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Con Hugo Cabret, Scorsese si cimenta in un genere assente nella sua inimitabile filmografia. Dopo aver sperimentato il thriller/psicologico con 'Shutter Island', il regista italoamericano adatta per il grande schermo le atmosfere di 'La straordinaria invenzione di Hugo Cabret', romanzo di Brian Selznick.
L'occhio dello spettatore attento noterà da subito il "solito" piano-sequenza di Scorsese; tecnica che lo ha contraddistinto in altri suoi capolavori.
Con la delineazione di Hugo, la storia prende una strada particolare; con una preziosa narrazione ci viene presentato il vero soggetto del film... Georges Méliès! (interpretato da Ben Kingsley)
Dalla svolta del film, un lungo flashback ci mostra la carriera del cineasta Méliès, con un'attenta spiegazione della realizzazione dei suoi film (su tutto la spiegazione dei suoi strepitosi effetti speciali)
In conclusione, la pellicola rende soddisfatta sia la massa (lo si può vedere come un "semplice" film) sia la parte di spettatori più attenta, che avrà certamente apprezzato la riscoperta del vecchio cinema.
Hugo Cabret equivale quindi ad un gioiellino; una nostalgica storia che rispolvera gli elementi del vecchio cinema, mostrandoli alle "nuove generazioni".
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