasi marginale. perchè parliamoci chiaro, quello che ci interessa ora è il grande scontro tra i due grandi maghi, e invece si perde tempo per cose inutili per quasi tutta la durata del film. credence all'improvviso si è unito ad un circo e ha persino conosciuto nagini, e viene anche seguito da un tizio di una importante famiglia magica africana. questa sottotrama è completamente stupida ed inutile, anche perchè si conclude in questo film, e soprattutto con uno spiegone ridicolo che mi ferma l'azione per 10 minuti buoni. dopo la confessione di leta (un altro personaggio trattato malissimo, una fine che rende inutile anche lei) il mago africano infatti non ha piu senso di esistere, e infatti non lo si vede piu per il resto del film. queenie impazzisce e segue grindelwald non si sa perchè, anzi la sua idea è questa: lascio jacob cosi posso seguire grindelwald per avere la libertà futura di sposare jacob, nonostante mi abbia dato della pazza quando l'ho lasciato. va beeeene...
tina e newt ripartono da capo perche tina è impazzita anche lei dopo aver letto una notizia sbagliata riguardo il matrimonio del fratello di newt, anche se leta sotto sotto è innamorata davvero di newt, vedi i ricordi che condivide solo con lui durante il film, e quel ti amo molto ambiguo alla fine, perchè vengono inquadrati entrambi gli scamander, ma tanto poi muore, quindi non ce ne frega un cazzo neanche di questo.
la Mcgranit buttata li sensa alcun motivo, anche perchè per farlo la abbiamo invecchiata di almeno una trentina di anni, quindi in HP ora abbiamo una fantastica nonnina a tre cifre, ma questa forse è una inezia.
nicolas flamel non solo è inutile, ma anche ridicolizzato, dopo tanti anni di mito intorno a questa figura adesso è un decrepito che non puo stringere una mano e dispensa consigli finali ovvi ad auror professionisti.
silente vestito come come un babbano doc (anche tutti gli altri, come per esempio i maghi vestiti all'udienza di newt all'inizio) che senso ha?perchènonsiha una distinzione nel vestiario tra i due mondi come è sempre stato? boh...
perchè silente adesso vede il cazzo che vuole sullo specchio?
nella scena finale poi gli auror ascoltano tanto bellini il discorso di un terrorista ricercato senza battere ciglio, sarebbe da maleducati interromperlo e provare ad arrestarlo magari.
poi il colpo di scena finale lascia un sapore agrodolce in bocca: da una parte sicuramente ti risolleva dopo tante scemenze e perdite di tempo, ma poi pensi "EH?COSA?". sono curioso di sapere come ha intensione di far quadrare tutto la rowling nei prossimi film, ma sicuramente dovranno esserci delle correzioni nelle date canoniche avute fin'ora, e da una parte o dall'altra la spiegazione finale sarà carente e deludente, per forza di cose.ma magari mi sbaglio io...
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martina russo
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venerdì 30 novembre 2018
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animali non proprio fantastici
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Avevo letto in giro commenti negativi sul film, ma da fan della saga di Harry Potter sono corsa al cinema con quella frenesia che solo questa saga riesce a darmi.
Sono uscita dal cinema profondamente delusa.
Il film potrebbe risultare gradevole a chi non ha mai letto o guardato la saga o a chi guardando ha prestato poca attenzione, ma ai fan alcune cose non sono sfuggite.
Parto dal fatto che gli effetti speciali sono davvero ben fatti, colori magnifici, colonna sonora stupenda e gli attori chi più chi meno abbastanza accettabili.
Ma ci sono tante cose che non vanno, punto uno; sembra in alcuni punti slegato e lento, punto due: l'arco temporale è completamente falsato e questo è dimostrato dalla presenza della Mc Granitt, cioè lei nasce nel 1935, Animali fantastici abbiamo visto che si svolge molto prima,come fa la Mc Granitt ha insegnare se in teoria non è nata? Mi direte che sicuramente sarà una parente ma no, perché il padre era un Babbano quindi mi sembra improbabile che ci siano parenti magici col suo cognome, sarà un'omonima (tiè che piccolo il mondo) tristemente invece, questo è un altro strafalcione di una regia che non si degna di leggere cosa c'era prima.
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Avevo letto in giro commenti negativi sul film, ma da fan della saga di Harry Potter sono corsa al cinema con quella frenesia che solo questa saga riesce a darmi.
Sono uscita dal cinema profondamente delusa.
Il film potrebbe risultare gradevole a chi non ha mai letto o guardato la saga o a chi guardando ha prestato poca attenzione, ma ai fan alcune cose non sono sfuggite.
Parto dal fatto che gli effetti speciali sono davvero ben fatti, colori magnifici, colonna sonora stupenda e gli attori chi più chi meno abbastanza accettabili.
Ma ci sono tante cose che non vanno, punto uno; sembra in alcuni punti slegato e lento, punto due: l'arco temporale è completamente falsato e questo è dimostrato dalla presenza della Mc Granitt, cioè lei nasce nel 1935, Animali fantastici abbiamo visto che si svolge molto prima,come fa la Mc Granitt ha insegnare se in teoria non è nata? Mi direte che sicuramente sarà una parente ma no, perché il padre era un Babbano quindi mi sembra improbabile che ci siano parenti magici col suo cognome, sarà un'omonima (tiè che piccolo il mondo) tristemente invece, questo è un altro strafalcione di una regia che non si degna di leggere cosa c'era prima. Punto tre: (Allerta spoiler) ahahaha il finale ahahaha voglio proprio capire come sia imparentato a Silente questo ragazzino e vorrei proprio sapere perché la Rowling nei libri precedenti non ha mai accennato a lui (ricordiamo che Harry Potter si svolge molto dopo! ) A mio parere è solo un altro elemento inserito a caso per far andare avanti la saga!
E poi sappiamo tutti che Silente é gay e la stessa Row lo ha confermato, quindi di chi ci sconvolgono?
Ultima cosa, gli animali fantastici dov'erano? Perché credo di essermeli persi, perché se nel primo sono rimasta a bocca aperta, incantata per ciò che il mio tassorosso preferito ci mostrava, nel secondo, a parte nella scena iniziale, non ho visto nulla!
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onufrio
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lunedì 17 giugno 2019
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tanta confusione
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Tanta carne al fuoco, anche troppa, che sin dall'inizio confonde lo spettatore e non lo invoglia di certo a tenere il ritmo caotico e l'ingresso costante in scena di personaggi su personaggi, e poi le scene d'azione, e poi nuovi animali fantastici, e Grindelwald e Silente da giovane e Credence e tanti altri. Insomma: tanto rumore per nulla, o meglio, tanti protagonisti che rimangono lì, sulla copertina, senza essere analizzati del tutto. Animali Fantastici continua a non decollare, rimane a bassa quota e delude lo spettatore; un vero peccato, un lavoro che al momento appare inutile. Riuscirà a riprendersi? Il terzo capitolo ce lo dirà...
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domenica 2 dicembre 2018
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trama
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winchester_94
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domenica 2 dicembre 2018
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i crimini della rowling
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Lo scontro è inevitabile, schierarsi un dovere morale, ma la vera forza, risiede nell’amore e nei rapporti tra i personaggi. Queste, sono le chiavi di lettura che si possono trovare, nel nuovo capitolo della saga prequel di Harry Potter, dove le atmosfere dark affiancano un mondo inesplorato e fantastico, orchestrato da una regia non sempre all’altezza e asettica.
In seguito all’evasione di Gellert Grindelwald, si diffonde panico e allarme al ministero.
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Lo scontro è inevitabile, schierarsi un dovere morale, ma la vera forza, risiede nell’amore e nei rapporti tra i personaggi. Queste, sono le chiavi di lettura che si possono trovare, nel nuovo capitolo della saga prequel di Harry Potter, dove le atmosfere dark affiancano un mondo inesplorato e fantastico, orchestrato da una regia non sempre all’altezza e asettica.
In seguito all’evasione di Gellert Grindelwald, si diffonde panico e allarme al ministero.
Egli, determinato a rompere le barriere tra il mondo magico e il mondo babbano, sfrutta i dubbi e le paure di Creedence, cercando di convertirlo alla causa.
Newt Scamander su consiglio di Albus Silente si dirige a Parigi, con lo scopo di fermare il mago oscuro, grazie ai suoi inseparabili amici e naturalmente alla sua valigia, piena di creature magiche.
J. K Rowling torna come sceneggiatrice per questo secondo film, del Wizarding World, dove la fantasia e i ricordi di Hogwarts sono sempre presenti nelle sfumature della pellicola che incanta e avvicina ancora di più il pubblico, ma i vari cambi di prospettiva dei protagonisti, sequenze interminabili e a volte futili nei confronti della narrazione, rende la strutturazione dello script più che una sceneggiatura, un’opera letteraria, rendendo disfunzionali i ritmi e i tempi della pellicola.
Oltre ad una trama troppo incentrata sui rapporti dei personaggi, il montaggio, risulta slegato dalla narrazione, non sempre chiara nei suoi passaggi. L’utilizzo di soluzioni e espedienti poco incisivi, trascurano i fatti principali del film.
Le creature magiche, messe in scena dal regista David Yates (ormai al suo sesto film del Wizarding World) incantano e divertono lo spettatore, trasformandolo nel capitolo più accattivante a livello visivo. La caratterizzazione dei protagonisti conosciuti in “Animali Fantastici e dove trovarli”, cambia in questo capitolo, portandoli ad una vera e propria evoluzione, mentre il rapporto tra i nuovi personaggi, come Albus Silente e Gellert Grindelwald, interpretati rispettivamente da Jude Law e Johnny Depp, è sviluppato in parte, poiché la continuità della saga ha in serbo ancora tre capitoli. Essi rappresentano i maghi più potenti nel microcosmo creato dalla Rowling, inoltre Law e Depp si distinguono per la loro performance, ma a causa della caratterizzazione scarna dei due maghi, vengono sminuiti dalle limitazioni dello script.
I crimini di Grindelwald, rappresenta l’opera di passaggio, dove i fatti e le certezze che avevamo nel capitolo precedente, vengono stravolti, trovandoci davanti ad un sequel che attraverso, un ritmo più incalzante nelle battute finali, regala quelle emozioni tipiche della saga, lasciando spiazzati più che il pubblico, i fan, molto dubbiosi sul futuro e sulla continuità del mondo magico, creato dalla Rowling.
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loland10
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domenica 9 dicembre 2018
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fantasia...inerme
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“Animali fantastici. I crimini di Grindelwald” (Fantastic Beasts: The Crimes of Grindelwald) , 2018) è l’ottavo lungometraggio del regista-produttore inglese David Yates.
Un numero due senza sbavature per chi si accontenta di pochissimo, un filmetto di pomeriggio sonno lento per chi vuole un pasticcino dolce e un groviglio spaurito per chi pensa ad un divertimento evanescente. Un numero due con in arrivo altri tre (dallo stesso regista) e dalla scrittura e sceneggiatrice J.K. Rowling. Che dire Harry Potter e spin-off, fantasia sequel e pre-oscurità di ogni dove e luogo. Basta solo accontentarsi appunto…
Con una certa mediocrità e un gusto del falso bello, con una ripresa degna di omaggio e un silenzio roboante ecco che la fantasia regredisce e i sogni (per chi scrive) svaniscono.
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“Animali fantastici. I crimini di Grindelwald” (Fantastic Beasts: The Crimes of Grindelwald) , 2018) è l’ottavo lungometraggio del regista-produttore inglese David Yates.
Un numero due senza sbavature per chi si accontenta di pochissimo, un filmetto di pomeriggio sonno lento per chi vuole un pasticcino dolce e un groviglio spaurito per chi pensa ad un divertimento evanescente. Un numero due con in arrivo altri tre (dallo stesso regista) e dalla scrittura e sceneggiatrice J.K. Rowling. Che dire Harry Potter e spin-off, fantasia sequel e pre-oscurità di ogni dove e luogo. Basta solo accontentarsi appunto…
Con una certa mediocrità e un gusto del falso bello, con una ripresa degna di omaggio e un silenzio roboante ecco che la fantasia regredisce e i sogni (per chi scrive) svaniscono. Una noia e una certa lunghezza inopportuna sbandierano pellicole magniloquenti di vuoti strutturali e di regie sapienti all’uopo (tragitto della serie infinita).
Ovvio dire dove eravamo, …(erano) rimasti che…. tutto gira attorno alle vicende di Newt Scamander e Albus Silente che cercano di ostacolare il mago oscuro Gellert Grindelwald.
Film di noir e oscurità quasi assolute. Tutto inverecondo e senza minimi tentennamenti con sceneggiatura aggrovigliata e forse inutile. Tra New York, Londra e Parigi o viceversa cambia poco il cinema fantasy ritrova pubblico.
Succede che alla proiezione di un film (altro) si arriva tardi, si va avanti in centro e tra i film nuovi di un cinema mono-sala aperto (cosa rarissima quasi viene da dire).. ecco imbattersi nella locandina della ‘Rowling’ production-pen . Si arriva quindici minuti primi....e fila di persone. Proiezione di 15 minuti di ritardo per fare entrare tutti. In una sala grandissima 200 spettatori per lo più giovani e giovanissimi....ti rincuori per il cinema oggi nel nostro paese e persone che hanno voglia di grande schermo....purtroppo ti rincuori meno uscendo dalla sala (a proiezione finita). Un quasi addormentarsi con i colpi di scena di cui pare il paradigma di certi film che paiono normali e si collegano a tutta la serie....che pare imprescindibile...mentre per molti della sala no. Si sente il riso e arriva spesso, soprattutto nella prima parte, il pubblico conosce a memoria i tutti personaggi e i cosiddetti sottostesti ( sottotesti?..) che forse sono solo superficiali o meglio luoghi comuni veri o messaggi subliminali di vera finzione.
New York, Parigi e Londra viste belle e da noir, tra classico e aggiustamenti virtuali a go-go. Panorami che attirano le attenzioni e personaggi tra reali e irreali che fantasticano in alto e in basso tra cieli anneriti, plumbei, rifiuti umani, vie deserte, agglomerati fumosi e vistosi segni di scorrerie di altri immaginari.
Un rituale che ripete se stesso senza novità da annoverare e segnalare; rotazioni e barriere, laterali e fuochi, alzate e scoppi, fulmini e saette a tutto schermo. I colori sbiaditi, aggrumati, spenti, nebbiosi e misti-oscuri cavalcano il duo Newt-Gellerth.
Eddie Redmayne(Newt Scamandro): gracile e furbo, cartoon e mesto (ammorbidito da piacere). Johnny Deep (Gellertb Grindelwald): irriverente e irriconoscibile, bulico e svuotato; forse un anno sabatico sarebbe meglio per ricaricarsi (o almeno si spera). Jude Law (Albus Silente): accettabile e sornione, viziato e generico. Katherine Waterstone (Porpentina Scamander): vista e rivista, posta e ricamata.
Silenzi coperti da uno score ideale, volti tediosi e finti, animali sbraitanti, valigia porta tutto e cerchi colorati in uno spettacolo abbordabile e alquanto allungato. Il primo e il secondo sono passati. Per i nuovi che arriveranno attendiamo (si fa per dire) lumi e maggiori idee di ‘grande cinema’.
Regia ritualmente addomesticata e congrua, volubile e ripetitiva.
Voto: 5/10 (**)
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elgatoloco
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martedì 14 aprile 2020
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perche un altro quasi-potter?
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Francamente, "Fantastic Beasts 2-The Crimes of Grindelwald", 2018, David Yates", dal libro di J-K.Rowling, qi ache sceneggiatrice, ma autrice anche dei libri di Harry Potter)sembra u po'pletorico: molti trucchi(che vanno benissimo per magia o meglio illusionismo,,,), tecnologia sopraffine, ma deludono i personaggi, che sono troppi e facilmente"confondibili", decisamente non nuovi, dato che nel Numer One c'erano già tutti-la cosa migliore, sempre a livello di effetti speciali, sono gli animali fantastici, alcuni dei quali"buoni", altri (sempre simpaticamente)perfidi, decisamente"cattivi", comme il faut... Ma gli umani(che in realtà sono tutti/"maghi", dunque dovrebbero essere"più che umani"), sia maschili sia femminili lasciano francamente a desiderare, visto il loro affastellarsi, confeondersi, come succede sempre quanto sono troppi e nelle scene"corali"(pesno al Congresso di Magia, dove Grindelwald, the vilain magician, vuole fare un'oratio pro domo sua e difendere il suo"maghismo", rivelandosi invece quello che realmente è-trovandosi davanti un pubblico indistinto e troppo"affollato", appunto)-che poi JOhnny Deepp sia bravo anche in questo ruolo, spiace perché risulta quasi"buttato via"in un film di questo tipo;e idem vale per Jude Law, professore di magia e mago buono, ma scarsamente incisivo versus il"vilain".
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Francamente, "Fantastic Beasts 2-The Crimes of Grindelwald", 2018, David Yates", dal libro di J-K.Rowling, qi ache sceneggiatrice, ma autrice anche dei libri di Harry Potter)sembra u po'pletorico: molti trucchi(che vanno benissimo per magia o meglio illusionismo,,,), tecnologia sopraffine, ma deludono i personaggi, che sono troppi e facilmente"confondibili", decisamente non nuovi, dato che nel Numer One c'erano già tutti-la cosa migliore, sempre a livello di effetti speciali, sono gli animali fantastici, alcuni dei quali"buoni", altri (sempre simpaticamente)perfidi, decisamente"cattivi", comme il faut... Ma gli umani(che in realtà sono tutti/"maghi", dunque dovrebbero essere"più che umani"), sia maschili sia femminili lasciano francamente a desiderare, visto il loro affastellarsi, confeondersi, come succede sempre quanto sono troppi e nelle scene"corali"(pesno al Congresso di Magia, dove Grindelwald, the vilain magician, vuole fare un'oratio pro domo sua e difendere il suo"maghismo", rivelandosi invece quello che realmente è-trovandosi davanti un pubblico indistinto e troppo"affollato", appunto)-che poi JOhnny Deepp sia bravo anche in questo ruolo, spiace perché risulta quasi"buttato via"in un film di questo tipo;e idem vale per Jude Law, professore di magia e mago buono, ma scarsamente incisivo versus il"vilain". Confronto tra Bene e Male certo eterno, ma qui presentato in maniera francamente banalotta, tutta all spectacle, dove la capacità di approfondimento è pari a zero. Non per riproporre Bergman o Bunuel, ma un film così(come altri della serie, intendendo Hayy Potter allargato...)non era necessario. Altrimenti la "magia"che percorre secoli di storia della cultura, da Alberto Magno a Telesio, Bruno, Campanella, Agrippa di Nettesheim, Paracelso e oltre, almeno fino a Robert Fludd e a tutta la tradizione alchemica e poi esoterica(da non confondersi con io mero occultismo)sembra proprio non solo dimenticata, ma completamente dismessa, perduta per strada. C'è poi la noiosa questione della paternità e della stirpe, che viene riproposta sempre quando si parla di"maghi"(intesi però nel senso anzidetto, non in quello della cultura), Una "quaestio"obsoleta, noiosa se ripetuta all'infinito. Più in generale, il plot del film è francamente debole, abborracciato, qausi un"gigante dai piedi d'argilla". El Gato
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