Cortesie per gli ospiti

Polpettone barocco tratto dal bellissimo libro di Ian McEwan, perde per strada la morbosità e le perversioni che rendono attraente la novella  e si smarrisce tra musiche interminabili e mielose di Badalamenti, scenografie affascinanti ma estenuanti, e una regia didascalica e senza nerbo. I quattro interpreti sono bravi, Everett statuario, ma il film non scorre, si trascina tra dialoghi forzati e immagini bellissime di Venezia fino ad arrivare all'evento finale, che a differenza del racconto è di un epocale assurdità. I dialoghi tengono luogo delle torture che non vengono mai mostrate, mentre nel libro vengano inflitte ai protagonisti rendendo il tutto più credibile e minaccioso. [+]

Polpettone barocco tratto dal bellissimo libro di Ian McEwan, perde per strada la morbosità e le perversioni che rendono attraente la novella  e si smarrisce tra musiche interminabili e mielose di Badalamenti, scenografie affascinanti ma estenuanti, e una regia didascalica e senza nerbo. I quattro interpreti sono bravi, Everett statuario, ma il film non scorre, si trascina tra dialoghi forzati e immagini bellissime di Venezia fino ad arrivare all'evento finale, che a differenza del racconto è di un epocale assurdità. I dialoghi tengono luogo delle torture che non vengono mai mostrate, mentre nel libro vengano inflitte ai protagonisti rendendo il tutto più credibile e minaccioso. Deludente, tenendo conto che al timone ci sono due grandissimi sceneggiatori di cui uno è il regista, Schrader e Pinter (amico e assimilatore di Brecht), forse per questo è venuto un frullato brechtiano dal gusto insapore. [-]

 Teoricamente si tratta di un thriller psicologico, ma in realtà "Cortesie per gli ospiti" è un film le cui premesse poggiano sul nulla, ovvero su una piatta commedia romantica all'inizio, per concludersi come uno spiazzante - e ingiustificato - thriller.
Molto bravi gli attori, mediocre la regia.

Angosciante!!! Strano , senza senso.

Un film grottesco che rende bene dal punto di vista tecnico ma sciapo e inconcludente come sceneggiatura, tratto da un romanzo di Ian Mcewan che già di per sè non era un granché, c'è da sottolineare che R. Everett e C. Walken recitano talmente bene che ognuno copre la bravura dell'altro e se da una parte è notevole, dall'altra c'è pochissima intesa tra i due attori. I costumi sono di Giorgo Armani. Ottima la fotografia Un film sprecato