fabrizio friuli
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sabato 1 maggio 2021
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gli indifferenti : abuso e nudità pasoliniana
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Nella città eterna , vive una famiglia decaduta composta da una vedova chiamata Mariagrazia Ardengo che conduce una relazione con un impresario tuttofare di nome Leo Merumeci, un soggetto che offre il suo supporto economico alla famiglia Ardengo sia per mettere le sue mani sull' attico della famiglia e sulla figlia di Marangela , Carla , figlia di Mariagrazia e sorella di Michele , un giovane ragazzo che lo disprezza apertamente.
Nel complesso, Gli Indifferenti non ha dissacrato il romanzo di Alberto Moravia, grazie agli attori presenti e grazie all' inquadratura dall' alto che mostra l' imponente monumento a Vittorio Emanuele II , tuttavia sarebbe stato più sensato e innovativo creare una scena di passione ben girata in cui il giovane Michele fa l'amore con Lisa , piuttosto che inquadrare il ragazzo svestito con la donna , dando l'idea di imitare la scena di un film di Pasolini , per poi introdurre la scena dove Leo abusa di Carla accarezzando libinosamente il seno della ragazza .
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Nella città eterna , vive una famiglia decaduta composta da una vedova chiamata Mariagrazia Ardengo che conduce una relazione con un impresario tuttofare di nome Leo Merumeci, un soggetto che offre il suo supporto economico alla famiglia Ardengo sia per mettere le sue mani sull' attico della famiglia e sulla figlia di Marangela , Carla , figlia di Mariagrazia e sorella di Michele , un giovane ragazzo che lo disprezza apertamente.
Nel complesso, Gli Indifferenti non ha dissacrato il romanzo di Alberto Moravia, grazie agli attori presenti e grazie all' inquadratura dall' alto che mostra l' imponente monumento a Vittorio Emanuele II , tuttavia sarebbe stato più sensato e innovativo creare una scena di passione ben girata in cui il giovane Michele fa l'amore con Lisa , piuttosto che inquadrare il ragazzo svestito con la donna , dando l'idea di imitare la scena di un film di Pasolini , per poi introdurre la scena dove Leo abusa di Carla accarezzando libinosamente il seno della ragazza . Verso la fine , la giovane abusata rivela alla genitrice di aver denunciato " l' orco " e la madre sembra che abbia deciso di comportarsi in modo indifferente , ed abbandona la tenuta insieme al figlio Michele e all'amica Lisa , mentre Carla , resta da sola nell'attico della tenuta . Il regista del film Leonardo Guerra Seragnoli ha perfino lavorato come sceneggiatore affiancando Alessandro Valenti, perciò, egli sembra essere dotato di un potenziale degno di nota , principalmente per aver tramutato la giovane Carla in una streamer di videogiochi, ed aver ambientato il romanzo ai giorni nostri ( almeno, così sembra ) , per giunta ,è doveroso stabilire che l' interpretazione di Edoardo Pesce risulta essere encomiabile al 100 % , superando tutti gli altri attori presenti che hanno indossato le maschere dei personaggi principali.
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domenica 10 gennaio 2021
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impresa ardua non riuscita . peccato
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Rivisitare grandi romanzi e capolavori scritti in epoche molto diverse è sempre un compito arduo. Quindi grande rispetto per un giovane regista come Seragnoli che si cimenta in questa sfida. Il risultato è però deludente con una linea narrativa che non decolla mai, con un climax che rimane tiepido e incolore. Nonostante l'interpretazione superba di Valeria Bruni Tedeschi, ormai a suo agio nel personaggio della nobile decaduta e triste (ruoli simili in Capitale Umano e in qualche modo nella La pazza gioia, entrambi di Virzi'), la narrazione rimane rigida e ingessata. Di positivo, grazie appunto alle interpretazioni eccelse di Bruni Tedeschi e di Pesce, rimane la capacità del film di coinvolgere appieno lo spettatore nel clima di squallore e superficialità del mondo al quale i protagonisti appartengono, nel quale anche le vittime sembrano incapaci, o poco inclini, a reagire, mostrando un velo di ipocrisia che si trasforma quasi involontariamente in connivenza con il solo fine di perpetrare la propria condizione di agiatezza.
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Rivisitare grandi romanzi e capolavori scritti in epoche molto diverse è sempre un compito arduo. Quindi grande rispetto per un giovane regista come Seragnoli che si cimenta in questa sfida. Il risultato è però deludente con una linea narrativa che non decolla mai, con un climax che rimane tiepido e incolore. Nonostante l'interpretazione superba di Valeria Bruni Tedeschi, ormai a suo agio nel personaggio della nobile decaduta e triste (ruoli simili in Capitale Umano e in qualche modo nella La pazza gioia, entrambi di Virzi'), la narrazione rimane rigida e ingessata. Di positivo, grazie appunto alle interpretazioni eccelse di Bruni Tedeschi e di Pesce, rimane la capacità del film di coinvolgere appieno lo spettatore nel clima di squallore e superficialità del mondo al quale i protagonisti appartengono, nel quale anche le vittime sembrano incapaci, o poco inclini, a reagire, mostrando un velo di ipocrisia che si trasforma quasi involontariamente in connivenza con il solo fine di perpetrare la propria condizione di agiatezza.
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