Quasi amici |
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Un film di Olivier Nakache, Eric Toledano.
Con François Cluzet, Omar Sy, Anne Le Ny, Audrey Fleurot, Clotilde Mollet.
continua»
Titolo originale Intouchables.
Commedia,
durata 112 min.
- Francia 2011.
- Medusa
uscita venerdì 24 febbraio 2012.
MYMONETRO
Quasi amici
valutazione media:
3,52
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un raffinato Humor francaise !di giu.ramiresFeedback: 340 | altri commenti e recensioni di giu.ramires |
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giovedì 19 aprile 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Quasi amici-untouchable, è una storia di amicizia che ha colpito i cuori del pubblico mondiale, dall'America alla Korea all’Europa trionfando nelle sale con incassi da far rabbrividire; 300 milioni di euro al botteghino! cifra mai raggiunta nella storia del cinema non americano. Sembra quasi che il cinema francese da tempo eclissato, stia tornando a far luce sul fronte. I due registi Olivier Nakache e Eric Toledano, entrambi alle loro prime armi hanno dimostrato capacità non solo emotive e istintive ma anche qualificabili positivamente in campo registico, raccontando con un tocco di umorismo sofisticato e sottile tipicamente Francese, la reale vicenda dell’aristocratico Philippe (interpretato da un convincente Francois cluzet) reso paraplegico dopo un incidente col parapendio, e di Dress(l’esordiente Omar Sy) al quale, scontati sei mesi di carcere per rapina a mano armata, spetta un’indennità di disoccupazione. Recatosi nella lussuosa dimora di Philippe per ottenere la firma di mancata assunzione del lavoro, la sua sfrontatezza sembra prendere il piede sbagliato, nessuno lo vede di buon occhio eccetto lo scoraggiato Philippe il quale stanco di sentirsi impietosito, intuisce che dietro quell’uomo rude e sfrontato si nasconde gentilezza e bontà d’animo! Così decide a sua insaputa di assumerlo e in breve tempo II loro rapporto cresce e si consolida. Sfortunati, incompresi, e immersi in una monotonia lacerante incrociano il loro faticoso cammino; il mondo lussuoso, conformista e convenzionale di Philippe e la realtà degradata e corrotta da cui proviene Dress. Philippe è un’intellettuale, esperto di musica classica, profondo e romantico, ma ormai da lungo tempo cinico e privo di coraggio e Dress al contrario, pur avendo un modesto bagaglio culturale, possiede una buona dose di aggressività, quella giusta per difendersi dalla triste realtà in cui vive. Col tempo l’uno aiuta a colmare i vuoti dell’altro e il rancore lentamente si dissolve. Il film si carica di una comicità schietta ma per nulla volgare, filosoficamente legata al posto che occupa l’uomo nel mondo, e al senso che vuole dargli. Gli Americani (anche gli italiani) si sarebbero concessi un po' più di patetismi per concludere in bellezza con il fazzoletto impregnato di lacrime! Ma ammetto che i due Francesi conoscono a fondo la misura e l’equilibrio di composizione, probabilmente perchè reduci di una tradizione gloriosa che va dai fratelli Lumière a Meliès sino a toccare i vertici con la Nouvelle Vague!
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