Questa pellicola è la mano che tocca un altra mano, e poi il distacco delle mani che si perdono per non ritrovarsi. Usa una specchio Godard, impone al lettore il condizionamento della poesia e suggerisci a tratti di lasciarsi portare dalle piroette della trama attraverso tutte le bocche dell'autore.
Il discorso è un filo fatto da tre linee che girano una intorno all'altra. Ogni bocca è Godard che sceglie di citare qualcuno che ha scavato lì dove lui sta guardando. Poi c'è la Giordano, immensamente fisica e quasi debordante nel presenziare l'inquadratura. Delon diviene piccolo di fianco a lei, ma è comunque un ottima spalla.