Film mediocre, soprattutto in relazione a ciò che vorrebbe suscitare in un pubblico psudointellettuale. E' la quotidiana storia della vita, triste quanto si vuole ma del tutto scontata, che procede con un ritmo volutamente cristallizzato nel tempo, ma con un effetto finale melenso melenso. Ad ingigantire il distacco dalla realtà comune, la possibilità, da parte dei due protagonisti, di disporre di ingenti quantità di denaro, che permette di affrontare la durezza della malattia (un ictus subito dalla donna), ma che perciò male si sposa con la pietà verso i protagonisti che la pellicola vorrebbe instillare. Una storia di tutti i giorni, banale, mal recitata, che non merita tutto il clamore e il successo di critica tributato
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dambros
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lunedì 12 novembre 2012
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i agree
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assolutamente d'accordo con questo giudizio
[+] ???
(di rickgahan)
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luanaa
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giovedì 15 novembre 2012
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bravo a sottolineare..
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...il contesto borghese in cui Haneke si è sempre mosso agevolmente. Lo sappiamo, Haneke, anche i ricchi "piangono" o peggio, tutto il peggio che ti piace così tanto illustrare.
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euler23
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lunedì 19 novembre 2012
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recensione inutile e dannosa
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Film mediocre? Storia banale? Mal recitata? Beh, purtroppo l'Eccellenza non è per tutti.
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no_data
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lunedì 3 dicembre 2012
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in effetti...
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...mio malgrado, non sono in totale disaccordo con te. Amo Haneke ma questo film mi è parso un po' troppo romanzato rispetto ai suoi precedenti. Amour vuole mostrare con il peculiare occhio analitico e spietato una realtà quotidiana, drammatica, ma quotidiana, e però l'opera mi si chiude con un assassinio, atto che estrania lo spettatore e che ti ricorda che stai pur sempre guardando una finzione, una riproduzione. Invece io con Haneke mi aspetto di essere completamente dentro il film, senza nessuna sovrastruttura narrativa. Per questo mi ha un po' deluso, oltre che per altre piccole sottigliezze che da Haneke, e soprattutto da questi film quasi "veristi" per i temi trattati, non mi aspetto (come Trintignant che sorregge la moglie dalla parte della gamba paralizzata, mentre per sorreggerla dovrebbe stare dalla parte opposta).
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...mio malgrado, non sono in totale disaccordo con te. Amo Haneke ma questo film mi è parso un po' troppo romanzato rispetto ai suoi precedenti. Amour vuole mostrare con il peculiare occhio analitico e spietato una realtà quotidiana, drammatica, ma quotidiana, e però l'opera mi si chiude con un assassinio, atto che estrania lo spettatore e che ti ricorda che stai pur sempre guardando una finzione, una riproduzione. Invece io con Haneke mi aspetto di essere completamente dentro il film, senza nessuna sovrastruttura narrativa. Per questo mi ha un po' deluso, oltre che per altre piccole sottigliezze che da Haneke, e soprattutto da questi film quasi "veristi" per i temi trattati, non mi aspetto (come Trintignant che sorregge la moglie dalla parte della gamba paralizzata, mentre per sorreggerla dovrebbe stare dalla parte opposta).In ogni caso non mi sento di stroncare il film come hai fatto tu, gli attori sono eccelsi, da William Shimell alla Huppert, e lo stile di Haneke eleva il film a prescindere, dai, ci sono delle sequenze memorabili :)
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