Il Signor Diavolo

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lizzy domenica 8 dicembre 2019
il signor pupi Valutazione 4 stelle su cinque
77%
No
23%

Bello.
Non certo un "horror" tipico con scene che terrorizzano la platea di quando in quando, ma più che altro lo inserirei in una categoria dal nome "Disturbing Movie".
Veramente azzeccate fotografia ed inquadrature: il colore "gotico" e le riprese dei dettagli rendono l' idea della provincia povera e superstiziosa, dei personaggi miseri e abbandonati a se stessi.
Forse dialoghi e recitazione lasciano un poco a desiderare: a volte si ha come l' impressione che gli attori attendano un cenno di qualcuno o che siano ai primi vagiti della recitazione, ma tutto sommato niente di irreparabile.
Se non fosse per queste sbavature saremmo davanti ad un capolavoro. [+]

[+] film mediocre (di doni64)
[+] critica azzeccata (di melies)
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k. s. stanislavskij giovedì 29 agosto 2019
angel heart in veneto Valutazione 4 stelle su cinque
65%
No
35%

Mi ha ricordato davvero Angel Heart, per ambientazione anni 50, solo che al posto della Louisiana c'è la la laguna veneta e i suoi tramonti pallidi , e per l'indagine spasmodica del protagonista che si muove in atmosfere sempre più inquietanti tra superstizione e oscurità.
Ottima scrittura e sopratutto ottima riflessione sulle dinamiche del "diavolo", molto interessante lo sfondo politico , la DC di De Gasperi, che incornicia la vicenda e fino alla fine non sappiamo se si tratti di occulto, di follia, di superstizione, di politica o altro...Bravi alcuni interpreti...l'Emilio di Avati si muove come il Nosferatu di Murnau ed è iconico, bravissima Chiara Caselli, efficce Haber, Capolicchio, Gravina. [+]

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loland10 sabato 24 agosto 2019
diario di un'indagine...malefica Valutazione 3 stelle su cinque
55%
No
45%

Il Signor Diavolo” (2019) è il trentanovesimo lungometraggio del regista bolognese Pupi Avati.
E arrivare alla soglia di un’età (non facile) che ci si può permettere di tutto o quasi, il nostro ritorna nei posti frequentati nei suoi primi lavori.
Un cinema in linea dritta, poco accattivante e caramelloso, ostinatamente artigianale (o quasi), asciutto, poco incline all’applauso facile. Quasi scomodo, non piacevole subito e quasi mai i dettagli sono inutili come i cosiddetti personaggi minori.
Un cinema, quello avatiano, signorile, educato, distante, rispettoso, intrigante e, alquanto, fastidioso. [+]

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matteo niero sabato 31 agosto 2019
signor diavolo tra buio, poesia e qualche brivido Valutazione 4 stelle su cinque
67%
No
33%

E' appannaggio solo dei grandi cineasti, registi o attori che siano, spaziare tra generi diversi con identica padronanza, ritagliandosi con merito un posto di rilievo nella storia del cinema. Pupi Avati aveva già ampiamente dimostrato di saper navigare a suo agio sia nella commedia sofisticata che nel giallo/thriller/fastastico, e di trovare in ogni caso una formula espressiva di successo.
A 80 anni il regista bolognese chiude con Signor Diavolo una immaginaria trilogia dell'orrore, più rappresentato che esposto, iniziata 43 anni fa con l'indimenticabile e insuperato La casa dalle finestre che ridono, e proseguita con l'inquietante Zeder.
Italia, 1952: un  giovane funzionario del ministero di Grazia e Giustizia è inviato da Roma in Veneto per indagare su uno caso di omicidio sui generis: un ragazzino quattordicenne ha ucciso un giovane del suo paese con un colpo di fionda al volto, e siccome il delitto pare sia maturato nell'ambiente della parrocchia, c'è il rischio che sia messa a repentaglio la reputazione della Chiesa, che in Veneto è istituzione forte e rispettata, ma specialmente decisiva per assicurare voti al potere democristiano dell'epoca. [+]

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vincenzo ambriola domenica 1 settembre 2019
una storia improbabile Valutazione 3 stelle su cinque
53%
No
47%

Siamo nel 1952, quasi settant'anni fa. Siamo nella bassa padana, in una campagna fluviale in compagnia di ragazzini che vanno al catechismo, uomini che lavorano duramente, donne silenziose, preti in grande attività. Niente di interessante fino a quando nasce il mostro, il diverso, il posseduto dal diavolo. Le sue azioni sono conosciute da tutti che ne parlano in privato ma ne tacciono in pubblico. Un giorno, poi, accade un fatto inconcepibile in cui un minore, uno dei ragazzini che abbiamo già visto, commette un reato gravissimo. Le indagini non fanno fatica a ricostruire la realtà, a incarcerare il minore e a mandarlo a processo. Ma poi, e qui si ferma la narrazione della storia, dal Ministero di grazia e giustizia qualcuno decide di mandare un ispettore, per approfondire ciò che le indagini hanno rivelato. [+]

[+] ma lasciaci sognare... (di karakal60)
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tom cine sabato 10 luglio 2021
dove si nasconde il diavolo Valutazione 5 stelle su cinque
67%
No
33%

Il cinema di Pupi Avati, regista che sa essere molto eclettico rimanendo contemporaneamente fedele alla sua poetica, è attraversato spesso da un filo rosso che lo collega al mistero, all’esoterismo, alla morte e, qualche volta, anche alla religione cattolica. Sono elementi che erano già presenti nei primi film e che tornano spesso, non soltanto in quelli collocabili nell’horror o nel thriller, ma anche in quelle opere, nostalgiche e apparentemente più rassicuranti, che contraddistinguono gran parte della sua carriera. [+]

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toty bottalla mercoledì 12 febbraio 2020
un horror d'autore! Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
0%

Un horror in stile Avati che tanti di noi preferiscono: "La Casa Dalle Finestre Che Ridono", " Zeder" E "L'arcano Incantatore".
La trama un po' troppo ingarbugliata e i dialoghi spesso bisbigliati e a tratti inafferrabili rendono il film un po' pesante, l'ambientazione datata è necessaria alla storia che, raccontata ai nostri tempi non verrebbe nemmeno ascoltata tanto è l'orrore quotidiano, suggestive le locations che sembrano raccontare da sole il mistero e l'ambiguità della storia stessa con un finale mica tanto a sorpresa.
Il Signor Diavolo comunque è uno di quei film che richiamano una seconda visione per recuperare qualcosa sfuggita al primo impatto. [+]

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elgatoloco venerdì 20 marzo 2020
un altro"horror"del maestro avati Valutazione 0 stelle su cinque
0%
No
0%

Senz'altro l'ultimo rimasto dei Maestri italiani di cinema, Pupi Avati ha realizzato questo"Il Signor Diavolo"(2019, scritto con il fratello Antonio e il figlio Tommaso, ma il cui soggetto è totalmente suo,in quanto è il plot del suo romanzo dal titolo omonimo del 2016, da cui il film è tratto. Un film di tutto rispetto, che da un lato si riallaccia ai suoi horror"d'antan"(anni 1970), come"La casa delle finestre che ridono"(1976)e"Tutti defunti...tranne i morti"(non mi esprimo nè sui film precedenti, che non ho visto per motivi anagrafici, né su"Il nascondiglio", che comunque non ho visto , anchee perché proposto ben raramente, a quanto mi risulta). [+]

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noia1 martedì 19 maggio 2020
pupi avati porta avanti le sue idee, perverso. Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
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  Un giovane funzionario si dirige in un piccolo paese per indagare sulla morte di un ragazzino per mano del coetaneo, tra strane scoperte ed incoerenti analessi la vicenda sfocerà nel sovrannaturale.

  Pupi Avati ci ha abituati al suo cinema altalenante, spesso imperfetto, un cinema che però ha saputo affermarsi rendendolo a tutt’oggi una delle autorità italiane in quest’ambito, a me personalmente piace quando si lascia andare a queste discese personalissime in quella provincia padana a quanto pare sede di orrori patologici ed ineluttabili, orrori sottopelle che fanno parte di quelle comunità come un  braccio o un occhio fanno parte del corpo umano.

  Questo è il film di un autore, un vero e proprio autore che quando è lasciato libero di esprimersi narra sempre quella storia eccetto che per un misero dieci per cento, fondamentale per espletare l’avanzamento del pensiero rispetto alle opere precedenti (un po’ come Tarantino, Bergman, Wan, Rodriguez, Fellini). Lo stile è riconoscibile, c’è un concetto qui ulteriormente approfondito rispetto ad altri suoi prodotti come Zeder, L’arcano incantatore, La casa dalle finestre che ridono; e la storia è la limatura, la rivisitazione, proprio di quelle opere che forse più delle sue tante commedie faranno parlare di lui le prossime generazioni.

  Pellicola da non dormirci la notte, al di là della tremenda scena iniziale è proprio quel senso di perverso a restarti addosso, visi inquadrati quasi fossero quelli di veri e propri demoni si mescolano alle storie dei paesani, le turbe di ragazzini alle porte dell’adolescenza vengono immerse in atmosfere esasperate, quasi fossimo caduti in un gigantesco manicomio.

  Vari tipi di male si susseguono, dal demonio nascosto nella provincia quasi come una disgrazia, all’omertà di una comunità che protegge una verità dolorosa, antintuitiva; un film difettoso non più di altri in realtà ma sofferente piuttosto della mancanza di mezzi, malgrado tutto comunque devastante e coinvolgente.

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lucaguar domenica 3 dicembre 2023
il cinema di avati è questo! Valutazione 4 stelle su cinque
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Il signor Diavolo è, a mio avviso, uno dei migliori film italiani degli ultimi anni, e non è "solamente" incasellabile nel genere horror. E' un film tipicamente avatiano, benchè, si sa, il nostro grande regista si sia negli anni cimentato in molti generi. Il "gotico padano" è ciò per cui sarà maggiormente ricordato Pupi Avati, anche se forse (e questo è un peccato) non dal "grande pubblico" e dalla stampa generalista. Penso che "Il signor Diavolo" sia la summa del cinema gotico avatiano perchè ne compendia tutte le caratteristiche migliori a un grado di maturità forse mai raggiunto prima: atmosfere sinistre, ambientazione rurale (sempre del nord Italia), fotografia suggestiva, "oscura" e sinistra, un forte contrasto luce-ombra soprattutto per quanto riguarda la dialettica ambiente naturale lucente/"ambiente umano" cupo e tetro. [+]

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