In questi ultimi, lunghi, cinque anni, non potevi parlare di vampiri senza che saltasse fuori Twilight, in cui, a mio parere, di vampiri non ce n'è traccia. Infatti (tanto per aprire e chiudere velocemente questa parentesi) Edward si lamenta tanto della sua "anima dannata" quando invece è dotato di super-velocità, super-forza, super-bellezza, super-ricchezza, può vivere di giorno e stare al sole senza diventare cenere, può astenersi dal succhiare sangue umano, sangue che, a proposito, riesce a succhiare anche senza i tipici canini affilati dei cari e vecchi vampiri (un giorno capirò come fa) e, top del top, riesce anche a diventare padre mettendo incinta un'umana. Insomma, con una vita così perfetta chi mai si lamenterebbe di diventare un vampiro?
Chiudendo la parentesi dei vampiri-swarovski, passiamo al film.
Con Breaking Dawn parte 2 si conclude la saga di Twilight con quello che, nei poster e nei trailers, è stato chiamato il "finale epico" e, tanto per essere più originali, aggiungiamoci "che vivrà per sempre".
Già faccio un applauso a chi è riuscito ad superare indenne i lunghi, noiosi, quasi estenuanti titoli d'inizio che, tanto per far vedere che questo è davvero un finale epico, hanno voluto proiettare nei primi 10 minuti del film.
Finiti i titoli d'inizio ci immergiamo nella prima parte del film in cui Bella, ormai trasformata in vampira, deve imparare a convivere con la sua nuova natura. La neo-vampira conoscerà inoltre sua figlia e trascorrerà la sua prima notte da immortale con il marito Cullen affermando soddisfatta che, quando era umana, si era "davvero trattenuto".
E così la prima parte è caratterizzata da dialoghi senza spessore, in cui la frase più ricorrente è "sei bellissima", tanto per sottolineare ancora una volta la superficialità che nella saga fa da regina. Le scene si susseguono senza un nesso logico, senza l'altarnanza causa-effetto e gli effetti speciali sono davvero obrobriosi, la bambina ne è l'esempio più evidente.
La seconda parte è un po' più movimentata. I Volturi, che dovrebbero rappresentare i cattivi della storia, vengono a conoscenza dell'esistenza della figlia di Edward e Bella e decidono di andarla ad uccidere, credendo si tratti di una bambina immortale (dunque trasformata da un vampiro) e non partorita.
I Cullen, pronti a tutto per difendere la piccola (che poi, tanto piccola non è) chiamano a raccolta tutti i vampiri del mondo, e sottolineo del mondo, per testimoniare che effettivamente la bambina è mortale. Ed ecco uno dei tanti problemi del film; con tutte queste nuove aggiunte si viene a creare un sovraffollamento di personaggi non approfonditi, non studiati, molti dei quali riescono a dire a stento una battuta, e forse nemmeno.
Molti di questi vampiri inoltre, hanno anche dei doni speciali, fin troppo speciali, tanto che alcuni (vedi il vampiro che controlla gli elementi) sembrano usciti da un corso avanzato di Incantesimi alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
La battaglia epica (almeno per chi non ha letto il libro) aveva tutti i presupposti per diventare tale. Quando ho visto la morte di Carlisle mi sono detta: "finalmente una battaglia!". Insomma, qualche morto dalla parte dei buoni fa sempre bene agli animi dei fan, e anche agli animi dei non-fan addormentati in sala.
La battaglia è organizzata in modo piuttosto superficiale, ma almeno c'è. O così credevo fino agli ultimi 15 minuti del film in cui sono rimasta abbastanza sconvolta, e non in positivo.
Quindi alla fine? Nessun morto, nessun ferito, nessuna battaglia epica. Sia i cattivi che i buoni tornano a casa felici e contenti e ricominciano le loro lunghe vite.
Fine. Bella e Edward tornano nella loro famosa radura (lei abbandonando il look dark-style) e si scambiano le ultime battute che, naturalmente, non potevano non includere la parola "eternità".
Morale della favola? Effetti speciali, trucco e fotografia terribili. Regia davvero scarsa. Recitazione anche. Inutile criticare ancora la Stewart, ma a suo favore posso dire che ha utilizzato una gamma di espressioni un po' più vasta del solito. Mi aspettavo di più da Lautner che, oltre agli addominali scolpiti, possiede anche buone doti in fatto di recitazione. La migliore è stata assolutamente Dakota Fanning nonostante il poco spazio che le è stato concesso. Inoltre mi dispiace che attori come Michael Sheen e Jamie Campbell, che ero curiosa di vedere all'opera, non siano stati valorizzati come meritavano, ma d'altronde sempre di Twilight stiamo parlando: qui i cattivi compaiono negli ultimi minuti tanto per evitare che venga detta la temuta frase: "in questo film non c'è azione".
Insomma, la cosa migliore è stata che questa è la conclusione della Twilight-mania. Speriamo che tra qualche mese questo fenomeno entri nel dimenticatoio e che i veri vampiri possano tornare a "splendere" sulle ceneri di Twilight.
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