Dopo aver lavorato in Quattro mosche di velluto grigio (1971) e nell'unico non-horror di Argento, ovvero Le cinque giornate (1973), Cozzi si mette dietro la mdp per realizzare questo thriller che ha più di un debito verso Hitchcock. L'assassino è costretto ad uccidere ancora ricorda infatti L'altro uomo (1951) rispetto all'idea di un omicidio combinato fra due protagonisti, nonché per l'importanza che assume un accendino in quello ed in questo film. Contemporaneamente non si può non notare la similitudine con Il Delitto Perfetto (1954) film di Hitchcock in cui un uomo d'affri incastra un criminale obbligandolo a far fuori la moglie mentre lui si trova ad una festa per depistare i sospetti; anche Hilton è ad una festa mentre Saint-John fa secca la Velasquez.
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Dopo aver lavorato in Quattro mosche di velluto grigio (1971) e nell'unico non-horror di Argento, ovvero Le cinque giornate (1973), Cozzi si mette dietro la mdp per realizzare questo thriller che ha più di un debito verso Hitchcock. L'assassino è costretto ad uccidere ancora ricorda infatti L'altro uomo (1951) rispetto all'idea di un omicidio combinato fra due protagonisti, nonché per l'importanza che assume un accendino in quello ed in questo film. Contemporaneamente non si può non notare la similitudine con Il Delitto Perfetto (1954) film di Hitchcock in cui un uomo d'affri incastra un criminale obbligandolo a far fuori la moglie mentre lui si trova ad una festa per depistare i sospetti; anche Hilton è ad una festa mentre Saint-John fa secca la Velasquez. La scena di stupro nella seconda metà del film potrebbe invece richiamare alla mente Frenzy (1972). Naturalmente Cozzi va meno per il sottile rispetto ad Hitchcock. Con un montaggio incrociato vecchio stile, Cozzi mette in parallelo il rapporto sessuale di Femi Benussi con Alessio Orano, e lo stupro che la Galbò sta subendo dal killer, con un effetto spiazzante che impedisce di "godere" delle immagini del primo. Interessante. Femi Benussi, comunque, nei panni di una facilona svampita da manuale, ha il ruolo molto esploitativo della bellona da fare a pezzi dopo cinque minuti, un po' in stile slasher. Indimenticabili anche gli estremi primi piani dei capezzoli, con i quali Cozzi dà nuovi significati al termine exploitation. Bravi gli attori fra cui il veterano dei gialli-thriller George Hilton (Lo Strano vizio della Signora Wardh, 1971; La Coda dello scorpione, 1971; Mio caro assassino, 1972; Perché quelle strane gocce di sangue sul corpo di Jennifer?, 1972). Notevole per il suo volto scavato e truce Antoine Saint-John, attore con un non grande curriculum presente anche nel film E tu vivrai nel terrore! L'Aldilà (1981). In definitiva, interessante film di Cozzi, che dimostra una certa cura nella realizzazione, cosa che non si nota nei successivi lavori tipo il trashissimo Paganini Horror (1989). Comunque roba per gli appasionati del cinema di genere italiano.
Il film era noto anche come Il Ragno o La morte è come un ragno, il che spiega l'immagine del ragno e della ragnatela alla fine del film.
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