Titolo originale | Faust |
Anno | 2010 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Russia |
Durata | 134 minuti |
Regia di | Aleksandr Sokurov |
Attori | Johannes Zeiler, Anton Adasinsky, Isolda Dychauk, Georg Friedrich, Hanna Schygulla Antje Lewald, Florian Brückner, Maxim Mehmet, Katrin Filzen, David Jonsson, Joel Kirby, Eva-Maria Kurz, Antoine Monot Jr., Ondrej Novák, Stefan Weber. |
Uscita | mercoledì 26 ottobre 2011 |
Tag | Da vedere 2010 |
Distribuzione | Archibald Enterprise Film |
MYmonetro | 3,95 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento venerdì 28 agosto 2020
Il Faust di Sokurov, ultimo tassello della tetralogia del potere, è stato insignito dal Leone d'Oro alla 68. Mostra del cinema di Venezia. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, Il film è stato premiato al Festival di Venezia, In Italia al Box Office Faust ha incassato 495 mila euro .
Faust è disponibile a Noleggio e in Digital Download
su TROVA STREAMING
e in DVD
e Blu-Ray
Compra subito
ASSOLUTAMENTE SÌ
|
Quarta e ultima parte della tetralogia di Aleksandr Sokurov sulla natura del potere, Faust è l'unico personaggio letterario della partita, dopo Hitler (Moloch), Lenin (Taurus) e Hiroito (Il sole), ma è anche quello contenuto in nuce in tutti gli altri, per il carattere mitico e simbolico che porta in sé.
Il regista russo rilegge liberamente tanto l'opera di Goethe che quella di Mann, scegliendo l'ambientazione ottocentesca e mantenendo la lingua tedesca e l'idea tragica di fondo, per cui la condizione umana consisterebbe in un continuo errare. Sokurov inscena, dunque, questa (diabolica) perseveranza nell'errore costringendo i suoi personaggi a un procedere senza sosta, a una letterale erranza tra boschi, case, lande, ghiacciai. Il protagonista del film non si ferma un istante, tanta è la sua sete di sapere e tanta è la lontananza dalla meta. A questo movimento senza soluzione di continuità si aggiunge una forza opposta ma altrettanto intensa e inestinguibile che (co)stringe gli esseri umani presenti nell'inquadratura, obbligandoli a farsi largo l'uno sugli altri, a scavalcarsi ad ogni occasione. La gestualità è teatrale, esasperata, ma la sensazione di brulicante claustrofobia ci riporta anche alla pittura di Bosch, non a caso un artista che ha utilizzato il realismo per raccontare il male immateriale e i cui dipinti pullulano di creature dannate e sofferenti.
Visivamente grandioso, il Faust di Sokurov è attraversato da un'atmosfera mortifera dalla primissima all'ultima inquadratura. Il suo dottore è una creatura infelice, non affamato di sola conoscenza ma soprattutto di cibo, di sonno, di denaro e di contatto amoroso: bisogni fisiologici e materiali che collocano inequivocabilmente l'inferno su questa terra (non c'è traccia del prologo celeste e il conto degli individui in fila per firmare il patto è in continua espansione e riproduzione). Il paradosso tragico della vita espresso nell'opera è che l'uomo può giungere al divino solo con l'intervento del demonio: per questo quando Wagner chiede al dottor Faust dove si trovi l'anima, il medico -pur avendo indagato le viscere e ogni organo umano- deve ammettere che non l'ha trovata. Il suo potere è umano e dunque limitato.
Con un impiego di mezzi ingente ma anche assolutamente necessario e meritato, Sokurov allestisce uno spettacolo che appaga l'occhio, un'opera d'arte potente e affascinante che ribadisce nel mentre la validità atemporale del racconto. Uno spettacolo di quelli che non siamo più abituati a sostenere senza sforzo ma che ripaga davvero l'impegno che domanda.
Il film "Faust" del regista russo Sokurov, opera conclusiva di una tetralogia dedicata al potere, mi ha lasciato impressioni contrastanti: mi è parso un lavoro eccezionale da un punto di vista pittorico, un insieme di quadri potenti che paiono mutuati dalla scuola fiamminga, con particolare riferimento a Peter Bruegel "il vecchio" -alcune sequenze appaiono riprese da composizioni come "Il trionfo [...] Vai alla recensione »
Il Faust di Sokurov è un’opera maestosa, devastante, che rimane incollata alle sinapsi di chi ne asseconda le mosse. Il film è l’ultima parte della tetralogia (Moloch-Taurus-Il sole-Faust) del regista russo, e, per quanto rappresenti probabilmente il minimo comune denominatore dell’opera nel suo complesso, ha una vita e un respiro propri, peraltro intensissimi. Faus [...] Vai alla recensione »
Il valore del film di Sokurov non sta nel "messaggio". E dubito fortemente che abbia senso analizzarerne in questo senso il plot. Qualcuno paragona il film ai suoi precedenti letterari che utilizzano il linguaggio scritto. Quello di Sokurov non è un libro ma un'opera d'arte audiovisiva che utilizza un linguaggio specifico che è il senso profondo dell'opera stessa.
Sokurov ha posto in essere tutta la sapienza di un ottimo regista : dal taglio raffinato dell'inquadratura, alla scelta dei personaggi, all'atmosfera volutamente sospesa, alla polvere del tempo su di un tempo senza confini : il che trova precisi contrappunti in ambienti dove il Medioevo si stempera nell'Ottocento, per finire nel grunge post-atomico dei dialoghi finali.
Comincia con il sesso maschile, un pene avvizzito e grigio di un cadavere nel cui corpo tra le viscere le mani di Faust scavano avidamente. Termina con il sesso femminile, una pallida vagina coperta da peluria dorata di una giovane vergine e di nuovo le mani di Faust che esplorano il candido ventre con insaziabile bramosia. Al centro sta il corpo sgraziato e privo di sesso appartenente a questa [...] Vai alla recensione »
Fin dalle prime inquadrature l’impatto è sconcertante: la cinepresa spazia nel cielo infinito e plana lentamente sopra una fumosa città annidata in un vallone compresso fra un mare grigio e una montagna ferrigna, scivola fra i muri scrostati di una strada tortuosa, penetra in un tugurio sordido e freddo, indugia sul dettaglio del pene bluastro di un cadavere in decomposizione [...] Vai alla recensione »
Faust, medico indigente, è un uomo che si interroga su Dio, sulla morte, sull'essenza del bene e del male. Non sa trovare prospettiva in vita, non sa dare un senso a ciò che vede e nemmeno le Sacre Scritture riescono a dargli risposta. Un giorno, recatosi da un usuraio per dare in pegno un anello, conosce un uomo, che si rivela essere un demone inviato da Satana (Mefistofele, secondo il racconto di [...] Vai alla recensione »
Il FAUST di Sokurov, Leone d’oro 2011 a Venezia, finalmente nelle sale di Maria Cristina NASCOSI SANDRI Arriva finalmente nelle sale l’ultimo capolavoro, in ordine di tempo, di Aleksandr Sokurov, quello che chiude una tetralogia di grande valore, tema gli effetti corruttivi del Potere, iniziata con gli studi di Adolf Hitler ("Moloch", 1999), proseguita con Vladimir Lenin ("Il [...] Vai alla recensione »
Entrare nel Faust di Sokurof è come entrare in una di quelle grigie budella che, nel film, il dr.Faust estrae da un cadavere per le sue ricerche sul corpo umano. Corpo, inteso come materia biologica orizzontale: il cervello al pari di una scoreggia sono elementi di pari dignità scientifica. Il dr.Faust di Sokurof attorciglia il pensiero scientifico illuminista allo slancio romantico della ricerca di [...] Vai alla recensione »
a danza avvelenata del male ? Il viaggio? Seduti sui carboni ardenti? Lontani dalla luce alla ricerca dell'anima? Il movimento energetico proposto, a tratti, si condensa in immagini surreali ; in altri in dialoghi intensi e struggenti;altrove disperdendosi nelle vibrazioni musicali che interrompono silenzi ingombranti; manche in percorsi magici potenti. [...] Vai alla recensione »
Il Male è, secondo molti, la coda che il "cane" (l'uomo) vorrebbe ma non può mordere. Che succede però, quando l'oggetto del desiderio ti è offerto su un piatto d'argento? Per secoli l'uomo ha cercato la risposta: Bernanos, da gran frigido, per esempio, diceva che il Male governa il mondo e la luce di Dio è l'unica fonte di forza e conoscenza. Ma secoli di esperienza e di talento lo contraddicevano: [...] Vai alla recensione »
Vincitore indiscusso del Leone d’oro a Venezia, il Faust di Sokurov si presenta come un’opera pregiata quanto complessa. Il testo originale di Goethe viene sconvolto, anche se alla fine il messaggio ne rimane intatto. L’opera infatti traduce alla perfezione l’infinita ricerca dell’uomo dell’ottocento, il quale non si ferma entro i limiti del consentito dalla scienza [...] Vai alla recensione »
Liberamente ispirato alla prima parte dell'omonima opera di Goethe. Il dottor Faust, scienziato, filosofo e alchimista, consuma una vita misera nella ricerca del senso ultimo di ogni cosa. Tutto il suo sapere non gli dà neppure di che mangiare. Due sole persone potranno aiutarlo a uscire dalle tenebre: una è la ragazza disposta a donargli il suo cuore; l'altro è nientemeno che Mefistofele.
la danza avvelenata del male ? Il viaggio? Seduti sui carboni ardenti? Lontani dalla luce alla ricerca dell'anima? Il movimento energetico proposto, a tratti, si condensa in immagini surreali ; in altri in dialoghi intensi e struggenti;altrove disperdendosi nelle vibrazioni musicali che interrompono silenzi ingombranti; ma nche in percorsi magici potenti.
Seduti sui carboni ardenti? Lontani dalla luce alla ricerca dell'anima ? Preferisco il viaggio ll nostroviaggio dell' uomo è imprevisto, imprevedibile, pieno di trappole ;chi si addormenta nel viaggio non veda il film perché chi perde l'attenzione non può sopportare le pause introspettive proposte dalla regia. Cercando di non banalizzare dobbiamo un tributo a questo [...] Vai alla recensione »
Un film malefico, asfissiante. Seguendo il vagare dei personaggi, non c'è un luogo in cui si possa rimaner fermi: tutto è fatiscente, fetido, povero, mortifero. Si deve andare, cercare, scappare in un percorso ad anello che riporta allo stesso punto. Tutto è tenebra e penombra. Eccetto la luce, la pulizia, il profumo di Margherita.
Vincitore indiscusso del Leone d’oro a Venezia, il Faust di Sokurov si presenta come un’opera pregiata quanto complessa. Il testo originale di Goethe viene sconvolto, anche se alla fine il messaggio ne rimane intatto. L’opera infatti traduce alla perfezione l’infinita ricerca dell’uomo dell’ottocento, il quale non si ferma entro i limiti del consentito dalla scienza [...] Vai alla recensione »
Faust, dottore in medicina e filosofia, non riesce a placare la sua sete di conoscenza, a risolvere i dubbi sulla vita e sulla morte, ridotto entro i confini angusti dei suoi bisogni carnali: la fame e la passione. Aspira all'onnipotenza ma è incatenato alla sua umana limitatezza. Eternamente alla ricerca di risposte e perennemente insoddisfatto, si imbatte nelle lusinghe ingannevoli del [...] Vai alla recensione »
la danza avvelenata del male ? Il viaggio? Seduti sui carboni ardenti? Lontani dalla luce alla ricerca dell'anima? Il movimento energetico proposto, a tratti, si condensa in immagini surreali ; in altri in dialoghi intensi e struggenti;altrove disperdendosi nelle vibrazioni musicali che interrompono silenzi ingombranti; manche in percorsi magici [...] Vai alla recensione »
Il viaggio dell' uomo è imprevisto, imprevedibile, pieno di trappole ;chi si addormenta nel viaggio non veda il film perché chi perde l'attenzione non può sopportare le pause introspettive proposte dalla regia. Cercando di non banalizzare dobbiamo un tributo a questo grande regista russo per la sua forza interirore nel andare contro corrente, con la determinaz [...] Vai alla recensione »
Il viaggio? Seduti sui carboni ardenti? Lontani dalla luce alla ricerca dell'anima ? Preferisco il viaggio ll nostro viaggio dell' uomo è imprevisto, imprevedibile, pieno di trappole ;chi si addormenta nel viaggio non veda il film perché chi perde l'attenzione non può sopportare le pause introspettive proposte dalla regia.
Lo scontatissimo vincitore dell'ultimo Festival del Cinema di Venezia è un film tratto dalla celeberrima leggenda teutonica. In realtà la scelta di classico nord-europeo, per chiudere l'ideale tetralogia sul potere, è arrivata dopo una lunga odissea produttiva: difatti prima di cadere in questa leggenda Sukorov aveva pensato a Gheddafi (ucciso), Steve Jobs (morto), Berlusconi [...] Vai alla recensione »
Un film visto ieri. melmoso,sporco,scuro, senza sprazzi di luce, per un tema tratta frequentemente nella cinematografia recente e più lontana quello della lotta fra il bene ed il male ,fra la voglia di pace e dissoluzione.. il film è pregevole da un punto di vista tecnico, stilistico e fotografico; piatto per quel che riguarda il sentimento melmoso monocorde che avvolge l'intera [...] Vai alla recensione »
faust di di Aleksander Sokurov, libera trasposizione della tragedia di Johann Wolfgang Goethe; piuttosto incursione filosofica sulle aspettative dell'essere umano, rappresentato come qualcosa di veramente imperfetto che del resto lo è tutto ciò che lo circonda. La scelta aleksander Sokurov,nell'ambito della sua ricerca esistenziale sul potere , stigmatizza la dinamica [...] Vai alla recensione »
Come descrivere un film senza trama? Come descrivere un film senza senso? Come anche solo parlarne? Molti adducono che bisogna conoscere l'opera da cui è tratto, se lo è, per capire un film di questo tipo, ma io sono un sostenitore della teoria per cui i film debbano brillare di luce propria e non di quella riflessa dall'opera da cui son tratti e chi conosce l'opera originale [...] Vai alla recensione »
Un grande quadro sui dolori dell'animo umano rappresentati nella miseria dell'essere: "come può sorridere un uomo che ha fame?". Il dottor Faust attraversa questa grande miseria alla ricerca dell'anima, arrivando poi a vendere la sua per una notte d'amore con la bellezza e l'innocenza di una ragazza di cui s'innamora.
Disse Alexadr Sokurov prima del festival di Venezia:sarò a Venezia ma è un film transeuropeo...........essere in gara non era la mia massima aspirazione, trovo che la moderna competitività sia fuori dai miei canoni." ......".la vendita del film è importante..altrimenti non potrei continuare il discorso che ho già aperto con il pubblico.
Un film visionario e surreale davvero grandioso ma al contempo un pesante polpettone. Capace, grazie a un' estetica che ricorda i quadri di Rembrant di dare delle immagini di pura poesia e di farti addormentare cinque minuti dopo, magari persino con un senso di disgusto. Penso sia difficile esprimere sia un voto che un giudizio con dei termini così agli antipodi: le stelline giuste sarebbero [...] Vai alla recensione »
Sokurov che rilegge il mito faustiano e a dir poco "p a r t i c o l a r e". A parte l'attrice che impersona Margarete, nel film, non vi é alcuna traccia di bellezza tanto meno di grazia, il regista incuriosisce con le primissime scene nelle quali ti lasci scivolare quasi sino a sentirne di colpo l'irritazione il disgusto.... l'assenza della bontà che si percepise ti fa sentire che non vi é scampo. [...] Vai alla recensione »
Sokurov non è mai stato (almeno nel lungometraggio) regista capace di coniugare ambizioni estetiche e coinvolgimento emotivo, ma in questa sua ultima fatica è riuscito a superarsi, in tutti i sensi. Da un lato ha raggiunto livelli di ricerca visiva assoluti, nonostante la gratuità delle troppe inquadrature sghembe e deformanti, dall'altro ha realizzato un mattone di tale [...] Vai alla recensione »
Ci sono scene grandiose e potenti, in questo film. L'inizio brutale e angosciante, la scena del (secondo) funerale e il lungo ritorno attraverso il bosco magico, il lavatoio/hammam, il volto di margarethe circonfuso di luce divina nell'attrazione... L'insieme, non vale la visione. La tragedia della vita, d'accordo, della sete e della fame e dei bisogni tutti, d'accordo, dell'umanità intera quale grumo [...] Vai alla recensione »
Sembrava potesse essere un film molto interessante, dal momento in cui si indaga sul perché della vita, della morte e della sofferenza, sul Bene e sul Male, e altri interrogativi esistenziali. Invece il regista ha dato delle risposte enigmatiche, incomprensibili, quasi come se godesse nel cercare l'aspetto oscuro e grottesco delle cose e delle persone.
Un film noioso, cupo, a tratti morboso e di sicuro poco interessante. Da non vedere. Mi sono chiesto come abbiano potuto assegnargli il leone d'oro, poi controllando la giuria del festival di Venezia le idee mi si sono fatte un pò più chiare. Il presidente era Aronofsky, il cui ultimo film "il cigno nero" non è male, ma non può certo definirsi un capolavoro se paragonato all'"inquilino del terzo piano", [...] Vai alla recensione »
Film per un pubblico d'essai. Immagini potenti che non si scordano facilmente: si parte con un'autopsia che non lascia niente all'immaginazione, il corpo nudo del demone è un colpo allo stomaco... La regia è da festival cinematografico: inquadrature sghembe che ricordano un certo cinema antico, fotografia eccezionale che ricorda i quadri del settecento.
Un film di quelli difficili da seguire, che impone riflessioni filosofiche tali da dover essere visto due volte. Eppure, nonostante l'intellettualismo che lo caratterizza, è un'opera potente, anche per un pubblico "comune", per le immagini le quali penetrano e affascinano. Queste, pur nella diversità di colori e caratteri, mi hanno ricordato [...] Vai alla recensione »
Dico subito,innanzi tutto che il film non è pessimo,anzi è un ottimo prodotto d'autore...sviluppato però male.Il film vuole raffigurare l'umanita come un orda di diavoli,in una realtà senza la presenza di dio,ma da quanti filosofi è stata trattata questa ipotesi di realtà???platone per dirne uno,e in sè l'idea non è pessima,però il film è lento e pesante,inoltre tutta "l'estetica" di cui il film và [...] Vai alla recensione »
Disse Aleksander Sokurov prima del festival di Venezia:"sarò a Venezia ma è un film transeuropeo...........essere in gara non era la mia massima aspirazione, trovo che la moderna competitività sia fuori dai miei canoni." ......".la vendita del film è importante..altrimenti non potrei continuare il discorso che ho già aperto con il pubblico.
sebbene si arguista l'opera mefistofelica,sia negli scenari che nella fotografia oltre che nel contenuto stesso, e premesso che prima della visione bisognerebbe ripassare goethe rinfrescandosi la memoria, questo film è pesante,disturbante,per molti versi odioso,la prima parte è pallosa,si ravviva quando si inscena la giovane ragazza,ma l'atmosfera ricade nuda e cruda è [...] Vai alla recensione »
L'ho trovato difficilissimo da seguire,a tratti incomprensibile.il tema che ha ispirato Goethe non si coglie,è un continuo delirio......
“Faust” è il film con cui Sokurov chiude la sua tetralogia sul potere, dolo “Moloch”, “Taurus” e “Il Sole”. Osannato e olimpizzato da tutte le critiche, il “capolavoro” di Sokurov sembra essere destinato a diventare un classico, un “film imprescindibile”. Geniali scelte stilistiche sembrano consacrare il regista, che [...] Vai alla recensione »
Basta vedere le facce di coloro che escono dal cinema e non sono prezzolati per omaggiare registi dal grande passato che raccolgono solo premi inutili ( tanto quei film non li vede nessuno o peggio ancora non sono per così dire indimenticabili....) . Il film è di una noia mostruosa ed agghiacciante , sarà anche fatto bene ma un film non è un installazione . Vivamente sconsigliato.
Comincio con la famosa esclamazione di Villaggio, perchè qui non si contano le recensioni entusiastiche, per un film veramente brutto, ma nel senso di mal fatto, sciatto, volutamente (?) approssimativo, che fa finta di essere profondo solo perchè il personaggio è Faust e il regista è stimato. Confuso, sconnesso, tutto dialoghi accennati, caricature banali, guardate [...] Vai alla recensione »
Prolisso, verboso e indubbiamente ben confezionato, "Faust" è un'opera che certamente ammalia tanto quanto annoia, almeno per quanto riguarda il sottoscritto. Personalmente non ho letto l'opera di Goethe, e nemmeno ho visto i precedenti film che compongono la tetralogia di cui "Faust" è l'ultimo episodio; tuttavia credo che questo sia un film abbastanza [...] Vai alla recensione »
Un film esteticamente BRUTTISSIMO, NOIOSO, con sceneggiatura caotica e spesso senza senso, dove perfino il messaggio essenziale del Faust viene diluito in pieghe incomprensibili costituite da visioni oniriche deprimenti, demenziali, esteticamente bruttissime e per nulla implicite nei potenziali risvolti di un ipotetico patto col diavolo. Insomma un film brutto, inultile e nemmeno lontanamente culturalmen [...] Vai alla recensione »
Film vincitore dell'ultimo Festival del Cinema a Venezia liberamente tratto dalle opere di Goethe e Thomas Mann sul mito del dottor Faust che vende la propria anima al diavolo al fine di raggiungere la conoscenza universale. Ben diretto ma appesantito per i continui dialoghi filosofici e l'eccessiva lungaggine delle scene, tutte caratteristiche, del resto, tipiche del regista russo Sokurov. [...] Vai alla recensione »
Faust, dottore in medicina e filosofia, non riesce a placare la sua sete di conoscenza, a risolvere i dubbi sulla vita e sulla morte, ridotto entro i confini angusti dei suoi bisogni carnali: la fame e la passione. Aspira all'onnipotenza ma è incatenato alla sua umana limitatezza. Eternamente alla ricerca di risposte e perennemente insoddisfatto, si imbatte nelle lusinghe ingannevoli del demonio, un [...] Vai alla recensione »
eccelsa fotografia, teatralità dirompente e una buona scelta di scenografia e costumi. Ovviamente chi va al cinema a vedere il Faust penso che già sa cosa andrà incontro, che ovviamente non sarà una commediola (lo dico a tutti quelli che han dato una stella) allegra e sempliciotta. Si respira filosofia e teologia nell'incessante divagare del dottor Faust accompagnato [...] Vai alla recensione »
PER MARIANNA CAPPI? che gusto 'cè nel denigrare una buona recensione ? Sono qui senza obblighi di cassetta per il solo per piacere di "leggere"il cinema. Non trovo bello che qualcuno imperversi nel sito sulle recensioni meritevoli consentendo lo scempio e metttendo in prima fila solo delle banalità.
Film pesantissimo da vedere anche con la passione del cinefilo che però scopre la meraviglia delle inquadrature, i cromatismi, la follia nei costumi, il continuo errare senza soluzione di continuità come specchio dell'anima e, stupenda scelta, la messa a fuoco di un'inezia di particolare, ma quel tanto che basta per rendere il soggetto soggetto e tutto il resto secondario.
semplicemente una pena di film. ho fatto fatica a vederlo tutto.
Marlowe, Goethe, Klinger, Puskin, Mann, scrittori; Wagner, Berlioz, Schuman, Liszt, Gounod, compositori. Sono solo alcuni dei grandi maestri che si sono interessati al dottor Faust. Aggiungo l'italiano Boito col suo Mefistofele, e … Fred Astaire che fa il Faust nel musical Spettacolo di varietà. Davvero, non manca nulla. Adesso abbiamo il Faust di Alexander Sokurov, vincitore del Leone d'oro a Venezia, ultima rappresentazione di quel personaggio, che vive da oltre cinque secoli, appunto.
Il Leone d’oro a Venezia a furor di cinéfilo e di giurato, una strabordante massa d’elogi e la facoltà di suscitare riflessioni ad alto livello filosofico e letterario: «Faust» di Aleksandr Sokurov è un titolo importante che non può mancare a chiunque nutra interesse per le discipline artistiche. Ma sarebbe sbagliato avallare il solito complesso di colpa che spinge taluni a farsi intimidire dal rango [...] Vai alla recensione »
Volevamo un capolavoro? Eccolo. Se i festival servono ancora a scoprire film così ambiziosi e diversi da richiedere più d’una visione, il «Faust» di Sokurov è il leone ideale. Una salutare boccata d’aria fresca, anzi fetida, perché Sokurov parte dai corpi sventrati del dottor Faust per tuffarci in un medioevo così corporale che quasi ne sentiamo l’odore.
Tra i grandi personaggi del novecento dai celebri lati oscuri, protagonisti dei precedenti film di Aleksandr Sokurov (Taurus, Moloch, Il sole) se ne aggiunge un quarto, l'uomo con caratteristiche che sopravanzano il suo limite, il Faust assetato di potere (e di amore) senza limiti e che oggi perde qualche colpo, fissato per sempre da Goethe, fa sperare in una rivincita.
Esce quasi in sordina nelle sale italiane l’ultimo Leone d’oro di Venezia, il Faust di Aleksandr Sokurov. Poche copie perse nel chiacchiericcio cinematografico italiano tra questioni di principio, seppur sacrosante – come l’assurdo divieto ai 14 anni per l’ultimo film della Comencini (chissà quanti minori di 14 anni avevano programmato questo week end di andare a vedere la Comencini piuttosto che [...] Vai alla recensione »
Nasce nel Medioevo la figura di Faust; e, da principio, è un ciarlatano che vende l’anima al diavolo per scopi bassamente terreni. Ci sono voluti prima Marlowe (1587) e poi, a distanza di circa due secoli, Goethe per nobilitarlo, facendone un personaggio motivato da una inesauribile brama di conoscere. Da allora, sulla scia del poeta tedesco, c’è stato un proliferare di variazioni sul tema, messe in [...] Vai alla recensione »
Il vincitore del Leone d’oro all’ultima Mostra di Venezia è unico nel suo genere: una personalissima rilettura del capolavoro di Goethe in digitale, stracolma di immagini disturbanti, dialoghi filosofici, inquadrature pittoriche di straordinaria bellezza, segni e simboli. Lo spettatore medio rischia l’overdose, data anche la durata del film (134 minuti), ma vale la pena sottoporsi a questo bombardamento, [...] Vai alla recensione »
Colpisce però molto di più il popolo festivaliero e andrà certamente a contendersi un premio (alla carriera) il Faust fracassone, affamato, ingordo, lussurioso, criminale, «negativo» e claustrofobico, ma in cerca di luce spirituale e aria pura, di montagne di ghiaccio incontaminate e di segrete energie (sciamaniche?), di Alexander Sokurov. L'immaginazione al Potere, il vivere per l'avvenire, il sognare [...] Vai alla recensione »