Tutti i soldi del mondo |
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Un film di Ridley Scott.
Con Michelle Williams, Christopher Plummer, Mark Wahlberg, Charlie Plummer.
continua»
Titolo originale All the Money in the World.
Biografico,
Ratings: Kids+13,
durata 132 min.
- USA 2017.
- Lucky Red
uscita giovedì 4 gennaio 2018.
MYMONETRO
Tutti i soldi del mondo
valutazione media:
2,81
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Tra storia e attori cancellati il caso Getty visto da Scott
di Emiliano Morreale La Repubblica
Se provate a dire: "Vado a vedere il nuovo film di Ridley Scott" o "il film sul rapimento di Paul Getty III", probabilmente a molti queste descrizioni non diranno nulla. Ma basta aggiungere: "Vado a vedere il film da cui hanno tolto Kevin Spacey", e tutti capiranno di cosa si tratta. Curioso destino, dunque, quello di Tutti i soldi del mondo: essere ricordato soprattutto per quel che non c'è, per la clamorosa assenza dell'attore cancellato dalla produzione a film finito dopo le accuse di molestie, con imbarazzata rapidità, e rimpiazzato con Christopher Plummer che ha dovuto rigirarne le scene. Anche se, curiosità, molti cinema italiani nelle settimane scorse hanno continuato a proiettare tranquillamente i vecchi trailer con l'attore "bandito". Peraltro, non è che il personaggio del vecchio magnate del petrolio Jean Paul Getty, in origine affidato a Spacey, sia così secondario nel racconto. Anzi, è il vero cuore del film: il rapimento del nipote a Roma da parte della `ndrangheta, e le faticose trattative a cui l'uomo inizialmente non vuol cedere, sono l'occasione per creare un personaggio di capitalista in crisi che è un po' Scrooge e un po' il Charles Foster Kane di Quarto potere. Il suo vacillare dal punto di vista umano davanti al sequestro va in esplicito parallelo con la crisi petrolifera del 1973, metafora visiva delle contraddizioni di un impero e di una cultura. La sceneggiatura propone esplicitamente questa lettura, ma la orchestra come un piatto film d'azione, con colpi di scena romanzeschi, sviluppi meccanici e qualche scena madre; a fare da guida per lo spettatore sono la madre del giovane Paul (Michelle Williams) e un negoziatore (Mark Wahlberg) dapprima ottuso e poi sempre più energico. Scott dirige professionalmente e pigramente il tutto, come una fiction televisiva con molti soldi. L'ambientazione italiana, tra paparazzi e tarantelle, è come sempre straniante per gli spettatori che conoscono i luoghi, anche se poteva esser peggio: l'unico momento davvero ridicolo è una scena in un covo delle BR, con foto di Lenin e gagliardetto "Brigate Rosse", a metà tra la Casa del Popolo e il bar giallorosso (o biancazzurro, per carità). La musica di Daniel Pemberton lancia accordi orchestrali da preludio d'opera verdiana, ma in colonna sonora c'è anche Senza di te che farò dei Camaleonti. Alla fine, la cosa migliore (per quel che si può giudicare dalla versione doppiata) è proprio quella che all'inizio non doveva esserci, ossia l'interpretazione dell'ottantottenne Plummer nei panni del vecchio Getty.
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