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sabato 21 novembre 2020
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film
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g8
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sabato 6 giugno 2020
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la prossima volta non farlo
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Il succo del messaggio è molto semplice: se non hai soldi non fare un film! Ho letto altre recensioni in cui salvavano il protagonista ma evidentemente erano stipendiati. Perché una cosa è l’interpretazione (che riguarda l’attore ed è solo affar suo) un’altra è dire che regge l’interpretazione per tutto il film. Il personaggio in pratica non esiste, se decidi di fare un film su un unico personaggio in 90 minuti lo devo caratterizzare bene e qui lo sceneggiatore chiaramente non è stato pagato (almeno spero). Il personaggio evolve come un pokemon, saltando da un livello ad un altro senza una connessione, gli aspetti psicologici sono degni di un fumetto per bambini. Peccato perché riprese ed effetti speciali non sono male anzi, ma rappresenta semplicemente l’evidenza che regista e sceneggiatore non sono lo stesso lavoro e uno vale quanto l’altro.
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Il succo del messaggio è molto semplice: se non hai soldi non fare un film! Ho letto altre recensioni in cui salvavano il protagonista ma evidentemente erano stipendiati. Perché una cosa è l’interpretazione (che riguarda l’attore ed è solo affar suo) un’altra è dire che regge l’interpretazione per tutto il film. Il personaggio in pratica non esiste, se decidi di fare un film su un unico personaggio in 90 minuti lo devo caratterizzare bene e qui lo sceneggiatore chiaramente non è stato pagato (almeno spero). Il personaggio evolve come un pokemon, saltando da un livello ad un altro senza una connessione, gli aspetti psicologici sono degni di un fumetto per bambini. Peccato perché riprese ed effetti speciali non sono male anzi, ma rappresenta semplicemente l’evidenza che regista e sceneggiatore non sono lo stesso lavoro e uno vale quanto l’altro. La complessità del personaggio, non pervenuta, una evoluzione degli Stati d’animo, troppo difficile. L’impressione attenta è che non sia stato girato neanche troppo in economia, ma questa potrebbe rivelarsi anche come prova evidente di una incapacità manifesta. L’attore da rivedere in un film vero, per il resto: cambiate mestiere!
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dandy
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giovedì 14 febbraio 2019
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funziona assai.
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Il debutto del regista,guarda agli ormai innumerevoli film sugli zombi e le conseguenti apocalissi scegliendo un'idea parecchio azzardata.E a sorpresa,perlopiù riuscita.In quasi 2 ore di film,a dispetto dell'ora e mezza ambientata all'interno dell'ascensore dove il protagonista è intrappolato,non ci si annoia.A dispetto delle svariate critiche,il cast,dall'ex "Dandy" della serie "Romanzo Criminale" a Camilli ai restanti attori pur in sordina,funziona.E gli infetti sono discretamente caratterizzati.Non manca un pizzico di buon gore,a dispetto del fatto che i mostri siano tenuti a distanza per buona parte del tempo.Anche i dialoghi riescono a non essere troppo banali o eccessivi.
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Il debutto del regista,guarda agli ormai innumerevoli film sugli zombi e le conseguenti apocalissi scegliendo un'idea parecchio azzardata.E a sorpresa,perlopiù riuscita.In quasi 2 ore di film,a dispetto dell'ora e mezza ambientata all'interno dell'ascensore dove il protagonista è intrappolato,non ci si annoia.A dispetto delle svariate critiche,il cast,dall'ex "Dandy" della serie "Romanzo Criminale" a Camilli ai restanti attori pur in sordina,funziona.E gli infetti sono discretamente caratterizzati.Non manca un pizzico di buon gore,a dispetto del fatto che i mostri siano tenuti a distanza per buona parte del tempo.Anche i dialoghi riescono a non essere troppo banali o eccessivi.Dal momento che in ascensore si ritrovano in 2 l'indubbia tensione della prima parte cala,e il finale aperto non è il massimo,considerando la mania per i sequel odierna....Resta comunque un piacevole b-movie,efficace e controllato,senza pretese arroganti inarrivabili,come sovente accade coi registi nostrani indipendenti.E la Roma devastata nel finale,nel suo piccolo non trasfigura con la Londra dell'inizio di "28Giorni dopo".Molto belle le musiche di Isac Roitn.La voce della moglie di Claudio è di Carolina Crescentini.Mentre Marco Manetti dei Manetti Bros(che co-producono)è la voce del tecnico dell'ascensore.
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grissom
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mercoledì 19 dicembre 2018
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grissom4you
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Un cammeo del cinema horror italiano che non ha niente da invidiare ai colossal targati made in usa.Bravissimo Roja.
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chavo
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venerdì 19 ottobre 2018
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pellicola aberrante.
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100 minuti di un tizio chiuso in ascensore, che chiama al telefono gente che puntualmente muore e riesce a riattaccare subito dopo, palazzo invaso da zombi assolutamente silenziosi, corridoio preso in prestito da Camera Café e finale al cardiopalma con lotta all'ultimo sangue per una bottiglia di latte. Unico barlume di luce in un abisso senza fine la recitazione di Claudio Camilli e anche di Alessandro Roja che, in qualche modo, riesce a reggere da solo tutto il fardello. Fa ridere
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stramonio70
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domenica 2 settembre 2018
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fuori tempo massimo
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Un horror italiano piuttosto atipico, girato bene ma con un budget veramente ridotto che tuttavia è stato sfruttato al meglio. Alessandro Roja è molto bravo e regge da solo un film ambientato al 90% all'interno di un ascensore in cui il protagonista si ritrova intrappolato. Bene anche il poliziotto interpretato da Claudio Camilli. Ottima la fotografia come pure il montaggio. Purtroppo ciò che non funziona nella pellicola è la ripetitività della sceneggiatura che nella seconda parte comincia a mostrare la corda e diventa di una prevedibilità veramente imbarazzante. Di film ambientati in un ascensore se ne sono visti tanti ("Un giorno di terrore", "Out of order - Fuori servizio", "Devil", tanto per citarne alcuni), anche i film con gli zombi assetati di sangue non sono certo una novità ("Zombi", "Demoni", "Rec.
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Un horror italiano piuttosto atipico, girato bene ma con un budget veramente ridotto che tuttavia è stato sfruttato al meglio. Alessandro Roja è molto bravo e regge da solo un film ambientato al 90% all'interno di un ascensore in cui il protagonista si ritrova intrappolato. Bene anche il poliziotto interpretato da Claudio Camilli. Ottima la fotografia come pure il montaggio. Purtroppo ciò che non funziona nella pellicola è la ripetitività della sceneggiatura che nella seconda parte comincia a mostrare la corda e diventa di una prevedibilità veramente imbarazzante. Di film ambientati in un ascensore se ne sono visti tanti ("Un giorno di terrore", "Out of order - Fuori servizio", "Devil", tanto per citarne alcuni), anche i film con gli zombi assetati di sangue non sono certo una novità ("Zombi", "Demoni", "Rec." e relativi seguiti tanto per citarne altri) per non parlare poi di film dove il protagonista recita praticamente da solo ("Buried - Sepolto" con Ryan Reynolds o "Locke" con Tom Hardy). Tutto questo per dire che se questo (discreto) film fosse uscito una trentina d'anni fa forse sarebbe stato incensato, oggi invece, nonostante i suoi notevoli pregi, non rappresenta più una novità e possiamo dire solo che è fuori tempo massimo.
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jurimoretti
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domenica 2 settembre 2018
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noi italiani sappiamo fare anche gli horror
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THE END? L'INFERNO FUORI:
The End? L'Inferno fuori, il film diretto da Daniele Misischia, vede protagonista Claudio (Alessandro Roja), un importante uomo d'affari, cinico e narcisista.
In una Roma frenetica e immobilizzata dal traffico, una mattina rimane bloccato da solo in ascensore a causa di un guasto, subito dopo averlo bloccato per infastidire un'impiegata. Peccato sia proprio il giorno in cui si è recato in ufficio per concludere un importante lavoro per la sua azienda. Ma questo fastidioso inconveniente sarà solo l'inizio.
Mentre cerca di non farsi sopraffare dalla disperazione per aver perso l'appuntamento, si rende conto che sta succedendo qualcosa di terribilmente drammatico, e la preoccupazione si trasforma in vera e propria angoscia.
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THE END? L'INFERNO FUORI:
The End? L'Inferno fuori, il film diretto da Daniele Misischia, vede protagonista Claudio (Alessandro Roja), un importante uomo d'affari, cinico e narcisista.
In una Roma frenetica e immobilizzata dal traffico, una mattina rimane bloccato da solo in ascensore a causa di un guasto, subito dopo averlo bloccato per infastidire un'impiegata. Peccato sia proprio il giorno in cui si è recato in ufficio per concludere un importante lavoro per la sua azienda. Ma questo fastidioso inconveniente sarà solo l'inizio.
Mentre cerca di non farsi sopraffare dalla disperazione per aver perso l'appuntamento, si rende conto che sta succedendo qualcosa di terribilmente drammatico, e la preoccupazione si trasforma in vera e propria angoscia. Parlando al telefono con la moglie e consultando le news si rende conto che la città è in preda al delirio, colpita da un virus letale che sta trasformando le persone in essere disumani e aberranti. Bloccato tra due piani e intrappolato in una gabbia di metallo, Claudio dovrà fare i conti con questi zombie, che cercano in tutti i modi di entrare nell'ascensore e massacrarlo. Non gli resta che affidarsi al suo istinto di sopravvivenza per contrastare l'apocalisse ormai inevitabile e uscire da quell'inferno.
Chi la detto che noi italiani non siamo capaci a realizzare un film horror.
Ve lo dimostra Daniele Misischia che esordisce con il suo primo lungometraggio sul grande schermo, prodotto da 01 distribution.
Un film con gli zombie, girato in un ascensore sospesa tra due piani, dove Misischia utilizza delle inquadrature fantastiche ed una fotografia con dei colori blu mischiati al grigio. Per non parlare del l’interpretazione del nostro protagonista Alessandro Roja.
Insomma una pellicola che soprattutto gli amanti del genere non dovranno assolutamente perdere.
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giovedì 23 agosto 2018
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chi non e' morto batta un colpo
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The end? L inferno fuori e' un film del 2018 diretto da Daniele Misischia e prodotto dai Manetti bros. Un buon film di genere, nostrano e godibilissimo come quelli che realizzavamo una quarantina di anni fa!. Il film gira attorno ad un uomo d'affari che rimane bloccato in ascensore mentre fuori Roma viene colpita da un epidemia di infetti. Nonostante due ore di film ed un soggetto un po particolare da portare sullo schermo, il film regge bene la suspence e l azione. The end riesce a mio parere a ritagliarsi uno spazio nel genere, povero si di mezzi ma realizzato con cuore e professionalita. Ritorna quindi un buon film di genere nel panorama italiano finalmente. Nota di merito cmq a claudio camilli che nel ruolo del poliziotto Marcello mi ha convinto parecchio.
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The end? L inferno fuori e' un film del 2018 diretto da Daniele Misischia e prodotto dai Manetti bros. Un buon film di genere, nostrano e godibilissimo come quelli che realizzavamo una quarantina di anni fa!. Il film gira attorno ad un uomo d'affari che rimane bloccato in ascensore mentre fuori Roma viene colpita da un epidemia di infetti. Nonostante due ore di film ed un soggetto un po particolare da portare sullo schermo, il film regge bene la suspence e l azione. The end riesce a mio parere a ritagliarsi uno spazio nel genere, povero si di mezzi ma realizzato con cuore e professionalita. Ritorna quindi un buon film di genere nel panorama italiano finalmente. Nota di merito cmq a claudio camilli che nel ruolo del poliziotto Marcello mi ha convinto parecchio. Consiglio la visione a tutti, andatelo a vedere per una buona serata cinema, non e' un capolavoro ma un buon prodotto che merita di essere supportato!
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sabato 18 agosto 2018
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vergognoso
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Uno dei più brutti film di sempre...non andatelo a vedere nemmeno per sbaglio,dovrebbero pagarvi loro per vederlo
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