Ferzan Ozpetek, per me, è uno dei più bravi registi italiani degli ultimi anni, di cui dovremmo essere orgogliosi e che i critici dovrebbero prendere in maggiore considerazione. Di solito non leggo mai la trama, perchè mi basta sapere chi sono il regista, gli attori o seguire il trailer pubblicitario per decidere se vedere o no il film, e perchè voglio scoprirlo senza sapere in anticipo la storia. Il nome Ozpetek è per me garanzia di un buon film. Il regista ha uno stile suo particolare che trovo diverso da altri, molto interessante e piacevole da seguire, la scelta curata del luogo, per esempio, e di alcuni suoi personaggi strani, bizzarri e stralunati che sembrano chiusi nel proprio mondo ma nello stesso tempo svegli, vigili e attenti a chi hanno intorno. Mi riferisco al ruolo che Ozpetek sembra inventare apposta per Elena Sofia Ricci anche in questo film, mettendo in risalto maggiormente la bravura dell'attrice che con quella sua voce e tonalità particolari danno ancora più enfasi al personaggio. Nel suo film ritroviamo altre sue brave attrici e nuove rivelazioni che Ozpetek dirige molto bene. I suoi film parlano sempre della vita con i suoi problemi immensi e i suoi momenti di felicità, di amori e passioni che iniziano e si spengono, di delusioni, di nostalgia e di sogni. In "Allacciate le cinture" c'è un pò di tutto questo ed Ozpetek è bravo a coordinare e ad equilibrare ogni parte e ruolo in una storia bellissima di una grande amicizia fra Elena e Fabio, che insieme realizzano il grande sogno di un bar tutto loro, di un amore nato quasi per caso e diventato passione fra Elena e Antonio così diversi e lontani all'inizio, e della "strana" ma unita famiglia di Elena. Il tempo passa, forse i problemi, il lavoro o semplicemente la routine sembrano allontanare Elena e Antonio, sposati da 13 anni e con due bambini, ma la triste scoperta di un tumore, li farà riavvicinare. All'ospedale Elena fa amicizia con un'altra malata terminale, dolce e sola, interpretata dalla bravissima Paola Minaccioni, che anche in questo film, Ozpetek fa apparire "brutta" ma le regala un cuore pieno di sentimenti, buoni propositi e allegria a dispetto della sua terribile malattia. il letto vuoto lasciato dall'amica, sconvolge Elena che sembra arrendersi e rifiutare le cure. Ma il medico, la studentessa che ordinava sempre il cappuccino al bar Tarantola dove lavorava anni prima, le fa capire che per lei la diagnosi è molto diversa dall'amica che se ne è andata, e che può tornare a sperare e pensare al futuro. Elena e Antonio si amano davvero e ciascuno aiuta l'altro a riscoprirsi, sfogliano con i ricordi i momenti più belli, e Antonio la riporta al mare dove è nato il loro amore. I film di Ozpetek non sono filmetti, non sono storie leggere ma delle storie belle, pulite e piene di sentimenti seri e veri. E' un film sicuramente da vedere.
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flaw54
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lunedì 10 marzo 2014
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il tuo amico professore
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Cara Pascal mi dispiace non essere mai d'accordo con te sulla valutazione dei film, come puoi leggere nella mia recensione. Ozpetek sembra aver esaurito le idee che aveva a disposizione. Speriamo di trovare un film su cui poter essere d'accordo. Il tuo amico professore.
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pascale marie
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martedì 11 marzo 2014
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risposta a flaw54
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Caro flaw54 e professore: ma io non trovo la sua recensione, non so perché ma non appare e mi piacerebbe molto leggerla. Comunque mi spiace non sia d'accordo con me. Penso, forse, che gli uomini in genere, quando ci sono questi film dove si parla d'amore, non riescano ad entrare come noi "fanciulle", nel ritmo dei sentimenti. Mah, io mi sono immedesimata completamente nella storia, anche perché la vita purtroppo è così, a volte, ed ho anche pianto. Non mi vergogno di dirlo... mi sembra di immaginare lei ed il suo amico avvocato, se non ricordo male, magari al telefono, dopo aver letto questo mio messaggio...e chissà che risate!!! Vi perdono ma vi capisco anche. Speriamo di ritrovarci in sintonia per qualche altro film, a proposito, legga la mia recensione su questo: Tutto sua madre, di Guillaume Gallienne (spero l'abbia visto).
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Caro flaw54 e professore: ma io non trovo la sua recensione, non so perché ma non appare e mi piacerebbe molto leggerla. Comunque mi spiace non sia d'accordo con me. Penso, forse, che gli uomini in genere, quando ci sono questi film dove si parla d'amore, non riescano ad entrare come noi "fanciulle", nel ritmo dei sentimenti. Mah, io mi sono immedesimata completamente nella storia, anche perché la vita purtroppo è così, a volte, ed ho anche pianto. Non mi vergogno di dirlo... mi sembra di immaginare lei ed il suo amico avvocato, se non ricordo male, magari al telefono, dopo aver letto questo mio messaggio...e chissà che risate!!! Vi perdono ma vi capisco anche. Speriamo di ritrovarci in sintonia per qualche altro film, a proposito, legga la mia recensione su questo: Tutto sua madre, di Guillaume Gallienne (spero l'abbia visto). La saluto sempre cordialmente. (piccolo particolare: non Pascal ma Pascale, au feminin)
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