Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare |
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Un film di Rob Marshall.
Con Johnny Depp, Ian McShane, Penélope Cruz, Richard Griffiths.
continua»
Titolo originale Pirates of the Caribbean: On Stranger Tides.
Azione,
Ratings: Kids+13,
durata 141 min.
- USA 2011.
- Walt Disney
uscita mercoledì 18 maggio 2011.
MYMONETRO
Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare
valutazione media:
3,39
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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I pirati non stancano. Non ancoradi Manu-ghiFeedback: 306 | altri commenti e recensioni di Manu-ghi |
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venerdì 20 maggio 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Come tutte le saghe cinematografiche di grande fortuna, anche Pirati dei Caraibi non poteva mancare di un seguito. E se film come Prince of Persia o L'Apprendista Stregone non sono stati in grado di innescare nuovamente la macchina produttiva disneyana, di certo il buon vecchio Johnny aveva tutte le qualità. Ad ogni modo, come tutti i seguiti, anche questo susciterà reazioni opposte: da una parte coloro che lo apprezzeranno, dall'altra quelli che rimpiangeranno la vecchia trilogia. Molte cose sono cambiate, a cominciare dalla regia, per passare poi agli attori, principali e non. Ma è anche vero che molte cose sono rimaste le stesse. La produzione è ancora affidata a Jerry Bruckheimer, e la sceneggiatura è sempre di Ted Elliot e Terry Rossio. E poi c'è il jolly-Johnny. Indubbio è che il film non supera la grandezza del primo Pirati dei Caraibi. Né il successo de Ai confini del mondo. Ma la domanda da porsi è: era davvero questa l'intenzione? Da come il film viene presentato parrebbe di no. E forse anche a ben ragione: Oltre i confini del mare (anche qui la traduzione italiana è quanto mai libera e altisonante, come lo fu già per il poetico, ma privo di senso, La maledizione della prima luna), dalla sua, non aveva l'obbligo di costruirsi un mito, poiché il mito già c'era. E questo lo si evince fin dalle prime scene, anzi, fin dall'entrata - teatrale, appunto - di Jack Sparrow. Al pari dei più grandi eroi del cinema, il suo ingresso è atteso, ricco di suspense, e basta vedere l'entrata in scena di Indiana Jones nel suo quarto capitolo, per fare un parallelismo e rendersi conto della somiglianza. Il mito già c'è, non serve ricrearlo. D'altro canto questo Pirati non aveva neanche l'ambizione di superare Ai confini del mondo: sfida troppo ardua con un kolossal di tale portata, e di certo impensabile per un seguito la cui continuazione dipenderà, appunto, dal suo esito. Tali premesse si vedono lungo tutto l'arco del film. Gli elementi ci sono tutti: intrighi, una storia appassionante, anche qui non scevra delle macchinose complessità ormai tipiche di questa saga, le mire personali dei vari personaggi e così via. Ma tutto si mantiene sempre sulla stessa lunghezza d'onda. Non si tenta di fare salti epici, ma proprio perché non si vuole farlo. Ian McShane-Barbanera non potrà mai sperare di superare Davy Jones, così come Penélope Cruz (bravissima, indubbiamente) non ha la fortuna di Keira Knightley. Una cosa che forse fa rimpiangere è il ruolo di Geoffrey Rush, menomato e pertanto privo di quella forza che lo aveva reso un personaggio di tutto rispetto nella prima trilogia. E Gibbs, da solo (anche con l'aiuto di qualche new entry) non riesce a compensare la mancanza di Pintel e Ragetti e del resto della vecchia ciurma. Consci di tutto ciò, si è comunque tentato di fare un film godibile (Johnny rimane lo Sparrow di sempre, e vederlo in azione è un piacere), ma che non brillasse di nessuna luce particolare. E il prodotto che ne è uscito conferma le aspettative. In una scala da uno a cinque si mantiene nella norma: impensabile dargli due stelle, poiché non le merita, ma nemmeno quattro, poiché risulterebbe eccessivo. L'intento della Disney è dunque raggiunto: i pirati non stancano. Non ancora, perlomeno. E se il pubblico lo vorrà, lei gli darà ciò che ha sempre voluto: panem et circensem. L'unica vera pecca è il 3d: c'è, indubbiamente. Ma 10 euro o più (poiché quello è il prezzo, grossomodo) per un seguito, sono forse un po' troppi.
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