Io, Daniel Blake |
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Un film di Ken Loach.
Con Dave Johns, Hayley Squires, Dylan McKiernan, Briana Shann.
continua»
Titolo originale I, Daniel Blake.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 100 min.
- Gran Bretagna, Francia 2016.
- Cinema
uscita venerdì 21 ottobre 2016.
MYMONETRO
Io, Daniel Blake
valutazione media:
3,89
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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"Sono un cittadino, niente di più, niente di meno"di FabioFeliFeedback: 25659 | altri commenti e recensioni di FabioFeli |
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giovedì 27 ottobre 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Daniel Blake (Dave Johns) è un carpentiere sessantenne di sessanta anni che vive a Newcaste; ha appena subito un infarto cardiaco ed il medico gli proibisce il rientro al lavoro; è in attesa del riconoscimento della invalidità, ma si trova nella situazione kafkiana di dover chiedere un impiego tramite una specie di “agenzia per il lavoro” pena la perdita dei sussidi. Ogni azione “sbagliata”, ogni dichiarazione errata nei questionari da compilare on-line fruttano a Daniel la riduzione o addirittura la sospensione degli aiuti economici. Eppure nella falegnameria è ancora un asso, ma è completamente incapace di manovrare un “mouse”, il topo che fa correre la freccetta sullo schermo del computer. Nella “agenzia per il lavoro” fraternizza con una giovane londinese con due figli piccoli (Hayley Squires), sanzionata a sua volta per un ritardo – un autobus perso – all’appuntamento con gli impiegati. Daniel esegue piccole riparazioni nell’appartamento assegnato alla giovane privo di riscaldamento; si ingegna inventando un rudimentale scaldino con vasi di coccio e ceri e regalando ai bambini un poetico pendaglio con pesci di legno per sognare di stare sotto il mare. Ma non sembra esserci una giusta via di uscita per i diseredati nella Inghilterra di oggi …
Doveva essere indignato e furioso Ken Loach per tornare dietro la cinepresa che aveva appeso al chiodo. Ed è un bene, perché il regista regala ancora una storia asciutta, premiata a Cannes 2016, solo una delle tante che raccontano una incolpevole povertà nel deserto del benessere neoliberista. Tutto il mondo è paese e peggiora allo stesso modo con la crescente distruzione dei diritti e i tagli sempre più all’osso del welfare. L’umiliante scena della banca del cibo, una iniziativa caritatevole che può diventare uno schiaffo in faccia, è un capolavoro che commuove senza ricerca di effetti. Daniel si descrive così: “Non sono un ladro, non sono un accattone, non sono un evasore fiscale; sono un cittadino, niente di più, niente di meno”. Una storia tosta nella quale piovono pietre, recitata con il giusto rigore da attori non professionisti, diretti con mano felice da Loach, che speriamo continui a raccontarci storie come questa. Se i prossimi film saranno all’altezza non dovremo mancarli.
Valutazione ****
FabioFeli
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