C'era una volta in Anatolia

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Un film di Nuri Bilge Ceylan. Con Yilmaz Erdogan, Taner Birsel, Ahmet Mümtaz Taylan, Muhammet Uzuner, Firat Tanis Titolo originale Bir zamanlar Anadolu'da. Drammatico, durata 150 min. - Turchia 2011. - Parthénos uscita venerdì 15 giugno 2012. MYMONETRO C'era una volta in Anatolia * * * 1/2 - valutazione media: 3,55 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
flyanto lunedì 18 giugno 2012
una lunga indagine su un delitto che conduce alla Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

 Film sulle indagini condotte lungo un'intera notte riguardo un brutale assassinio che condurranno non solo alla scoperta del reale accaduto dei fatti ma anche alla scoperta di personali verità da parte degli investigatori stessi. Insomma,  il film è costituito come un lungo percorso alla ricerca del proprio sè più intimo. L'unico appunto "negativo" che si può muovere a questa pellicola è, forse, l'eccessiva lunghezza della trama, resa ancor più tale dal lento succedersi degli eventi strutturati come se avvenissero con la lentezza propria della  realtà. Ma questa lentezza,  con cui il regista Ceylan gira il film, viene ad essere, appunto, proprio il fascino della sua opera innalzandola a vera poesia e riservandola, purtroppo, ad un pubblico senza dubbio di nicchia. [+]

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lorenzodv sabato 25 gennaio 2020
mezzo pieno Valutazione 2 stelle su cinque
0%
No
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Qualche volta capita che la trama non sia l'elemento essenziale del film e svolga soltanto la funzione di contenitore di altri elemento, un'opportunità per raccontare, attraverso i personaggi, altre cose che non popolano la storia principale ma si ramificano da essa. Questo è quel tipo di film, la storia è scarna e poco interessante, serve soltanto a far incontrare delle persone che scambiano esperienze tra loro e con lo spettatore. Soltanto che anche queste storie collaterali sono essenziali, poco sviluppate e in fondo non così particolari tanto che gli stessi personaggi le raccolgono con aria di banalità.
Io abbandono il fumo ma il fumo non mi lascia andare; i bambini subiscono passivamente le azioni degli adulti; una persona può usare il suicidio come vendetta contro chi resta vivo. [+]

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corrado sabato 15 aprile 2023
pura poesia Valutazione 4 stelle su cinque
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No
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 C'ERA UNA VOLTA IN ANATOLIA
 
Spesso ci diciamo come sarebbe bello visitare un paese sconosciuto, senza servirsi di un viaggio organizzato, andando alla ventura, immergendosi nel paesaggio, parlando con la gente del posto. Ma non puoi: il paese sconosciuto ti intimorisce, non hai capacità di adattarti alle difficoltà di un viaggio “non protetto”, non conosci la lingua, ...
Poi ti capita di andare al cinema e vedere un film “C’era una volta in Anatolia”, che noi l’Anatolia non sapevamo precisamente dove si collocasse, e ti immergi, giorno e notte, in un paesaggio infinito che evoca tanti altri paesaggi, attraversi paesi e villaggi che ormai si assomigliano tutti. [+]

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annamarialaneri35 sabato 23 giugno 2012
la mela e la donna. l'uomo dov'è? Valutazione 4 stelle su cinque
44%
No
56%

Un commissario, i suoi poliziotti, un procuratore e un medico accompagnano 2 sospettati alla ricerca del cadavere nell’immensità costretta dell’Anatolia. Trovano il cadavere e, dopo il riconoscimento della moglie, fanno eseguire l’autopsia. Questa è la trama oggettiva del film, non si conosce neanche il movente dell’assassinio. Solo gli sguardi e i dialoghi ne esprimono il senso, creando coordinate che uniscono i personaggi in un mondo privo di vita, dove la morte dell’uomo è continuamente evidenziata dall’unico argomento dei dialoghi: i figli. Il commissario risulta essere l’unico personaggio ancora in vita: è il solo a trasmettere emozioni e sentimenti, è lui l’unico che dice di avere un figlio,seppure malato e bisognoso di cure. [+]

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annamarialaneri35 sabato 23 giugno 2012
lo sguardo delle donne Valutazione 4 stelle su cinque
48%
No
52%

Un commissario, i suoi poliziotti, un procuratore e un medico accompagnano 2 sospettati alla ricerca del cadavere nell’immensità costretta dell’Anatolia. Trovano il cadavere e, dopo il riconoscimento della moglie, fanno eseguire l’autopsia. Questa è la trama oggettiva del film, non si conosce neanche il movente dell’assassinio. Solo gli sguardi e i dialoghi ne esprimono il senso, creando coordinate che uniscono i personaggi in un mondo privo di vita, dove la morte dell’uomo è continuamente evidenziata dall’unico argomento dei dialoghi: i figli. Il commissario risulta essere l’unico personaggio ancora in vita: è il solo a trasmettere emozioni e sentimenti, è  lui l’unico che dice di avere un figlio,seppure malato e bisognoso di cure. [+]

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francesca meneghetti mercoledì 20 giugno 2012
un tempo lento per affacciarsi sui nostri abissi Valutazione 5 stelle su cinque
46%
No
54%

 Un vetro appannato lascia intravedere un interno. Tre uomini sono seduti  in un locale chiuso e mangiano in modo cordiale. La voce è lontana. Uno dei tre esce dall’officina. Fuori sta arrivando un temporale. Una locomotiva arriva da destra e copre la scena. I titoli (solitamente di coda) scorrono in silenzio.
Il primo tempo è totalmente notturno  (anche se la divisione consueta dei film in primo e secondo tempo non corrisponde all’articolazione logica e strutturale in tre atti, ciascuno incentrato su un personaggio maschile e sulla sua triste storia).
In un paesaggio montuoso brullo, verso il tramonto (straordinaria in tutto il film la fotografia), avanza in modo lento e tortuoso un serpente, o, a meglio dire, un bruco di fuoco: è un motivo suggestivo e potente che si presenterà altre volte nel film. [+]

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antonio trimarco lunedì 25 giugno 2012
senza via di scampo Valutazione 4 stelle su cinque
36%
No
64%

Un film che narra contemporaneamente più storie drammatiche. Un omicidio, un suicidio, una malattia. Tre auto attraversano di notte l'Anatolia, cercano un cadavere. Visto da lontano è lavoro, lavoro di un poliziotto, un procuratore, un medico e i loro uomini. Visto da vicino attraverso le inquadrature e le parole degli interpreti il dramma, i drammi prendono corpo. La solitudine, la tristezza si mescolano così ad una quotidianità che si è costretti a vivere. Uomini normali, che cercano di fare bene il loro lavoro nonostante questo affronti le miserie umane e le loro conseguenze. Uomini normali che devono guardare ai drammi esterni a loro, ma che li riportano ai propri. La notte porta un piccolo conforto di ospitalità in un piccolo villaggio dove il sindaco accoglie indagati e indagatori. [+]

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