Riabbracciare Parigi |
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Un film di Alice Winocour.
Con Virginie Efira, Benoît Magimel, Grégoire Colin, Maya Sansa.
continua»
Titolo originale Revoir Paris.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 105 min.
- Francia 2022.
- Movies Inspired
uscita giovedì 9 novembre 2023.
MYMONETRO
Riabbracciare Parigi
valutazione media:
3,09
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Ci vuole pudore per raccontare l'orrore del terrorismo
di Roberto Nepoti La Repubblica
Al termine di un'intensa giornata di lavoro, Mia cena assieme al fidanzato in un ristorante parigino. Mentre beve qualcosa in un caffè, si ritrova coinvolta in un assalto terroristico che provoca una strage. Dopo il trauma di quella esperienza, che ricorda solo per confusi frammenti, la donna non riesce a riprendere il corso della propria vita: decide allora di tornare a Parigi, da cui si era isolata, per ritrovare la memoria nella speranza di ricominciare a vivere. Incontrerà Thomas, che nell'attentato è rimasto gravemente ferito alle gambe e il quale, a differenza di Mia, preferirebbe dimenticare tutto. Riabbracciare Parigi ci riporta alla strage terroristica del 13 novembre 2015, che causò trenta morti nei caffè della capitale francese e nella sala del Bataclan. Tuttavia quello di Alice Winocour non è un film sugli attentati del 13 novembre, ma la storia di una trauma collettivo rappresentato attraverso il dramma personale della protagonista. La regista (che ha vissuto personalmente la tragedia, dato che suo fratello era tra gli ostaggi del Bataclan) ci fa assistere impotenti al massacro; ma in modo frammentario e incompleto, come lo è il ricordo di Mia. Poi si concentra sul punto di vista soggettivo della donna e sul suo travagliato tentativo di resilienza: itinerario che si concretizza in una serie d'incontri con altre vittime dell'attentato e dove sono sufficienti un oggetto, un rumore o un dettaglio perché la protagonista si senta di nuovo precipitata nell'incubo che ha vissuto. Fin dall'inizio del film ci troviamo immersi in un'atmosfera stressante, che ci fa condividere lo shock di Mia; senza che la narrazione indulga mai, però, a eccessi di sentimentalismo o a declamazioni melodrammatiche. Il pudore della messa in scena è tanto più apprezzabile in un argomento così sensibile; come lo è la fluidità della regia, non sempre facile da padroneggiare in un'opera dalle forti emozioni.
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