E' un film molto triste,molto "ebraico". Tuttavia nel personaggio del figlio vedo una via d'uscita alla catena di eventi negativi che lega il protagonista alla maledizione iniziale,quella del prologo in yiddish (e chissà se ha un senso o no,ma io penso anche alla tragedia greca,alla serie di lutti che s'abbatte sugli Atridi,per esempio,generazione dopo generazione -e perdonate lo sfoggio di cultura classica).Il figlio se la cava sempre:1)gli viene sequestrata la radio ma poi restituita proprio dal grande rabbino,2)riesce sempre a correre più veloce del ragazzo a cui deve i soldi per le canne 3)se la cava alla lettura della Torah sebbene non sia del tutto lucido,durante il suo Bar mitsvah 4)alla fine,quando c'è il tornado incombente,vede la bandiera e prevede che verrà strappata,quindi si suppone che cercherà al più presto un rifugio.
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