American Hustle - L'apparenza inganna |
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Un film di David O. Russell.
Con Christian Bale, Amy Adams, Bradley Cooper, Jeremy Renner, Jennifer Lawrence.
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Titolo originale American Hustle.
Drammatico,
durata 138 min.
- USA 2013.
- Eagle Pictures
uscita mercoledì 1 gennaio 2014.
MYMONETRO
American Hustle - L'apparenza inganna
valutazione media:
3,56
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Giovani e brillanti alla ricerca del colpo grosso
di Paolo D'Agostini La Repubblica
A prima vista verrebbe da dire che American Hustle (cioè truffa) è una specie di Stangata meno allegra e spensierata. I due film hanno in comune gli anni Settanta, ma lì originavano il punto di vista, lo spirito del film; mentre qui sono il tempo dell'azione, visto da oggi e cioè da un punto di vista più cupo, certo assai meno spensierato. Irving Rosenfeld (Christian Bale) e Sydney Prosser (Amy Adams) formano una coppia di imbroglioni il cui affiatamento, la cui totale sintonia (anche e prepotentemente sessuale, a differenza di Bonnie & Clyde) formano il carburante, insieme alla comune sfrontatezza di chi viene dal basso e non ha niente o quasi niente da perdere, per spingerli a sempre maggiori azzardi, a rischiare sempre più in grande. Paradossalmente a far superare loro una soglia che non si sarebbero mai sognati di raggiungere è l'agente Fbi Richie Di-Maso (Bradley Cooper), uomo pateticamente psicolabile - in casa agnellino angariato da mamma e fidanzata, fuori autoritario e decisionista - ma roso da smodata ambizione, che li incastra e li costringe a collaborare esponendosi con i più pericolosi pezzi grossi mafiosi del New Jersey (apparizione di DeNiro, parole poche ma da non farsele ripetere due volte) con l'obiettivo di fare pulizia della cupola politico-criminale che domina lo scenario della speculazione edilizia e del gioco ad Atlantic City, caduta in disgrazia e smaniosa di rinascere. Al girotondo partecipano altre due figure chiave. Carmine Polito (Jeremy Renner) sindaco colluso ma di gran cuore che Irving inganna facendoselo amico ma usandolo come esca per arrivare più in alto. E poi Rosalyn (Jennifer Lawrence), moglie semi-separata di Irving e mamma del suo adorato figlioletto adottivo: imprevedibile, capricciosa, dotata di risorse e intelligenza da non sottovalutare, soprattutto se in ballo c'è la rivalità con un'altra donna, cioè Sydney. Nessuno è quello che sembra (infatti il film esce con il doppio titolo American Hustle-L'apparenza inganna). Irving e Sydney millantano a tutto andare e hanno lungamente nascosto segreti l'uno all'altra. Non parliamo dell'agente federale, che alla fine farà la stessa figura del mitico gangster Lonnegan (Robert Shaw) vittimizzato da Newman e Redford nella Stangata. Dei doppi fondi della personalità della finta sciroccata Rosalyn si è già detto. La regia, del David O'Russell di Il lato positivo e di The Fighter, è curata, brillante, anche sorprendente. Egli ha raccolto un bel cast, in buona parte composto dagli stessi giovani interpreti emergenti già presenti negli altri suoi film (Bale e Adams in The Fighter, Lawrence e Cooper nel Lato positivo), che esprimono una grande tensione emotiva (e mettono in campo sensualità e tensione erotica) per corrispondere a un disegno di regia che accomuna tutti i loro personaggi sotto la stessa stella. Quella - molto tipica della narrazione americana di sempre, dalla Grande Depressione alla New Hollywood, dal gangster movie classico alle sue rivisitazioni, passando per ogni sfumatura del Noir, dal più aggressivo al più crepuscolare - del giocarsi tutto alla ricerca di un posto nella vita che riscatti, non importa come: basta che si tratti di un colpo grosso e risolutivo, miserie e fragilità. Diciamo però che si lasciano apprezzare o anche ammirare più le singole componenti che il tutto di un risultato complessivo non rotondo come si sperava.
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