Si alza il vento |
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Un film di Hayao Miyazaki.
Con Hideaki Anno, Jun Kunimura, Mirai Shida, Shinobu Ohtake.
continua»
Titolo originale Kaze Tachinu.
Animazione,
durata 126 min.
- Giappone 2013.
- Lucky Red
uscita giovedì 24 agosto 2023.
MYMONETRO
Si alza il vento
valutazione media:
3,99
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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L'ultimo Miyazaki diventa un evento solo 4 giorni in sala
di Luca Raffaelli La Repubblica
I fan del maestro Hayao Miyazaki lo attendono da più di un anno, da quando, nel luglio dell'anno scorso, Si alza il vento uscì in Giappone sollevando entusiasmi ma anche critiche e polemiche. Domani è il grande giorno per gli appassionati del cinema di questo fuoriclasse dell'animazione: il suo - dichiarato - ultimo lungometraggio uscirà ma sarà nelle sale solamente per quattro giorni, fino a martedi 16 settembre. La distribuzione Lucky Red ha preferito puntare su una uscita-evento ampia, quasi duecento copie, ma ridota nel tempo perché in questo modo gli esercenti delle sale concedono un numero maggiore di proiezioni.
Anche perché Si alza il vento è un film molto particolare nel cinema di Miyazaki. In una storia per bambini si deve raccontare che c'è almeno un modo per essere felici. E che coronare il proprio sogno è il massimo della gioia. Per questo Si alza il vento, al contrario degli altri film di Miyazaki, non è per bambini. In questo film il protagonista non è un buon esempio, e il suo destino lascia aperto un dilemma terribile: si può raggiungere la felicità se intorno a noi c'è sofferenza? Qui Miyazaki si immerge in trent'anni della vita di Iiro Horikoshi, progettista di aerei realmente esistito e nato agli inizi del Novecento. È appassionato di aerei e legge riviste americane sull'aviazione. Che si tratti di una persona generosa e coraggiosa, lo proverà poco dopo, nella terribile e splendida scena del terremoto (ci fu davvero nel 1923), quando salva e porta sulle proprie spalle una ragazza ferita (e accanto a lei Nahoko che ritroveremo). Lo story-board di questa scena è stato completato il giorno prima del terremoto che ha causato, tra l'altro, il disastro di Fukushirna. Chissà se questa drammatica coincidenza ha condizionato l'atmosfera del film.
Jiro ha un sogno nella vita: progettare aerei belli ed effidenti, che possano volare anche per lunghe distanze. Per lui tecnica e la poesia coincidono: un aereo che vola è un sogno.
Anche le sequenze da lui vissute ad occhi chiusi hanno un solo argomento e un protagonista assoluto: l'italiano Gianni Caproni, pioniere dell'aviazione, coinvolto in entrambe le guerre mondiali. Il Caproni di Miyazaki è cosciente che le proprie creazioni siano portatrici di morte e di questo avverte Jiro che forse lo ascolta un po' distrattamente. D'altronde il ragazzo giapponese ha compiti da rispettare e un destino da seguire. Tra riunioni tecniche, sogni, esperimenti si vivono scene di incantevole bellezza, prima che il film scopra la seconda linea narrativa che riguarda l'amore.
Jiro aspetta che il destino gli faccia ritrovare Nahoko, giovane pittrice. La storia tra i due è appassionata e tutt'altro che spensierata: la ragazza soffre di tubercolosi (anche se Jiro la bacia senza temere il contagio e fumandole accanto una sigaretta dopo l'altra). Sulla malattia si basano sequenze in cui è palese e dichiarato il riferimento a La montagna incantata di Thomas Mann. Di certo Miyazaki in Jiro si rispecchia come non aveva mai fatto con nessun personaggio dei suoi film. Come lui è un fumatore accanito, come lui si perde nei propri progetti, è un idealista, un libero pensatore non senza contraddizioni: è un pacifista dichiarato e allo stesso tempo un appassionato di aerei da guerra. Se questo deve essere l'ultimo film di Miyazaki che sia anche un testamento spirituale pieno di sincerità. Jiro non è come il Mephisto di Istvàn Szabò, attore che perde la propria anima nella follia hitleriana. E' piuttosto un uomo fuori dalla storia, fuori del tempo, immerso nei propri sogni, spinto dalla convinzione che questi siano l'unica via per la propria salvezza, mentre diventano la causa del proprio sconforto.
Quando Jiro guarda con espressione soddisfatta e rassegnata i suoi aerei, sembra di scorgere Miyazaki che fa volare i suoi film meravigliosi mentre si alzano venti di guerra.
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