paolp78
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domenica 19 giugno 2022
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irriverente, sarcastico, geniale
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Commedia molto spinta, fondamentalmente comica, diretta dall’ottimo Tony Richardson, che con un godibilissimo humor nero, classicamente inglese, propone una critica spietata e molto sarcastica della società americana ed in particolare della strampalata alta società di Los Angeles tra industria cinematografica e lussuose pompe funebri.
La pellicola prodotta negli Stati Uniti mette in scena una pungente e godibilissima satira autoironica, realizzando così un’operazione che denota quell’intelligenza propria di chi è capace di ridire di sé stesso, mettendo in risalto ed enfatizzando i propri difetti.
Moltissime le battute fulminanti, divertenti ed acute, che impreziosiscono la già ottima sceneggiatura tratta da un romanzo di Evelyn Waugh.
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Commedia molto spinta, fondamentalmente comica, diretta dall’ottimo Tony Richardson, che con un godibilissimo humor nero, classicamente inglese, propone una critica spietata e molto sarcastica della società americana ed in particolare della strampalata alta società di Los Angeles tra industria cinematografica e lussuose pompe funebri.
La pellicola prodotta negli Stati Uniti mette in scena una pungente e godibilissima satira autoironica, realizzando così un’operazione che denota quell’intelligenza propria di chi è capace di ridire di sé stesso, mettendo in risalto ed enfatizzando i propri difetti.
Moltissime le battute fulminanti, divertenti ed acute, che impreziosiscono la già ottima sceneggiatura tratta da un romanzo di Evelyn Waugh.
Richardson non si fa problema a ricorrere a scene grottesche, che però sono utilizzate con calcolo e consapevolezza, non risultando mai disturbanti. Bravissimo l’autore britannico anche nel mettere in atto una comicità dell’assurdo molto raffinata e certamente all’avanguardia per i tempi, con brillantissimi dialoghi surreali.
Il cast molto ricco vede accanto agli attori nei ruoli principali, molti altri grandi nomi di Hollywood che si prestano a ricoprire piccole parti: i primi ed i secondi hanno in comune il fatto che in entrambi i casi si tratta di personaggi bizzarri e decisamente sopra le righe.
L’americano Robert Morse interpreta il protagonista, che invece è inglese, ma non riesce a lasciare il segno; si ricorda di più Anjanette Comer nei panni della perbenista, anzi bigotta, protagonista femminile, personaggio davvero geniale ed esilarante; infine c’è il corpulento Jonathan Winters a cui vengono affidati ben due ruoli. L’unico attore di grande nome in una parte di rilievo è Rod Steiger, che in un ruolo decisamente in solito rispetto a quelli ricoperti in carriera, se la egregiamente confermando il suo grande talento.
Nelle parti minori si ricordano infine una quantità di grandi interpreti come Sir John Gielgud, impeccabile come al solito, Tab Hunter, Dana Andrews, James Coburn, Margaret Leighton e Roddy McDowall. Ci sono anche il famoso cantante e pianista Liberace e lo showman Milton Berle. Infine si ricordano i meno celebri caratteristi Robert Morley, Barbara Nichols e Lionel Stander che interpretano in modo magistrale tre personaggi spassosissimi, che strappano grasse risate agli spettatori.
Opera molto coraggiosa ed ardita per la società americana del tempo: varie tematiche solitamente serie e delicate vengono invece affrontate con una leggerezza che sconfina spesso nell’irriverenza, ma sempre in un quadro generale che giustifica artisticamente tali scelte, che in definitiva costituiscono i punti di forza e la cifra stilistica dell’opera.
Belle musiche.
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