alicecila
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mercoledì 10 aprile 2013
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un film che non farà la storia del cinema (bello)
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125 minuti di film che sono praticamente la versione allungata e riempita di aria fritta dei 2 minuti del trailer...
The host si sviluppa su una storia che poteva risultare interessante, anche se non c'è niente di nuovo sotto il sole: alieni che invadono il pianeta prendendo possesso dei corpi umani. Peccato che nonostante la formula super collaudata il film risulti noioso, prolisso, con dialoghi (quando ci sono) tristemente banali e poco naturali, e silenzi infiniti che non aggiungono niente al pacchetto a parte ulteriore tedio. Paesaggi e ambientazioni ben confezionati come in un bravo lavoretto di sartoria senza fantasia. Su questo background si va ad inserire la vicenda in primo piano: una storia d'amore che definire melensa mi pare troppo poco, con la protagonista contesa da due uomini che sembrano usciti da un provino per "l'uomo perfetto".
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125 minuti di film che sono praticamente la versione allungata e riempita di aria fritta dei 2 minuti del trailer...
The host si sviluppa su una storia che poteva risultare interessante, anche se non c'è niente di nuovo sotto il sole: alieni che invadono il pianeta prendendo possesso dei corpi umani. Peccato che nonostante la formula super collaudata il film risulti noioso, prolisso, con dialoghi (quando ci sono) tristemente banali e poco naturali, e silenzi infiniti che non aggiungono niente al pacchetto a parte ulteriore tedio. Paesaggi e ambientazioni ben confezionati come in un bravo lavoretto di sartoria senza fantasia. Su questo background si va ad inserire la vicenda in primo piano: una storia d'amore che definire melensa mi pare troppo poco, con la protagonista contesa da due uomini che sembrano usciti da un provino per "l'uomo perfetto".
Nel complesso un film totalmente privo di sostanza, se proprio vogliamo salvare qualcosa direi abbastanza buona la recitazione (nonostante i pessimi dialoghi che era obbligata a sostenere) della protagonista Saoirse Ronan, anche se l'espediente narrativo della sua voce interiore è molto poco riuscito e risulta addirittura fastidioso. Un po' di spessore recitativo è inoltre aggiunto da William Hurt, nel ruolo dello zio, ben delineato e convincente.
Dopo Gattaca (capolavoro) sembra che Niccol non riesca più ad azzeccare un film di fantascienza. In time era già poco convincente, con The host continua la parabola discendente. Speriamo si fermi!
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(di paradosso universale)
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renato volpone
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mercoledì 3 aprile 2013
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il ritorno degli alieni
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Torna al cinema la fantascienza con questo "the host", l'ospite, e un'invasione aliena che ricorda tanto "l'invasione degli ultracorpi". I baccelli che custodiscono gli intrusi sono però molto più moderni. L'invasione, comunque non è meno devastante, ma il fine per cui si appropriano dei corpi dei terrestri è quello dell'ordine, dello sradicamento della violenza: il fine giustifica i mezzi e per ottenere l'ordine ricorrono alla repressione che diventa violenza e porta all'annientamento del genere umano. Sacche di ribelli umani si nascondono, però non tutti gli invasori sono temibili, ad esempio "il viandante" che viene immesso nel corpo della giovane Melanie, ma lascia le due menti convivere e porterà ad un possibile sviluppo positivo della situazione, possibile perché un sequel è assolutamente prevedibile.
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Torna al cinema la fantascienza con questo "the host", l'ospite, e un'invasione aliena che ricorda tanto "l'invasione degli ultracorpi". I baccelli che custodiscono gli intrusi sono però molto più moderni. L'invasione, comunque non è meno devastante, ma il fine per cui si appropriano dei corpi dei terrestri è quello dell'ordine, dello sradicamento della violenza: il fine giustifica i mezzi e per ottenere l'ordine ricorrono alla repressione che diventa violenza e porta all'annientamento del genere umano. Sacche di ribelli umani si nascondono, però non tutti gli invasori sono temibili, ad esempio "il viandante" che viene immesso nel corpo della giovane Melanie, ma lascia le due menti convivere e porterà ad un possibile sviluppo positivo della situazione, possibile perché un sequel è assolutamente prevedibile. Intrigante la storia d'amore, anche se non originale, delle due anime che convivono nel corpo, Melanie e Wanda (così verrà chiamato il viandante) con due uomini diversi. Il film ha un buon ritmo e degli sviluppi seppur prevedibili ma che colpiscono positivamente lo spettatore. Accattivanti gli attori e molto brava la protagonista. Il pubblico in sala, molto giovane, ha gradito e commentato positivamente il film. In pratica un classico della fantascienza con molte rivisitazioni, si può citare "Cocoon" tra gli altri illustri predecessori, ma quando la sceneggiatura regge la fantascienza fa sempre centro.
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filippo catani
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martedì 2 aprile 2013
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un buon film anche se un po' melenso
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In un futuro più o meno lontano la Terra è diventata un pianeta vivibile e pacifico. Questo però non è stato merito degli uomini bensì di una popolazione aliena che ha svuotato il corpo degli uomini della propria anima per inserire la propria. I problemi sono due: vi sono sacche di resistenza e non sempre questo processo è indolore in quanto spesso l'ospite deve fare i conti con un residuo della personalità che abitava quel corpo.
Dunque lo spettatore si avvicina alla proiezione stretto in una tenaglia; da una parte sa che il film è diretto dal bravo Niccol di cui abbiamo più che apprezzato il recente In Time ma dall'altra parte sa altrettanto bene che il romanzo da cui trae origine la vicenda è della scrittrice della saga di Twilight.
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In un futuro più o meno lontano la Terra è diventata un pianeta vivibile e pacifico. Questo però non è stato merito degli uomini bensì di una popolazione aliena che ha svuotato il corpo degli uomini della propria anima per inserire la propria. I problemi sono due: vi sono sacche di resistenza e non sempre questo processo è indolore in quanto spesso l'ospite deve fare i conti con un residuo della personalità che abitava quel corpo.
Dunque lo spettatore si avvicina alla proiezione stretto in una tenaglia; da una parte sa che il film è diretto dal bravo Niccol di cui abbiamo più che apprezzato il recente In Time ma dall'altra parte sa altrettanto bene che il romanzo da cui trae origine la vicenda è della scrittrice della saga di Twilight. Ebbene bisogna dire che il film è una sintesi di questi elementi anche se a prevalere sono la regia e una storia accattivante. Infatti il soggetto non è niente male e anzi dà luogo ad una storia fantascientifica più che godibile con un'ottima Kruger nei panni dell'algida cacciatrice. Buone scene d'azione con forse un pochino forzata la scena dell'autoincidente della Viandante. Bella la ricostruzione di come gli uomini si sono organizzati per sopravvivere e degli esperimenti che stanno facendo. Ecco purtroppo a metà film c'è una sequenza di 10-15 minuti che appare decisamente melensa ma che fa decisamente parte dello stile della Meyer che, sulle intricate storie d'amore tra vampiri, ci ha costruito la sua fortuna. Nel complesso però il film va approvato anche per i risvolti etici che solleva anche nella parte finale del film per cui è consigliato.
Solo un piccolo appunto finale che non entra nella valutazione del film; purtroppo (come avviene da troppo tempo a questa parte specialmente nelle multisale) la visione del film è stata disturbata dal chiacchiericcio in sala dove una persona ha addirittura trovato il modo e il tempo per esibirsi in un fragoroso rutto. Credo che sia il momento di fare qualcosa perchè un conto è stare al bar e un conto è andare a vedere un film in pace al cinema dove un breve commento è più che lecito ma la telecronaca del film sinceramente no. Spero che una collaborazione tra maschere e pubblico possa mettere un freno a questo antipatico fenomeno.
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mickey97
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sabato 30 marzo 2013
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una splendida celebrazione dei sentimenti altrui
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Una razza aliena costituita da semplici anime, ha preso possesso dei corpi dei terrestri, rendendo il mondo fin troppo pulito dai crimini e dai disordini che d'apprima lo caratterizavano. Gli umani sopravvissuti vivono in clandestinità nel deserto. Purtroppo, Melanie rimane vittima di una cercatrice, la quale introduce nel corpo della ragazza l'anima, che di lei ne prende relativamente il possesso, poichè forte e difficile a morire, e così si stabilisce un rapporto tra anima e ospite. L'anima di nome Viandante, ignorando inizialmente l'amore di Melanie per il fidanzato Jared, l'affetto per il fratellino Jamie e la pietà che prova per gli altri umani, da alla cercatrice utili informazioni affinchè questa possa ritrovare i ribelli che oppongono resistenza.
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Una razza aliena costituita da semplici anime, ha preso possesso dei corpi dei terrestri, rendendo il mondo fin troppo pulito dai crimini e dai disordini che d'apprima lo caratterizavano. Gli umani sopravvissuti vivono in clandestinità nel deserto. Purtroppo, Melanie rimane vittima di una cercatrice, la quale introduce nel corpo della ragazza l'anima, che di lei ne prende relativamente il possesso, poichè forte e difficile a morire, e così si stabilisce un rapporto tra anima e ospite. L'anima di nome Viandante, ignorando inizialmente l'amore di Melanie per il fidanzato Jared, l'affetto per il fratellino Jamie e la pietà che prova per gli altri umani, da alla cercatrice utili informazioni affinchè questa possa ritrovare i ribelli che oppongono resistenza. Ma, Melanie non essendo disposta ad assorbire l'egoismo dell'anima, nonchè il corpo che la abita, la costringe a raggiungere le persone che ama, ignorando la possibilità della loro reazione, una volta mostratasi ai loro occhi. Infatti i bellissimi occhi blu, alimentano la collera dei familiari e non, del tutto ignari della realtà, ovvero che Melanie è ancora viva e coesiste con l'anima, nello stesso corpo.
Da Stephanie Mayer, autrice della saga di Twilight, il film celebra splendidamente i sentimenti altrui e anche quelli personali, trionfando di gran lunga sulla saga vampiresca che del romanticismo ci ha offerto una visione eccessiva e fuori dagli schemi, schemi che in " The Host " vengono perfettamente rispettati con la valorizzazione del sentimento che si incarna in Melanie e Wanda. In realtà, secondo me, la loro unione in un solo corpo è veramente avvenuta quando si sono uniformate sentimentalmente. Wanda alla fine, forse perchè commossa dai sentimenti che prova Melanie, li assume e si innamora di Ian e prova affetto per il fratello di "lei" Jamie e prova pietà per quei sopravvissuti che vivono in clandestinita nel deserto per non perdere sè stessi, per non perdersi come Lisy, la cui anima che la possedeva era crudele e fra questa e lei non vi era rapporto ma solo alla base, un concetto di puro dominio e questo evidenzia quanto il rapporto tra Wanda e Melanie sia qualcosa di magnifico. I sentimenti che Wanda tende ad assumere sono talmente profondi da decidere di sacrificarsi per permettere a Melanie di esternare i suoi sentimenti in persona e non tramite lei. Il finale ( non posso rivelarlo ) è bellissimo, del tutto inaspettato, qualcosa di sorprendente che va oltre la nostra immagginazione.
The Host è uno dei film più originali del genere fantascientifico, grazie a una bella ed originale trama colme di tante idee nuove. Altri aspetti decisamente positivi sono le performance dei singoli attori, Saonrise Ronan in particolare, molto più brava, più bella, espressiva e comunicativa di Kristen Stewart, la regia, i bellissimi dialoghi alquanto profondi e significativi e la sceneggiatura, che sono stati alquanto determinanti per rendere The Host un capolavoro, generato dalla penna della Mayer. Ho intenzione di leggere al più presto i libri.
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angelo bottiroli - giornalista
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sabato 30 marzo 2013
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originale film di fantascienza, da vedere
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The Host, l’ospite, è un film tratto dall’omonimo romanzo di Stephenie Meyer autrice della saga di Twilight che raccoglie ed elabora un’idea del più grande scrittore di libri di fantascienza, Isaac Asimov, cioè la presenza di uno più cervelli di due esseri pensanti all’interno della stessa persona e quindi la persona stessa che rivive con la sua personalità e le sue idee.
Asimov lo faceva per “salvare” gli uomini più importanti del nostro tempo, gli inventori, i geni, le persone che grazie al loro contributo erano riuscite a migliorare l’umanità, il cui cervello veniva impiantato all’interno di un altro essere umano e nella stessa persona vivevano quindi due persone: questo consentiva alla società di avvalenrsi ancora delel abilità di quella person a che sarebbe morta e che invece conti nua vivere e può dare ancora il suo contributo al mondo.
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The Host, l’ospite, è un film tratto dall’omonimo romanzo di Stephenie Meyer autrice della saga di Twilight che raccoglie ed elabora un’idea del più grande scrittore di libri di fantascienza, Isaac Asimov, cioè la presenza di uno più cervelli di due esseri pensanti all’interno della stessa persona e quindi la persona stessa che rivive con la sua personalità e le sue idee.
Asimov lo faceva per “salvare” gli uomini più importanti del nostro tempo, gli inventori, i geni, le persone che grazie al loro contributo erano riuscite a migliorare l’umanità, il cui cervello veniva impiantato all’interno di un altro essere umano e nella stessa persona vivevano quindi due persone: questo consentiva alla società di avvalenrsi ancora delel abilità di quella person a che sarebbe morta e che invece conti nua vivere e può dare ancora il suo contributo al mondo.
In Host, invece, ad invadere la nostra mente (e i nostri corpi) sono gli alieni, ma sono però esseri buoni e capaci che hanno migliorato la nostra società.
Attorno a questo si snoda la trama del film che è nota già nella prima scena.
Senza dubbio siamo di fronte ad un’idea molto originale che apre tanti possibili scenari di conflitto, di conoscenza reciproca dell’ospite e di quest’ultimo sugli usi e costumi dei terrestri. Non abbiamo letto il libro, ma siamo convinti che sia superiore al film perché consente certe narrazioni che qui sono soltanto abbozzate o, causa l’esiguità del tempo a disposizione, affrontate in maniera superficiale rispetto al libro, ma il regista, Andrew Niccol, lo fa molto bene e tutto funziona alla perfezione.
E d’altro canto siamo di fronte sicuramente ad un maestro della Fantascienza: Niccol infatti è di certo, uno degli autori più originali del genere: e lo ha dimostrao in film come InTime (2012) e il più vecchio “S1m0ne” del 2002 vero precursore del mondo attuale con la creazione di un personaggio virtuale che diventa protagoinista nelal vita reale.
Da un regista così, quindi, era logico attendersi un film come minimo originale, ma il tocco del maestro arriva nella scelta dell’attrice principale: Niccol opta per la 18enne Saorise Ronan, la ragazzina inglese destinata forse a diventare (insieme a Jennifer Laurence) una delle più brave attrici di tutti i tempi, che vanta già una nomination all’oscar e al Golden Globe.
Saorise (che in gaelico significa libertà) l’abbiamo già apprezzata in Hanna, Amabili resti, Embrer ed Espiazione.
La Ronan conferma tutta la sua espressività e a soli 18 anni sa reggere molto tempo davanti alla cinepresa, muta, senza dire una parola ma con lo sguardo che esprime tutto.
Lo aveva già fatto in Hanna e qui si ripete: la giovane attrice riesce a trasmettere allo spettatore, solo con lo sguardo, tutti sentimenti che il personaggio che interpreta si porta dentro. E’ per questo motivo che la Ronan si dimostra grandissima attrice, perché non è sicuramente facile, a soli 18 anni, fare questo.
Tra gli altri attori, una citazione a William Hurt, nei panni dello zio della protagonista, un attore che forse non ha avuto, nella sua lunga carriera, i giusti riconoscimenti che avrebbe meritato dopo la superba interpretazione in Gorky park
Infine ci soffermiamo sulla recitazione della splendida 36enne tedesca Diane Kruger (Unknow-senza identità, Bastardi senza gloria, Il mistero delle Pagine perdute e Il mistero dei templari), qui nell’insolita parte della cattiva: l’attrice è talmente poliedrica e brava che riesce a dare un’interpretazione davvero originale.
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time_traveler
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mercoledì 14 agosto 2013
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sei l'ospite o il padrone?
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Dopo che la razza umana è stata completamente sottomessa ad una razza aliena superiore, la Terra è diventato un pianeta dove tranquillità e sicurezza regnano sovrane. Le poche sacche di resistenza, ovvero umani a cui non è stato impiantato un anime alieno, combattono per sopravvivere. Melanie, da poco catturata e sottomessa, riesce a sopravvivere nel suo corpo, ora appartenente ad un essere alieno di nome Viandante. Sebbene il compito di Viandante sia scrutare nei ricordi di Melanie , esso finisce per instaurare col suo "ospitante" un forte legame empatico, che porterà l'alieno a diventare il più prezioso degli alleati per i pochi umani sopravvissuti.
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Dopo che la razza umana è stata completamente sottomessa ad una razza aliena superiore, la Terra è diventato un pianeta dove tranquillità e sicurezza regnano sovrane. Le poche sacche di resistenza, ovvero umani a cui non è stato impiantato un anime alieno, combattono per sopravvivere. Melanie, da poco catturata e sottomessa, riesce a sopravvivere nel suo corpo, ora appartenente ad un essere alieno di nome Viandante. Sebbene il compito di Viandante sia scrutare nei ricordi di Melanie , esso finisce per instaurare col suo "ospitante" un forte legame empatico, che porterà l'alieno a diventare il più prezioso degli alleati per i pochi umani sopravvissuti. Eccessivamente ricorrente il tema legato all'amore tra Melanie e il giovane fidanzato Jared, il continuo interporsi tra l'alieno ospite e l'umana ospitante è un elemento interessante. Il concetto stesso di possessione di un corpo è stato inteso in lungo e in largo come l'occupazione fisica e mentale di corpo, ma con The Host, questo preconcetto è stato scardinato: il senso di compassione e comprensione per un'esigenza che lascia traspirare il film sono il fulcro della pellicola. Un prodotto notevole e soprattutto piacevole. Da non perdere.
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eleonora panzeri
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lunedì 26 gennaio 2015
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l’umanità nella sua imperfetta intensità
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Un film interessante, a volte magari lento, ma che risulta nel suo insieme poetico. Una specie aliena invade e prende possesso del nostro pianeta e dei suoi abitanti. La terra non era mai stata tanto perfetta: ordine, gentilezza, cordialità, cura per ogni tipo di malattia, assenza di criminalità e di ingiustizie imperano su di essa. Questi pacifici parassiti alieni sono ormai vicini all’aver conquistato il corpo di ogni singolo essere umano, in modo pacifico e non violento. Alcuni ribelli però resistono, si nascondono.
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Un film interessante, a volte magari lento, ma che risulta nel suo insieme poetico. Una specie aliena invade e prende possesso del nostro pianeta e dei suoi abitanti. La terra non era mai stata tanto perfetta: ordine, gentilezza, cordialità, cura per ogni tipo di malattia, assenza di criminalità e di ingiustizie imperano su di essa. Questi pacifici parassiti alieni sono ormai vicini all’aver conquistato il corpo di ogni singolo essere umano, in modo pacifico e non violento. Alcuni ribelli però resistono, si nascondono. Urge pertanto trovarli, dato che solo un piccolo gruppo bellicoso può mettere a repentaglio la pace mondiale. Assistiamo all’analisi dei ricordi di una dei ribelli, determinata a non cedere il suo corpo al parassita alieno. Ricordi emozionanti e passionali, che raccontano l’umanità nella sua imperfetta intensità. Pare infatti vi sia qualcosa di magnifico nell’essere umano nel bene e nel male. Quando si pone un obbiettivo fa meraviglie tra follia e determinazione. Paesaggi onirici e rasserenanti, volte di stelle di lucciole e grotte sotterranee unicamente pacifiche. Vi sono sì dei punti magari non proprio credibili ma non importa, quello che emerge è che per quanto imperfetti noi restiamo la specie più complicata dell’universo, vittime nostro malgrado di impulsi così travolgenti da non poter essere dominati. Un omaggio alla nostra imperfezione che tanto fa soffrire ma ci fa sentire vivi.
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laura cavalcanti
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lunedì 23 novembre 2020
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lo vedo dopo 7 anni dalla sua visione al cinema
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Conosco Twilight e non l'ho retto(chiedo scusa a tutte le ragazzine che sono anni in cui si innamorano del boy vampiro o lupo),ma io che sono stata affascinata,fin da ragazzina,da Dracula,quella versione angelica dei vampiri proprio non la posso sopportare.
In compenso questo film mi è sufficientemente piaciuto.
Non faccio un'altra volta il riassunto ,qui sul sito MYmovies è stato fatto nel mondo corretto e anche chi ha recensito ha fatto un buon lavoro di descrizione.
Però... ehhhhh sì,ci sono dei però.... bisogna dire che alcune cose sarebbero potute essere diverse.
Premetto che non ho letto il libro e non so se il regista ha fatto iniziare la storia da dove è inizia lui,ma so che mancano delle cose importanti.
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Conosco Twilight e non l'ho retto(chiedo scusa a tutte le ragazzine che sono anni in cui si innamorano del boy vampiro o lupo),ma io che sono stata affascinata,fin da ragazzina,da Dracula,quella versione angelica dei vampiri proprio non la posso sopportare.
In compenso questo film mi è sufficientemente piaciuto.
Non faccio un'altra volta il riassunto ,qui sul sito MYmovies è stato fatto nel mondo corretto e anche chi ha recensito ha fatto un buon lavoro di descrizione.
Però... ehhhhh sì,ci sono dei però.... bisogna dire che alcune cose sarebbero potute essere diverse.
Premetto che non ho letto il libro e non so se il regista ha fatto iniziare la storia da dove è inizia lui,ma so che mancano delle cose importanti.
Per prima cosa avrebbero potuto spiegare come un intero mondo e forse universo siano caduti in mano a questo popolo di colonizzatori,non solo di terre ma delle stesse persone... insomma, diciamolo, hanno voluto sottolineare che le "anime"sono pacifiche,ma allora come è possibile che abbiano impiantato i loro simili senza l'uso della forza?
Tanto più che sono perfettamente riconoscibili, insomma se tuo marito o lo stesso presidente il giorno prima ha gli occhi castano opachi,te ne accorgi se il giorno dopo li ha di un azzurro luminoso.
Non hanno spiegato il momento dell'invasione, né da dove arrivano questi alieni, né come si riproducono così tanto da necessitare diversi mondi con così tanti ospiti...
Abbiamo visto dalla mappa stellare che in mano loro ne hanno molti.
Troppe domande senza risposta...
Se è vero che possono entrare nelle menti delle persone senza annientarle, allora, volendo, possono coesistere o volendo prendere possesso di chi è destinato a morire,senza per questo, annientare una intera specie.
Insomma questi alieni sono di per sé una specie"buona"...ha creato un mondo nuovo...non c'è stata distruzione,o se c'è stata non ce l'hanno fatta vedere.
Forse è per questo che risulta così strano che gli esseri umani senzienti siano così pochi.
Ma ciò nonostante il film è discreto, l'ho visto con interesse e poi diciamolo,ha più di una morale e un occhio sensibile riesce a percepirle.
E la vera storia d'amore è tra Mel e Viandante ,una ragazza umana e un'aliena millenaria...
È il loro rapporto il più importante di tutta la pellicola,e lo sarà fino alla fine.
È stato un bene che non sapessi che questa storia è tratta da un libro della scrittrice di Twilight, probabilmente sarei stata prevenuta e non lo avrei mai guardato,ma ho apprezzato questo film e la sua delicatezza.. nonostante le tante domande senza risposta.
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ndkcfl
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venerdì 14 marzo 2014
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bello, ma poteva essere fatto di meglio
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Il film è bello. Perlomeno, a me è piaciuto e proprio non capisco chi dice di averlo trovato piatto e melenso. Certo, ero “avvantaggiata”: nel senso che avendo letto il libro non ho avuto alcuna difficoltà nel comprendere il susseguirsi degli avvenimenti, le dinamiche (ad esempio la questione della voce di Mel nella testa di Mel-Wanda), i pensieri e le sensazioni dei personaggi; tuttavia, proprio non riesco a capire come certe persone possano arrivare a definirlo piatto e melenso. Sì, poteva decisamente essere fatto di meglio, ma da qui a dire che il lungometraggio è un flop totale ce ne passa. Personalmente, avrei preferito che il regista avesse approfondito la questione corpo-anima, a cui tanto spazio è dedicato nel libro (e di conseguenza il rapporto Ian-Wanda –Jared); l’amicizia che si viene a creare tra Melanie e Viandante; il carattere di quest’ultima, la sua bontà, gentilezza, desiderio di far bene agli altri e mettere sempre se stessa in secondo piano, e molti altri temi presenti nel volume.
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Il film è bello. Perlomeno, a me è piaciuto e proprio non capisco chi dice di averlo trovato piatto e melenso. Certo, ero “avvantaggiata”: nel senso che avendo letto il libro non ho avuto alcuna difficoltà nel comprendere il susseguirsi degli avvenimenti, le dinamiche (ad esempio la questione della voce di Mel nella testa di Mel-Wanda), i pensieri e le sensazioni dei personaggi; tuttavia, proprio non riesco a capire come certe persone possano arrivare a definirlo piatto e melenso. Sì, poteva decisamente essere fatto di meglio, ma da qui a dire che il lungometraggio è un flop totale ce ne passa. Personalmente, avrei preferito che il regista avesse approfondito la questione corpo-anima, a cui tanto spazio è dedicato nel libro (e di conseguenza il rapporto Ian-Wanda –Jared); l’amicizia che si viene a creare tra Melanie e Viandante; il carattere di quest’ultima, la sua bontà, gentilezza, desiderio di far bene agli altri e mettere sempre se stessa in secondo piano, e molti altri temi presenti nel volume. Avrei anche preferito che l’aspetto fisico degli attori si avvicinasse maggiormente a quello dei personaggi cartacei; ad esempio Ian è diversissimo, così come il corpo “finale” di Wanda. Ho, invece, apprezzato le ambientazioni, in particolare quelle all’interno della montagna e il modo in cui sono stati rappresentati gli alieni, le loro auto scintillanti e i luoghi asettici. Per concludere, non sono per niente d’accordo con chi flagella questo film (magari soltanto perché tratto da un libro della Meyer) ma lo sono con coloro che sostengono che il regista non abbia saputo cogliere appieno gli svariati spunti che offriva (anche se a sua discolpa c'è da dire che ciò non era facile).
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orfeo93
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venerdì 4 ottobre 2013
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più che un film, the host è un'occasione mancata!
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The Host più che un film è un occasione mancata, dove la Meyer ha saputo mettere fino alla fine il suo timbro e scansare di gran lunga il talento di Niccol che ripete quel che di sbagliato aveva già fatto in In Time.
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The Host più che un film è un occasione mancata, dove la Meyer ha saputo mettere fino alla fine il suo timbro e scansare di gran lunga il talento di Niccol che ripete quel che di sbagliato aveva già fatto in In Time. E’ un peccato aver rovinato un qualcosa che poteva riservare grandi sorprese e superare la saga di Twilight a livello contenutistico, ma il destino vuole ancora che questo prodotto resti indirizzato esclusivamente ai fan della scrittrice o del romanzo. La fantascienza qui è ridotta all’osso e scordatevi di assistere ad una pellicola adrenalinica o con un colpo di scena finale ad effetto. Escluse alcune piccole sfumature meglio riuscite tra cui mettiamo una buonafotografia, una grande Saoirse Ronan, ed una discreta colonna sonora il film non riesce mai a convincere appieno, annoiando e deludendo chi in Niccol ci aveva fino a questo momento creduto davvero. Non è dunque possibile promuovere la pellicola o darle una minima sufficienza; quindi non rimane che buttar giù la medicina, dimentichare L’Ospite e vedere un film con gli alieni come si deve, questo The Host, in tutta franchezza, ce lo deve!
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