Venuto al mondo

Non voglio essere retorico, apparire giudicante, insegnante, esperto, confezionare critiche o atteggiarmi a solone sull' "argomento", mi riferisco al film "Venuto al mondo", scritto da una grande Margaret Mazzantini, e traslato per immagini, in poesia, furore di guerra, amore, crudeltà, sentimenti, musica, parole, emozioni, emozioni dell'animo, quelle che riposano su un giaciglio di rose in ognuno di noi, spero, che all'improvviso esplodono in una gioia incontenibile dove il cuore torna ad essere il protagonista della vita, dove l'orizzonte non è più crepuscolare, dove l'amore trionfa, la sofferenza si fa vita e le "matrioske" evocate esistono ma in chi vuole vederle. Mi dispiace, pur nella sua piena libertà di critica non la condivido perché per fare ciò occorre leggerezza di pensiero, non che lei non ne sia provvisto ma "osservando" ciò che il cinema italiano ci propone, non tutto fortunatamente, dobbiamo tenerci stretto un grande regista come Sergio Castellitto.