Gli occupanti della "Casa di riposo per gente di mare" di Camogli si preparano al loro ultimo viaggio e giocano a fare ancora i marinai: la casa di riposo è la loro nave, che purtroppo non si muove, le stanze asettiche e iper-climatizzate sono le loro "cabine" e ognuno gioca a ricoprire un ruolo, come quando si navigava davvero. Il regista li lascia fare e il risultato è strepitoso: chi fa il marinaio da una vita ha ovviamente molto da raccontare, ma il film non si limita a registrare i racconti dei bordelli di Jakarta o le raffinate disquisizioni di un appassionato di astronomia, ma crea un mondo fatto di scherzi, desideri e tanta malinconia.