alessandro2015
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venerdì 2 gennaio 2015
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film da vedere
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Film non di parte. Nella poesia toccante e introspettiva il film narra la sofferenza di una famiglia che si trova davanti alla giustizia sommaria. Fotografia e musica coinvolgenti. La recitazione è equilibrata come lo sono i personaggi che rappresentano tutte le posizioni umane e politiche. Il silenzio e i primi piani parlano molto senza bisogno di parole. Difficile non criticare la storia in un cinema italiano colmo di film sulla resistenza. L'obiettività forse non è ancora umana. Il Piccolo Grande uomo, Soldato Blu, Balla con i Lupi hanno dato una svolta ad un certo tipo di cinema. Non sarà certo Il Segreto di Italia ad abbattere il muro della consuetudine ma, sicuramente, uno spiraglio l'ha aperto.
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la.nene
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mercoledì 14 gennaio 2015
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vogliamo essere onesti?
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Ieri sera ho avuto la fortuna di assistere alla proiezione (probabilmente unica) de Il segreto di Italia a Bologna.
E' un film che merita di esser visto e che meriterebbe di essere distribuito nelle sale dei cinema di tutta Italia, senza l'ostracismo che invece sta purtroppo ottenendo.
Chi va a vederlo fa anzitutto un favore a se stesso, concedendosi la possibilità di guardare la Storia da un altro punto di vista, con gli occhi di chi ha vissuto la realtà di fatti storici accaduti e non semplicemente omessi,ma nascosti.
È diverso. Molto.
Per chi,come me e voi tutti amici che leggerete queste mie parole,non ha vissuto quegli avvenimenti, la sola testimonianza sulla quale possiamo basarci per conoscere e giudicare ci viene fornita dai libri sfogliati sui banchi di scuola.
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Ieri sera ho avuto la fortuna di assistere alla proiezione (probabilmente unica) de Il segreto di Italia a Bologna.
E' un film che merita di esser visto e che meriterebbe di essere distribuito nelle sale dei cinema di tutta Italia, senza l'ostracismo che invece sta purtroppo ottenendo.
Chi va a vederlo fa anzitutto un favore a se stesso, concedendosi la possibilità di guardare la Storia da un altro punto di vista, con gli occhi di chi ha vissuto la realtà di fatti storici accaduti e non semplicemente omessi,ma nascosti.
È diverso. Molto.
Per chi,come me e voi tutti amici che leggerete queste mie parole,non ha vissuto quegli avvenimenti, la sola testimonianza sulla quale possiamo basarci per conoscere e giudicare ci viene fornita dai libri sfogliati sui banchi di scuola.
Va da sé che laddove non ci vengono fornite informazioni complete e soprattutto scevre da faziosità di sorta ,è evidente che il nostro giudizio sia viziato da quella che a tutti gli effetti è una manipolazione.
Antonello Belluco ,il regista cui va il mio plauso, non va in cerca di consensi,non si vuol fare promotore di battaglie ideologiche, non cerca di additare,condannandolo, uno o l' altro schieramento, ma solamente vuole riportare la verità e fornire, a quanti lo vogliano, la possibilità di guardare i fatti con onestà.
Sono contenta di aver visto un film davvero bello. Intenso di emozioni che si intrecciano nello spettatore: ho sorriso per l'intercalare dialettale e per certe scene di uno spaccato di vita semplice e genuino ,così come ho sorriso per le emozioni di Italia. Mi sono commossa quando la maestra è stata fatta sfilare con la testa rasata,ho provato ansia mentre i partigiani rastrellavano e uccidevano;ho sentito rabbia e disgusto per l'odio dei compagni e soprattutto per il gusto che avevano nel prevaricare il "nemico fascista" ,per come lo cercavano a tutti i costi tra quella povera gente pur di assaporare il gusto di avere il potere di vita o di morte nelle proprie mani!
Ancora,ho avuto sollievo per certi colpi di scena..poi ancora un lieve sorriso regalatomi dalla particina della cagnetta Isotta.
Tutte le emozioni che potevo provare,le ho provate!
Infine speranza ...come un senso di consolazione guardando Italia e Mauro ormai vecchi, specchio di ideologie antagoniste tra loro...eppure in qualche modo uguali nei loro lati oscuri e che trovano un punto di incontro nella comprensione e consolazione delle rispettive colpe.
La Vita è ben più inesorabile della morte e va avanti,sempre.
Dai nostri errori e, in questo caso ,orrori del passato ,dovremmo imparare ad averne più cura.
Spero che questa pellicola riesca ad ottenere lo spazio che merita nelle sale cinematografiche e soprattutto nelle coscienze.
Grazie a tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione della pellicola.
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lucia74
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domenica 11 gennaio 2015
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pura espressione di delicatezza
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In un Film nel quale poteva prevalere in modo esagerato la violenza in tutte le sue specie il regista si è espresso con la massima eleganza pur colpendo dritto all'anima
con un messaggio forte e indelebile. Toccante il momento dell'esecuzione. La musica cambia e si trasforma in un canto quasi liturgico. La violenza viene sopraffatta dal "Veni Sancte Spiritus,
Veni Lumen Cordium (Vieni Spirito Santo, Vieni Luce dei cuori)". E' il momento del dubbio, del ripensamento, del rimorso, della paura della vita posseduta ignorantemente dall'uomo. L'assassino guarda la vittima mentre sprofonda mentre la mano di quest'ultima benedice il proprio carnefice. Film non solo storico ma valorizzante i temi della vita dalla natura all'essenza dell'uomo.
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In un Film nel quale poteva prevalere in modo esagerato la violenza in tutte le sue specie il regista si è espresso con la massima eleganza pur colpendo dritto all'anima
con un messaggio forte e indelebile. Toccante il momento dell'esecuzione. La musica cambia e si trasforma in un canto quasi liturgico. La violenza viene sopraffatta dal "Veni Sancte Spiritus,
Veni Lumen Cordium (Vieni Spirito Santo, Vieni Luce dei cuori)". E' il momento del dubbio, del ripensamento, del rimorso, della paura della vita posseduta ignorantemente dall'uomo. L'assassino guarda la vittima mentre sprofonda mentre la mano di quest'ultima benedice il proprio carnefice. Film non solo storico ma valorizzante i temi della vita dalla natura all'essenza dell'uomo. Per la sua spiritualità merita la massima considerazione rispetto ad altri film italiani dai grandi incassi ma poveri del concetto più alto della vita.
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clarieloisa
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giovedì 11 giugno 2015
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un'importante testimonianza storica e umana
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Ho visto Il Segreto di Italia. Il regista ha descritto il modo in cui la guerra riduce l' uomo a un essere disumano e l'ha fatto con pietà, con amore e con tenerezza verso i suoi simili, verso la nostra condizione di poveri uomini che quando si allontanano da Dio sanno soltanto creare disastri. Nel film non vedo vincitori ma solo gente disperata, persa, guidata dalla paura e dal terrore. Omini che cercano invano di mostrare la loro forza con l'odio e la prevaricazione. Ma c'è anche un'altra forza che emerge e mi sembra si veda nel film... quella della solidarietà, del bene per il prossimo, della volontà di aiutare l' altro nel momento in cui ci si trova insieme nella stessa situazione disperata.
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Ho visto Il Segreto di Italia. Il regista ha descritto il modo in cui la guerra riduce l' uomo a un essere disumano e l'ha fatto con pietà, con amore e con tenerezza verso i suoi simili, verso la nostra condizione di poveri uomini che quando si allontanano da Dio sanno soltanto creare disastri. Nel film non vedo vincitori ma solo gente disperata, persa, guidata dalla paura e dal terrore. Omini che cercano invano di mostrare la loro forza con l'odio e la prevaricazione. Ma c'è anche un'altra forza che emerge e mi sembra si veda nel film... quella della solidarietà, del bene per il prossimo, della volontà di aiutare l' altro nel momento in cui ci si trova insieme nella stessa situazione disperata...senza nessuna logica e senza nessun perché, in certi momenti non si pensa a se stessi ma all'altro. Forse è uno degli aspetti che avvicina l' uomo a Dio? Ho apprezzato molto il modo in cui il regista ha 'costruito' le scene..l'atmosfera iniziale di apparente tranquillità, descritta con scorci luminosi e vivi, sopra la quale, pero',aleggia lo spettro della morte e dentro cui si insinua poco a poco, in un climax ascendente, il terrore per quello che verrà e che non si può evitare. Ho apprezzato certi espedienti tecnici (per esempio la scena 'a flash' della maestra che quasi ferisce la vista) che mi sembra aiutino lo spettatore a immedesimarsi nel personaggio. Mi è piaciuta molto la scena in cui il partigiano dona la croce a Italia; mi è sembrato, azzardo, un po' il simbolo della pace. Ho apprezzato molto la fotografia e la musica che, come è già stato detto da molti, sono un tutt' uno.
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