antonio montefalcone
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venerdì 18 settembre 2020
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tenet: allegoria del potere della macchina-cinema
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Nolan ritorna e ci fa ritornare al cinema nell’anno segnato dal Covid-19. Proprio come nel suo film, è come se il nostro tempo ritornasse indietro fino al periodo pre-lockdown quando questa pellicola doveva uscire nelle sale. E’ dunque la (non) linearità del Tempo a ritornare da protagonista nell’ultima godibile, spettacolare pellicola (come sempre in 70mm e IMAX) di Nolan.
Un film di spionaggio, action e sci-fi, interessante e coinvolgente, e solo in apparenza complicato. L’inversione temporale e tutti i problemi di fisica teorica ad esso legato è al centro di quest’opera: in base alla legge dell’entropia siamo di fronte alla possibilità che ogni oggetto possa invertire il proprio flusso del tempo.
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Nolan ritorna e ci fa ritornare al cinema nell’anno segnato dal Covid-19. Proprio come nel suo film, è come se il nostro tempo ritornasse indietro fino al periodo pre-lockdown quando questa pellicola doveva uscire nelle sale. E’ dunque la (non) linearità del Tempo a ritornare da protagonista nell’ultima godibile, spettacolare pellicola (come sempre in 70mm e IMAX) di Nolan.
Un film di spionaggio, action e sci-fi, interessante e coinvolgente, e solo in apparenza complicato. L’inversione temporale e tutti i problemi di fisica teorica ad esso legato è al centro di quest’opera: in base alla legge dell’entropia siamo di fronte alla possibilità che ogni oggetto possa invertire il proprio flusso del tempo. E cosa comporta tutto ciò? Una serie di paradossi che scombinano verosimiglianze e rapporti di causa-effetto. Tecnicamente ineccepibile, mozzafiato, grandioso, “TeneT” ha i suoi maggiori punti di forza nello stile di regia, nel ritmo travolgente, nell’uso affascinante del montaggio (veramente centrale e allegoria del potere della macchina-cinema), in alcune belle scene d’azione (vedi su tutte l’esplosione all’aeroporto di Oslo o la missione finale nei territori dell’ex Unione Sovietica), nel crescendo sonoro e musicale, nelle atmosfere cupe (la fotografia di Hoyte van Hoytema) e nello script cerebrale dello stesso regista.
Dal punto di vista del “contenuto” però, al di là dell’affascinante teoria della causalità inversa di Feynman (un positrone è un elettrone che viaggia indietro nel tempo), il film cade in alcuni punti deboli (le assenti biografie e psicologie dei personaggi ad esempio, o una fredda piattezza generale – anche nel tono) e, soprattutto, pecca di mancanza di emozioni e riflessioni autentiche e profonde.
Per un’opera che vuole riflettere su destino e libero arbitrio, lo script e il film nel suo complesso, non affondano mai liberamente nell’aspetto sensoriale delle immagini in movimento, e mai in maniera espansa nell’approfondimento testuale. Restando purtroppo chiuso e limitato nella sua costruzione…
Ma resta una pellicola interessante e di qualità, e merita la visione.
P.S. : E’ una strana e piacevole emozione rivedere riaperte le sale e tornare a scrivere recensioni critiche dopo mesi di assenza, e, soprattutto ritornare a postare commenti su MyMovies ritrovando nuovi e “vecchi” utenti del sito. Un saluto a tutti e W il Cinema!
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mtom83
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giovedì 27 agosto 2020
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un deludente e fastidioso pasticcio
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Nell'anno 2000 Christopher Nolan sfornava un film rimasto tra i miei preferiti, dove memoria, tempo e racconto si fondevano alla grande in un piccolo capolavoro cinematografico di nome Memento: l'ambizione di Tenet sarebbe quella di riprendere temi cari a Nolan, ma il risultato è invece francamente e sorprendentemente deludente. Quando la scelta stilistica viene spinta al parossismo il voler rendere criptico e ingarbugliato un film diviene un esercizio di presuntuoso onanismo del regista, e in effetti Tenet mi ha personalmente fatto questo effetto: fin dalle primissime battute il film procede a un ritmo immotivatamente frenetico senza dar modo allo spettatore di capire chi, cosa, quando, come, perchè.
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Nell'anno 2000 Christopher Nolan sfornava un film rimasto tra i miei preferiti, dove memoria, tempo e racconto si fondevano alla grande in un piccolo capolavoro cinematografico di nome Memento: l'ambizione di Tenet sarebbe quella di riprendere temi cari a Nolan, ma il risultato è invece francamente e sorprendentemente deludente. Quando la scelta stilistica viene spinta al parossismo il voler rendere criptico e ingarbugliato un film diviene un esercizio di presuntuoso onanismo del regista, e in effetti Tenet mi ha personalmente fatto questo effetto: fin dalle primissime battute il film procede a un ritmo immotivatamente frenetico senza dar modo allo spettatore di capire chi, cosa, quando, come, perchè. E si va avanti così per due ore e mezza (un tempo incredibilmente e incessantemente lungo) tra agenti segreti di cui non si sa nulla incaricati di salvare il mondo da non si sa bene chi, che viaggiano nel tempo grazie a non si sa bene cosa e combattono tra proiettili invertiti e manovre temporali a tenaglia (!!), contro trafficanti russi cardiopatici con mogli ricattate da opere d'arte però molto sensibili al problema dei figli (che originalità, eh)...nel mezzo aerei che si schiantano su cavaeu a forma di pentagono mentre piovono lingotti d'oro, macchine che corrono contromano nel tempo, bunker nucleari, e chi più ne ha più ne metta...l'importante, amici miei, è spararla grossa!
Concludendo: se devo andare al cinema e bermi quello che mi viene dato senza farmi troppe domande, allora non sono proprio lo spettatore adatto al film di Nolan e posso andarmi a vedere qualsiasi banale film d'azione senza pretese di autorialità. Viceversa tornerei a casa e mi metterei anche ad approfondire quello che ho visto, ma Tenet mi ha fatto passare la voglia perchè cinematograficamente è un'opera brutta, ma brutta davvero, fastidiosa nella maniera in cui lo spettatotore viene bombardato a livello visivo e sonoro...che poi forse è un modo per coprire il nulla cosmico del film? la domanda è lecita, perchè per quanto riguarda recitazione, caratterizzazione dei personaggi, profondità dei dialoghi e capacità di far riflettere e tutte quelle cose che rendono -a mio giudizio- interessante un film, in Tenet non ho trovato nulla di buono.
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no_data
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giovedì 3 settembre 2020
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vuoto e pretenzioso
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Un film di spionaggio e fantascienza che raccoglie il peggio di entrambi i generi. Inutilmente cervellotico, troppo rumoroso e irrimediabilmente vuoto. I personaggi sono senz'anima e la complessità della trama è solo un colossale arzigogolo riassumibile nel solito "i russi cattivi vogliono distruggere il mondo, bum bum bang bang". Lo sfoggio di virtuosismi tecnici, costumi e location è indubbio ma non funzionale alla storia. Anche i paradossi temporali sono sterili e fini a se stessi. Non aspettatevi di trovare l'ironia tragica di un Dark, per dire. Un consiglio? Riguardate Memento e lasciate perdere questo baraccone.
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dosius
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sabato 29 agosto 2020
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il peggior film di nolan
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Quest’ultima fatica del grande regista è veramente un fallimento: è un film in cui non si capisce nulla per tutto il tempo e il vero problema è che il regista non cerca neanche di spiegare in maniera approfondita o comunque semplice (senza bisogno di essere esperti in fisica) la questione. A differenza di “Inception” e “Interstellar” (tra le sue pellicole più strane) dove si riusciva a capire la vicenda, qui veramente quello che è spiegato è appunto raccontato male e superficialmente. Inoltre lo svolgimento annoia, primo perchè i personaggi sono come inesistenti e non coinvolgono (forse solo il personaggio di Elizabeth Debicki è decente), secondo perchè la sceneggiatura è debole: una spy story poco interessante e poco ispirata da tutti questi fattori appena elencati.
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Quest’ultima fatica del grande regista è veramente un fallimento: è un film in cui non si capisce nulla per tutto il tempo e il vero problema è che il regista non cerca neanche di spiegare in maniera approfondita o comunque semplice (senza bisogno di essere esperti in fisica) la questione. A differenza di “Inception” e “Interstellar” (tra le sue pellicole più strane) dove si riusciva a capire la vicenda, qui veramente quello che è spiegato è appunto raccontato male e superficialmente. Inoltre lo svolgimento annoia, primo perchè i personaggi sono come inesistenti e non coinvolgono (forse solo il personaggio di Elizabeth Debicki è decente), secondo perchè la sceneggiatura è debole: una spy story poco interessante e poco ispirata da tutti questi fattori appena elencati. Poi questo magari dipende anche dalla sala cinematografica, ma secondo me anche il montaggio (soprattutto sonoro) è di basso livello: ad esempio c’è una scena in cui ti trovi in una scena, subito dopo in un’altra con uno stacco orrendo e pensi di esserti addormentato per un attimo perdendoti una parte (cosa che seriamente mi stava capitando nella battaglia finale in cui non si capiva neanche con chi combattessero i protagonisti!). Dopo questo credo non abbia più senso parlare di “Tenet”: Nolan non sapeva più cosa fare e ha tirato fuori sta schifezza, non sapendo neanche lui che cosa volesse raccontare. Un film in generale dovrebbe lasciarti anche una minima emozione e qua non accade mai. Chi lo reputa un capolavoro o è perchè ha capito tutto (genialità che non possiedo) o perchè considera perfetto tutto quello firmato Nolan (anche ai grandi capita qualche volta di sbagliare). Però per quanto mi riguarda per ora questo è l’unico passo falso del regista. Speriamo che non gli accada più... se i film sul tempo iniziano a venirgli così male è meglio che smetta di farli dedicandosi ad altro tipo di cinema come in “Dunkirk” e nella trilogia del Cavaliere Oscuro.
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lorenzo di paola
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giovedì 27 agosto 2020
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un buon nolan, ma non al top della forma.
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Il film risulta essere un mix dei vari generi affrontati dal regista, con tanto di elementi che caratterizzano il suo stile; il problema è che non riescono sempre ad essere efficaci, soprattutto confrontandoli con le sue precedenti pellicole (Il paragone con Inception è pressoché inevitabile).
La caratterizzazione dei personaggi non è delle migliori,(nonostante le ottime prove attoriali), salvo quella del Villain colmo di cattiveria; la scrittura del film è stranamente carente, non del livello del classico Nolan.
Detto ciò: un buon film, ma non il top del regista britannico che ha abituato il pubblico a molto meglio.
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inesperto
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martedì 8 settembre 2020
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complessità fine a se stessa
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Due indizi non fanno ancora una prova, ma ci si avvicinano pericolosamente. Nolan, già con Dunkirk ed ora con Tenet, sembra aver perso il "tocco". Certo, resta molto roboante ed immaginifico, ma la magia della trilogia di Batman, di Inception e di Interstellar, sembra ormai appartenere ad un glorioso ed indimenticabile passato. Per rimanere all'opera in questione, sappiamo tutti, e sicuramente il regista meglio di noi, quanto sia maledettamente delicato affrontare il nodo del tempo in un lungometraggio. Bisogna esser chiari, e soprattutto lenti, nella spiegazione dei concetti relativi al tema. In due ore e mezzo di film, il tempo di presentare lo stupefacente e di dettagliarlo, portando avanti il filo dell'intreccio, c'era.
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Due indizi non fanno ancora una prova, ma ci si avvicinano pericolosamente. Nolan, già con Dunkirk ed ora con Tenet, sembra aver perso il "tocco". Certo, resta molto roboante ed immaginifico, ma la magia della trilogia di Batman, di Inception e di Interstellar, sembra ormai appartenere ad un glorioso ed indimenticabile passato. Per rimanere all'opera in questione, sappiamo tutti, e sicuramente il regista meglio di noi, quanto sia maledettamente delicato affrontare il nodo del tempo in un lungometraggio. Bisogna esser chiari, e soprattutto lenti, nella spiegazione dei concetti relativi al tema. In due ore e mezzo di film, il tempo di presentare lo stupefacente e di dettagliarlo, portando avanti il filo dell'intreccio, c'era. Si poteva tranquillamente ridurre il minutaggio di moltissime scene d'azione, che poco aggiungevano se non dal lato degli effetti speciali. Un giusto bilanciamento tra action e dialoghi/monologhi avrebbe potuto portare il prodotto ad altezze già toccate in precedenza (si veda Inception od Interstellar). Invece, si è molto ecceduto col volume in sala e con la complicazione esacerbata, e mai decifrata in maniera accettabile, dello svilupparsi delle vicende temporali. Un peccato per ciò che avrebbe potuto essere, ma non è stato.
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stramonio70
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lunedì 14 settembre 2020
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film palindromo non riuscito
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Attenzione a eventuali SPOILER.
Da grande estimatore dei film di Christopher Nolan (i miei preferiti rimangono Inception e The prestige) mi duole parlare male di un suo film per la seconda volta dopo il pessimo Dunkirk. In questo Tenet infatti ci sono parecchi difetti che lo rendono lontano dall'essere un film riuscito e degno dei suoi lavori precedenti. La prima cosa che salta agli occhi in una produzione dal così alto budget è la mancanza di un cast decente: l'inespressivo John David Washington non ha né il talento né la presenza scenica del padre (Denzel) per reggere l'intero film sulle sue spalle e neanche il mediocre Robert Pattinson riesce a fare da spalla adeguata.
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Attenzione a eventuali SPOILER.
Da grande estimatore dei film di Christopher Nolan (i miei preferiti rimangono Inception e The prestige) mi duole parlare male di un suo film per la seconda volta dopo il pessimo Dunkirk. In questo Tenet infatti ci sono parecchi difetti che lo rendono lontano dall'essere un film riuscito e degno dei suoi lavori precedenti. La prima cosa che salta agli occhi in una produzione dal così alto budget è la mancanza di un cast decente: l'inespressivo John David Washington non ha né il talento né la presenza scenica del padre (Denzel) per reggere l'intero film sulle sue spalle e neanche il mediocre Robert Pattinson riesce a fare da spalla adeguata. La bellissima e altissima (1,90 m.) Elizabeth Debicki poi non è molto credibile come mogliettina vessata e madre premurosa, mentre il povero Michael Caine è relegato stavolta a mera comparsa. L'unico ad impegnarsi è Kenneth Branagh nel ruolo del cattivo che però, da solo, ovviamente non riesce a salvare la baracca (o in questo caso il baraccone!) La seconda cosa che non va nel film è la sceneggiatura: possibile che in due ore e mezza di durata complessiva non si riesca a dare un minimo di caratterizzazione ai personaggi? Sono quasi tutti anonimi, sia quelli principali che quelli secondari. Ci voleva tanto a dare un nome al "protagonista" e un briciolo di background personale a lui e agli altri? Bastava evitare qualche passaggio inutilmente complicato e concentrarsi un po' di più sui dialoghi. Anche le scene d'azione non sono granché spettacolari mentre la colonna sonora è solo rumorosa ed ingombrante. Un'altra cosa che mi ha dato fastidio è che Nolan abbia voluto scomodare la fisica quantistica, l'inversione di entropia e il quadrato del Sator per dare una parvenza di "originalità" al tutto quando invece alla base del suo film c'è qualcosa di infinitamente più semplice e dozzinale già trattato in tantissime altre pellicole: il viaggio nel tempo. Si perché in fondo la storiella degli oggetti "in reverse" provenienti dal futuro presentata all'inizio, viene presto accantonata per fare in modo che la cosa venga applicata alle persone in carne e ossa riducendo l'effetto reverse ad un banalissimo viaggio a ritroso nel tempo. Registicamente parlando il film funziona, ha ritmo, d'altronde Nolan non è un principiante alle prime armi ma è anche un film freddo, inutilmente complicato e senza personalità e l'impressione finale che ho avuto al termine della visione è quella della montagna che ha partorito un topolino.
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peppy86
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venerdì 28 agosto 2020
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film volutamente complicato
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Tenet narra la storia di due agenti segreti impegnati in mirabolanti avventure spaziotemporali per salvare il mondo.
Se credete ci sia altro da dire a riguardo vi sbagliate di grosso.
Nolan riprende il già rodato meccanismo del loop temporale (vedi il ben più riuscito Looper di Rian Johnson) e lo complica all'inverosimile.
Non è il film a essere complicato ma la sua narrazione. Oltre due ore che si spiegano in una mitragliatrice di dialoghi senza respiro. Un montaggio frenetico che salta da una location ad un'altra, da un personaggio ad un altro, senza darci il tempo di capirci qualcosa.
Come se non bastasse, Nolan riesce a costruire un muro invisibile fra lo spettatore e i personaggi.
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Tenet narra la storia di due agenti segreti impegnati in mirabolanti avventure spaziotemporali per salvare il mondo.
Se credete ci sia altro da dire a riguardo vi sbagliate di grosso.
Nolan riprende il già rodato meccanismo del loop temporale (vedi il ben più riuscito Looper di Rian Johnson) e lo complica all'inverosimile.
Non è il film a essere complicato ma la sua narrazione. Oltre due ore che si spiegano in una mitragliatrice di dialoghi senza respiro. Un montaggio frenetico che salta da una location ad un'altra, da un personaggio ad un altro, senza darci il tempo di capirci qualcosa.
Come se non bastasse, Nolan riesce a costruire un muro invisibile fra lo spettatore e i personaggi. Tutto risulta freddo, asettico, privo di umanità.
Non ci è consentito empatizzare con nessuna delle vicende dei protagonisti.
Potrebbe succedergli qualsiasi cosa e non ne saremmo colpiti.
Al regista manca proprio la capacità di farci sentire fisicamente i corpi degli attori. Come delle bellissime statue esposte in un museo che non possono essere toccate.
La sensualità è quindi bandita, perché altrimenti tutto potrebbe risultare "vero".
Lo spettatore deve quindi essere sovrastato dalla potenza di fuoco del cinema nolaniano, ricco di budget ma povero di cuore.
Dopo il bellissimo Dunkirk mi aspettavo un altro approccio dal regista inglese che con questo Tenet firma sicuramente il suo film peggiore.
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frankmoovie
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lunedì 31 agosto 2020
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tenet: un film per scienziati ...
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Questo film lascia molto perplessi: grandi scenografie, trucchi e computerizzazioni grafiche, tante comparse da Kolossal, ambientazioni in varie parti del mondo, eppure ... difficilissimo da seguire e da capire. Occorre essere conoscitore di fisica, chimica, matematica, tattiche militari e tanto altro ancora per capire il significato dell'ossimoro TENET, del quadrato del Sator, della tecnica a tenaglia, del significato di entropia, della causalità inversa di Feynman ... e non solo. Inoltre la storia impastata da Nolan in circa 20 anni di preparazione, tra percorsi in avanti e all'indietro, passaggi da futuro al passato e viceversa, confonde l'attenzione dello spettatore che, se non è abituato a videgiochi dinamicissimi, può perdere il filo di Arianna nel labirinto delle varie scene, una trottola che gira velocemente in un senso e contemporaneamente nell'altro.
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Questo film lascia molto perplessi: grandi scenografie, trucchi e computerizzazioni grafiche, tante comparse da Kolossal, ambientazioni in varie parti del mondo, eppure ... difficilissimo da seguire e da capire. Occorre essere conoscitore di fisica, chimica, matematica, tattiche militari e tanto altro ancora per capire il significato dell'ossimoro TENET, del quadrato del Sator, della tecnica a tenaglia, del significato di entropia, della causalità inversa di Feynman ... e non solo. Inoltre la storia impastata da Nolan in circa 20 anni di preparazione, tra percorsi in avanti e all'indietro, passaggi da futuro al passato e viceversa, confonde l'attenzione dello spettatore che, se non è abituato a videgiochi dinamicissimi, può perdere il filo di Arianna nel labirinto delle varie scene, una trottola che gira velocemente in un senso e contemporaneamente nell'altro. Il cast lasciava ben sperare, ma John David Washington non convince, non ha espressioni da "agente CIA" ma di un ragazzotto che gioca alla guerra, meglio Robert Pattinson mentre Elizabeth Debicki spesso risulta evanescente nelle scene più drammatiche, vero attore Kenneth Branagh. Un piccolo esempio di recitazione maestrale è regalato da Michael Caine. Colonna sonora: non memorizzata. Insomma questo film o è da rivedere più volte per essere capito oppure è da ricordare come esempio di spese enormi per creare un'opera insufficiente combattuta tra spionaggio e fantascienza.
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felicity
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martedì 19 gennaio 2021
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un rebus inaccessibile allo spettatore
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Tenet è un film nolaniano al 100%, senza se e senza ma.
Film Nolaniano è quello in cui un protagonista tormentato, mentalmente instabile, in situazione di disagio psicologico o afflitto da un rovello paranoide, è inserito in una struttura narrativa nella quale diverse forme di spaesamento spaziale/temporale/percettivo contribuiscono a trascinare lo spettatore negli ingranaggi della struttura narrativa stessa.
Da questo punto di vista, Tenet è un Inception molto meno intelligibile e dunque spettacolare. E quindi godibile.
Tenet, presentato come una versione 2.0 di 007, è in realtà un film fondamentalmente ostico, restìo a farsi godere a pieno, a cervel leggero.
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Tenet è un film nolaniano al 100%, senza se e senza ma.
Film Nolaniano è quello in cui un protagonista tormentato, mentalmente instabile, in situazione di disagio psicologico o afflitto da un rovello paranoide, è inserito in una struttura narrativa nella quale diverse forme di spaesamento spaziale/temporale/percettivo contribuiscono a trascinare lo spettatore negli ingranaggi della struttura narrativa stessa.
Da questo punto di vista, Tenet è un Inception molto meno intelligibile e dunque spettacolare. E quindi godibile.
Tenet, presentato come una versione 2.0 di 007, è in realtà un film fondamentalmente ostico, restìo a farsi godere a pieno, a cervel leggero.
Richiede un livello di attenzione costante e inusuale anche, ed è questa la vera novità, nei momenti in cui dovrebbe essere l’azione a prendere il sopravvento e trascinare nel tourbillon dell’entertainment. Cosa che non avviene mai.
Non ci sono momenti veramente liberatori, ci si ritrova continuamente a chiedersi cosa sta succedendo e perché, ci si interroga, da osservatori/spettatori, sui punti di vista delle due diverse entropie in gioco, su quale sia la realtà oggettiva di quella scazzottata, di quella sparatoria, di quella esplosione a tenaglia.
Se a questo si aggiunge che la sceneggiatura è parca di informazioni e dunque di istruzioni e lo spettatore è lasciato spesso da solo col suo intuito, si capisce che l’ultimo lavoro di Nolan è talmente personale e autoriale da rasentare l’arroganza.
Se ne può apprezzare il coraggio, la volontà di non scendere a compromessi, l’ingegnosità dell’assunto, quindi, così come disprezzarne la freddezza, l’esposizione lacunosa e le pretese nei confronti del suo spettatore.
Certamente rivederlo aiuta, ogni volta si capisce meglio quello che sta guardando, da tutti i punti di vista, e si rimane ammirati, per l’unicità e la grandiosità del tentativo e per l’ambizione smisurata di un regista che, a modo suo, ama il Cinema e le sue potenzialità e ha l’ardire di dire la sua.
Tenet non è un film "emozionante" in senso tradizionale, ma è emozionante analizzarlo, smontarlo, cercare di capirlo.
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