clarieloisa
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giovedì 11 giugno 2015
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un'importante testimonianza storica e umana
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Ho visto Il Segreto di Italia. Il regista ha descritto il modo in cui la guerra riduce l' uomo a un essere disumano e l'ha fatto con pietà, con amore e con tenerezza verso i suoi simili, verso la nostra condizione di poveri uomini che quando si allontanano da Dio sanno soltanto creare disastri. Nel film non vedo vincitori ma solo gente disperata, persa, guidata dalla paura e dal terrore. Omini che cercano invano di mostrare la loro forza con l'odio e la prevaricazione. Ma c'è anche un'altra forza che emerge e mi sembra si veda nel film... quella della solidarietà, del bene per il prossimo, della volontà di aiutare l' altro nel momento in cui ci si trova insieme nella stessa situazione disperata.
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Ho visto Il Segreto di Italia. Il regista ha descritto il modo in cui la guerra riduce l' uomo a un essere disumano e l'ha fatto con pietà, con amore e con tenerezza verso i suoi simili, verso la nostra condizione di poveri uomini che quando si allontanano da Dio sanno soltanto creare disastri. Nel film non vedo vincitori ma solo gente disperata, persa, guidata dalla paura e dal terrore. Omini che cercano invano di mostrare la loro forza con l'odio e la prevaricazione. Ma c'è anche un'altra forza che emerge e mi sembra si veda nel film... quella della solidarietà, del bene per il prossimo, della volontà di aiutare l' altro nel momento in cui ci si trova insieme nella stessa situazione disperata...senza nessuna logica e senza nessun perché, in certi momenti non si pensa a se stessi ma all'altro. Forse è uno degli aspetti che avvicina l' uomo a Dio? Ho apprezzato molto il modo in cui il regista ha 'costruito' le scene..l'atmosfera iniziale di apparente tranquillità, descritta con scorci luminosi e vivi, sopra la quale, pero',aleggia lo spettro della morte e dentro cui si insinua poco a poco, in un climax ascendente, il terrore per quello che verrà e che non si può evitare. Ho apprezzato certi espedienti tecnici (per esempio la scena 'a flash' della maestra che quasi ferisce la vista) che mi sembra aiutino lo spettatore a immedesimarsi nel personaggio. Mi è piaciuta molto la scena in cui il partigiano dona la croce a Italia; mi è sembrato, azzardo, un po' il simbolo della pace. Ho apprezzato molto la fotografia e la musica che, come è già stato detto da molti, sono un tutt' uno.
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brian77
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venerdì 24 aprile 2015
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a proposito di verità
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Ricordo solo che c'è un film della BBC sugli oltre mille criminali di guerra italiani che alla fine del conflitto non vennero mai processati né estradati. A differenza dei criminali nazisti (e credo anche di quelli giapponesi), i criminali di guerra fascisti, che avevano per lo più compiuto gli atti più raccapriccianti nella penisola balcanica e in Etiopia, non furono mai processati né condannati.
Il film è inglese, basato sui documenti del Foreign Office.
L'acquistò la Rai oltre vent'anni fa ma non poté mai mandarlo in onda.
Sto parlando di un documentario inglese, eh, del tutto estraneo a visioni ideologiche locali.
S'intitola "Fascist Legacy".
Si parla anche dei motivi politici per cui gli alleati nel dopoguerra preferirono proteggere i criminali fascisti.
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Ricordo solo che c'è un film della BBC sugli oltre mille criminali di guerra italiani che alla fine del conflitto non vennero mai processati né estradati. A differenza dei criminali nazisti (e credo anche di quelli giapponesi), i criminali di guerra fascisti, che avevano per lo più compiuto gli atti più raccapriccianti nella penisola balcanica e in Etiopia, non furono mai processati né condannati.
Il film è inglese, basato sui documenti del Foreign Office.
L'acquistò la Rai oltre vent'anni fa ma non poté mai mandarlo in onda.
Sto parlando di un documentario inglese, eh, del tutto estraneo a visioni ideologiche locali.
S'intitola "Fascist Legacy".
Si parla anche dei motivi politici per cui gli alleati nel dopoguerra preferirono proteggere i criminali fascisti.
Osservo anche che il cinema italiano in 70 anni non ha mai osato parlare dei crimini di guerra, delle stragi e dei campi di concentramento italiani all'estero, ma ha invece coltivato la retorica degli "italiani brava gente".
Aspetto ancora che dopo 70 anni qualcuno in Italia rompa il muro del silenzio a mio parere più sconvolgente della storia italiana del dopoguerra.
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adriano cutaia
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sabato 18 aprile 2015
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fantastico!
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Giovedì 16/4 ho visto finalmente: Il Segreto di Italia. Tanta è stata la tensione accumulata in questi ultimi tre mesi (alla quale si è aggiunta l’emozione dell’attesa) che per qualche istante non sono stato in grado di cogliere le immagini sullo schermo; complice anche la colonna sonora che puntualmente mi ha fatto venire la pelle d’oca e i brividi alla schiena.
Passato lo stato di torpore, mi sono ritrovato catapultato in quel di Codevigo! Perché è questa la “magia” di quanto, Antonello, hai saputo e voluto realizzare!
Dopo la sua uscita in sala a novembre, persone ideologicamente compromesse hanno criticato Te, la Power, gli attori, e il film: tutti “fascisti!”, è una pellicola revisionista!
Niente di più falso.
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Giovedì 16/4 ho visto finalmente: Il Segreto di Italia. Tanta è stata la tensione accumulata in questi ultimi tre mesi (alla quale si è aggiunta l’emozione dell’attesa) che per qualche istante non sono stato in grado di cogliere le immagini sullo schermo; complice anche la colonna sonora che puntualmente mi ha fatto venire la pelle d’oca e i brividi alla schiena.
Passato lo stato di torpore, mi sono ritrovato catapultato in quel di Codevigo! Perché è questa la “magia” di quanto, Antonello, hai saputo e voluto realizzare!
Dopo la sua uscita in sala a novembre, persone ideologicamente compromesse hanno criticato Te, la Power, gli attori, e il film: tutti “fascisti!”, è una pellicola revisionista!
Niente di più falso. Il film è imparziale, “vero”, tragicamente poetico, capace di trasmettere allo spettatore sensazioni forti che spezzano il fiato, facendo percepire l’angoscia provata in quella primavera di sangue dalle persone la cui vita è stata spazzata via da una violenza gratuita, inaudita e ingiustificabile. I “giovani” attori sono splendidi, “veri” nei rispettivi ruoli, anche se la migliore è stata “Isotta!”. E la Power: magnifica, come il suo “veneto!”
Un grazie al Regista e a tutto il Cast.
Nell’ invitare ancora tutti ad andare al cinema, concludo copiando e incollando il comento ricevuto da uno spettatore della proiezione pomeridiana:
“… film a mio avviso ben fatto. Da segnalare come Belluco sia riuscito a rendere quasi dal vero l’atmosfera di tragica attesa e di terrore che si materializza con l’arrivo dell’ “apocalisse”. Penso che solo chi ha vissuto quei momenti o direttamente o perché tramandati nell’intimo familiare possa averne compreso la disumana atrocità. Ciò che rattrista è che i responsabili di questa e di tante altre scelleratezze oltre che impuniti siano tuttora celebrati, in una ricorrenza che meglio dovrebbe essere la commemorazione di tutte le vittime. A Belluco il merito della trasposizione molto coinvolgente di queste sensazioni in immagini e parole..”
PS: domenica vado a rivederlo!!
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la.nene
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mercoledì 14 gennaio 2015
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vogliamo essere onesti?
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Ieri sera ho avuto la fortuna di assistere alla proiezione (probabilmente unica) de Il segreto di Italia a Bologna.
E' un film che merita di esser visto e che meriterebbe di essere distribuito nelle sale dei cinema di tutta Italia, senza l'ostracismo che invece sta purtroppo ottenendo.
Chi va a vederlo fa anzitutto un favore a se stesso, concedendosi la possibilità di guardare la Storia da un altro punto di vista, con gli occhi di chi ha vissuto la realtà di fatti storici accaduti e non semplicemente omessi,ma nascosti.
È diverso. Molto.
Per chi,come me e voi tutti amici che leggerete queste mie parole,non ha vissuto quegli avvenimenti, la sola testimonianza sulla quale possiamo basarci per conoscere e giudicare ci viene fornita dai libri sfogliati sui banchi di scuola.
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Ieri sera ho avuto la fortuna di assistere alla proiezione (probabilmente unica) de Il segreto di Italia a Bologna.
E' un film che merita di esser visto e che meriterebbe di essere distribuito nelle sale dei cinema di tutta Italia, senza l'ostracismo che invece sta purtroppo ottenendo.
Chi va a vederlo fa anzitutto un favore a se stesso, concedendosi la possibilità di guardare la Storia da un altro punto di vista, con gli occhi di chi ha vissuto la realtà di fatti storici accaduti e non semplicemente omessi,ma nascosti.
È diverso. Molto.
Per chi,come me e voi tutti amici che leggerete queste mie parole,non ha vissuto quegli avvenimenti, la sola testimonianza sulla quale possiamo basarci per conoscere e giudicare ci viene fornita dai libri sfogliati sui banchi di scuola.
Va da sé che laddove non ci vengono fornite informazioni complete e soprattutto scevre da faziosità di sorta ,è evidente che il nostro giudizio sia viziato da quella che a tutti gli effetti è una manipolazione.
Antonello Belluco ,il regista cui va il mio plauso, non va in cerca di consensi,non si vuol fare promotore di battaglie ideologiche, non cerca di additare,condannandolo, uno o l' altro schieramento, ma solamente vuole riportare la verità e fornire, a quanti lo vogliano, la possibilità di guardare i fatti con onestà.
Sono contenta di aver visto un film davvero bello. Intenso di emozioni che si intrecciano nello spettatore: ho sorriso per l'intercalare dialettale e per certe scene di uno spaccato di vita semplice e genuino ,così come ho sorriso per le emozioni di Italia. Mi sono commossa quando la maestra è stata fatta sfilare con la testa rasata,ho provato ansia mentre i partigiani rastrellavano e uccidevano;ho sentito rabbia e disgusto per l'odio dei compagni e soprattutto per il gusto che avevano nel prevaricare il "nemico fascista" ,per come lo cercavano a tutti i costi tra quella povera gente pur di assaporare il gusto di avere il potere di vita o di morte nelle proprie mani!
Ancora,ho avuto sollievo per certi colpi di scena..poi ancora un lieve sorriso regalatomi dalla particina della cagnetta Isotta.
Tutte le emozioni che potevo provare,le ho provate!
Infine speranza ...come un senso di consolazione guardando Italia e Mauro ormai vecchi, specchio di ideologie antagoniste tra loro...eppure in qualche modo uguali nei loro lati oscuri e che trovano un punto di incontro nella comprensione e consolazione delle rispettive colpe.
La Vita è ben più inesorabile della morte e va avanti,sempre.
Dai nostri errori e, in questo caso ,orrori del passato ,dovremmo imparare ad averne più cura.
Spero che questa pellicola riesca ad ottenere lo spazio che merita nelle sale cinematografiche e soprattutto nelle coscienze.
Grazie a tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione della pellicola.
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lucia74
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domenica 11 gennaio 2015
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pura espressione di delicatezza
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In un Film nel quale poteva prevalere in modo esagerato la violenza in tutte le sue specie il regista si è espresso con la massima eleganza pur colpendo dritto all'anima
con un messaggio forte e indelebile. Toccante il momento dell'esecuzione. La musica cambia e si trasforma in un canto quasi liturgico. La violenza viene sopraffatta dal "Veni Sancte Spiritus,
Veni Lumen Cordium (Vieni Spirito Santo, Vieni Luce dei cuori)". E' il momento del dubbio, del ripensamento, del rimorso, della paura della vita posseduta ignorantemente dall'uomo. L'assassino guarda la vittima mentre sprofonda mentre la mano di quest'ultima benedice il proprio carnefice. Film non solo storico ma valorizzante i temi della vita dalla natura all'essenza dell'uomo.
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In un Film nel quale poteva prevalere in modo esagerato la violenza in tutte le sue specie il regista si è espresso con la massima eleganza pur colpendo dritto all'anima
con un messaggio forte e indelebile. Toccante il momento dell'esecuzione. La musica cambia e si trasforma in un canto quasi liturgico. La violenza viene sopraffatta dal "Veni Sancte Spiritus,
Veni Lumen Cordium (Vieni Spirito Santo, Vieni Luce dei cuori)". E' il momento del dubbio, del ripensamento, del rimorso, della paura della vita posseduta ignorantemente dall'uomo. L'assassino guarda la vittima mentre sprofonda mentre la mano di quest'ultima benedice il proprio carnefice. Film non solo storico ma valorizzante i temi della vita dalla natura all'essenza dell'uomo. Per la sua spiritualità merita la massima considerazione rispetto ad altri film italiani dai grandi incassi ma poveri del concetto più alto della vita.
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marta iacopetti
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mercoledì 7 gennaio 2015
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il varco si è aperto
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In un Film nel quale poteva prevalere in modo esagerato la violenza in tutte le sue specie il regista si è espresso con la massima eleganza pur colpendo dritto all'anima
con un messaggio forte e indelebile. Toccante il momento dell'esecuzione. La musica cambia e si trasforma in un canto quasi liturgico. La violenza viene sopraffatta dal "Veni Sancte Spiritus,
Veni Lumen Cordium (Vieni Spirito Santo, Vieni Luce dei cuori)". E' il momento del dubbio, del ripensamento, del rimorso, della paura della vita posseduta ignorantemente dall'uomo. L'assassino guarda la vittima mentre sprofonda mentre la mano di quest'ultima benedice il proprio carnefice. Film non solo storico ma valorizzante i temi della vita dalla natura all'essenza dell'uomo.
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In un Film nel quale poteva prevalere in modo esagerato la violenza in tutte le sue specie il regista si è espresso con la massima eleganza pur colpendo dritto all'anima
con un messaggio forte e indelebile. Toccante il momento dell'esecuzione. La musica cambia e si trasforma in un canto quasi liturgico. La violenza viene sopraffatta dal "Veni Sancte Spiritus,
Veni Lumen Cordium (Vieni Spirito Santo, Vieni Luce dei cuori)". E' il momento del dubbio, del ripensamento, del rimorso, della paura della vita posseduta ignorantemente dall'uomo. L'assassino guarda la vittima mentre sprofonda mentre la mano di quest'ultima benedice il proprio carnefice. Film non solo storico ma valorizzante i temi della vita dalla natura all'essenza dell'uomo. Per la sua spiritualità merita la massima considerazione rispetto ad altri film italiani dai grandi incassi ma poveri del concetto più alto della vita.
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marta iacopetti
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martedì 6 gennaio 2015
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splendido film
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In un Film nel quale poteva prevalere in modo esagerato la violenza in tutte le sue specie il regista si è espresso con la massima eleganza pur colpendo dritto all'anima
con un messaggio forte e indelebile. Toccante il momento dell'esecuzione. La musica cambia e si trasforma in un canto quasi liturgico. La violenza viene sopraffatta dal "Veni Sancte Spiritus,
Veni Lumen Cordium (Vieni Spirito Santo, Vieni Luce dei cuori)". E' il momento del dubbio, del ripensamento, del rimorso, della paura della vita posseduta ignorantemente dall'uomo. L'assassino guarda la vittima mentre sprofonda mentre la mano di quest'ultima benedice il proprio carnefice. Film non solo storico ma valorizzante sui temi della vita dalla natura all'essenza dell'uomo.
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In un Film nel quale poteva prevalere in modo esagerato la violenza in tutte le sue specie il regista si è espresso con la massima eleganza pur colpendo dritto all'anima
con un messaggio forte e indelebile. Toccante il momento dell'esecuzione. La musica cambia e si trasforma in un canto quasi liturgico. La violenza viene sopraffatta dal "Veni Sancte Spiritus,
Veni Lumen Cordium (Vieni Spirito Santo, Vieni Luce dei cuori)". E' il momento del dubbio, del ripensamento, del rimorso, della paura della vita posseduta ignorantemente dall'uomo. L'assassino guarda la vittima mentre sprofonda mentre la mano di quest'ultima benedice il proprio carnefice. Film non solo storico ma valorizzante sui temi della vita dalla natura all'essenza dell'uomo. Per la sua spiritualità merita la massima considerazione rispetto ad altri film italiani dai grandi incassi ma poveri del concetto più alto della vita.
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alessandro2015
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venerdì 2 gennaio 2015
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film da vedere
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Film non di parte. Nella poesia toccante e introspettiva il film narra la sofferenza di una famiglia che si trova davanti alla giustizia sommaria. Fotografia e musica coinvolgenti. La recitazione è equilibrata come lo sono i personaggi che rappresentano tutte le posizioni umane e politiche. Il silenzio e i primi piani parlano molto senza bisogno di parole. Difficile non criticare la storia in un cinema italiano colmo di film sulla resistenza. L'obiettività forse non è ancora umana. Il Piccolo Grande uomo, Soldato Blu, Balla con i Lupi hanno dato una svolta ad un certo tipo di cinema. Non sarà certo Il Segreto di Italia ad abbattere il muro della consuetudine ma, sicuramente, uno spiraglio l'ha aperto.
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carlomariani
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lunedì 22 dicembre 2014
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commento
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Io, con altri amici, il film l'ho visto e trovo che sia un bellissimo film: poetico, commovente, ben diretto e con un'ottima scenografia, oltre ad essere frutto di una ricerca approfondita e ben documentata. Davvero i nostri complimenti al regista e a tutto lo staff che ha saputo superare difficoltà non comuni, combattendo una vera e propria congiura del silenzio!
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adriano cutaia
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sabato 20 dicembre 2014
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un omaggio alla verità!
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Il mio giudizio si basa, per ora, su quanto ho potuto carpire dal trailer che da solo mostra la grandezza del lavoro svolto. Se poi si pensa al tema scottante trattat, sullo sfondo di una storia d'amore, e che il film è stato realizzato nonostante il baget limitatissimo e l'ostruzionismo di chi ha interesse che certe verità vengano alla luce, la valutazione non può essere che una: il Regista Antonello Belluco ha realizzato un capolavoro. Un omaggio alla verità e alle vittime di quella strage partigiana, grandi e coraggiosi tutti. Spero che venga presto proiettato nella mia città!
[+] piccola correzione!
(di adriano cutaia)
[ - ] piccola correzione!
[+] un omaggio alla verità
(di carlomariani)
[ - ] un omaggio alla verità
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