Horizon Line - Brivido ad alta quota

B-movie, direbbero in molti, certo, ma la categoria ingloba a pieno e meritorio titolo anche l'intrattenimento -meglio diremmo forse l'evasione, dato il profluvio di paesaggi esotici (i sempre mitici mari del sud...) e di riprese che sul grande schermo non mancano di colpire, complice una fotografia a toni caldi e coinvolgenti. Nonostante una trama immediatamente leggibile, il film non manca di passaggi gustosi (nei battibecchi amorosi) e di trovate ingegneristiche innovative (il rum usato per riempire i serbatoi a secco del velivolo)... Inutile storcere il naso dinanzi all'inverosimiglianza delle evoluzioni aerodinamiche dei protagonisti: la ratio è mutuata dai videogiochi -non a caso la computer grafica sostiene in modo apprezzabile le evoluzioni della macchina da presa... La prevedibilità non ostacola la godibilità e -paradossalmente- la tensione emotiva dello spettatore... Certo, ad ogni soluzione temporanea succede (come la vulgata del genere impone) una nuova difficoltà, ma il ritmo c'è, incalza e tutto sommato diverte. Molto merito va ad Allison Williams, frenetica ed impaurita, leziosa ed imbranata in un dosaggio pressoché perfetto (entro, beninteso, i limiti della regia e del genere...). Insomma, il film riesce a tenere gli spettatori sospesi, in volo su abissi marini e nuvole temporalesche, fino all'ultimissima scena -laddove compare (convitato immancabile dei disaster movie marini) la pinna di un ben noto predatoire... Ma, fortunatamente, il regista prende atto che di squali in tutte le salse ed inquadrature se ne sono visti fin troppi...