salvo
|
martedì 3 luglio 2007
|
indiana jones 4?sono salito al settimo cielo!!!
|
|
|
|
Quando mi è arrivata la voce del ritorno di "INDY",sono rimasto senza fiato;fulmimi e saette non ci credo ancora!!
Il celeberrimo professor indiana jones, sprezzante, arguto,inesauribile
ricercatore di cimeli antichi (nonchè impareggiabile ricercatore di guai)ritorna a cavalcare la scena ridando a noi , inguaribili sognatori e coraggiosi avventurieri , il sapore della scoperta e della ricerca del mistero.
Da ragazzo, quando vidi per la prima volta il Tempio Maledetto , sono rimasto stupefatto dalla trama e dalla carica emotiva che le scene del film mi avevano lasciato;per me, che sono sempre stato attratto dalla ricerca "inconscia" dello spirito umano verso il pericolo , votata alla scoperta di un qualsiasi tesoro o di un sorprendente segreto , il professore archeologo Indiana Jones è stato da sempre un'icona.
[+]
Quando mi è arrivata la voce del ritorno di "INDY",sono rimasto senza fiato;fulmimi e saette non ci credo ancora!!
Il celeberrimo professor indiana jones, sprezzante, arguto,inesauribile
ricercatore di cimeli antichi (nonchè impareggiabile ricercatore di guai)ritorna a cavalcare la scena ridando a noi , inguaribili sognatori e coraggiosi avventurieri , il sapore della scoperta e della ricerca del mistero.
Da ragazzo, quando vidi per la prima volta il Tempio Maledetto , sono rimasto stupefatto dalla trama e dalla carica emotiva che le scene del film mi avevano lasciato;per me, che sono sempre stato attratto dalla ricerca "inconscia" dello spirito umano verso il pericolo , votata alla scoperta di un qualsiasi tesoro o di un sorprendente segreto , il professore archeologo Indiana Jones è stato da sempre un'icona.
Ci sono stati molti film , dopo la saga di indiana jones , che hanno incarnato a pieno lo spirito di avventura e di azione giusti a emozinare lo spettatore avido di mistero e di souspence , ma credo che nessuno potrà mai detronizzare le avventure di Indiana jones ,re assoluto del cinema d'avventura.
La grandezza e la spettacolarità della saga , è dovuta alla monumentalità di Spielberg e di Lucas, e dalla straordinaria interpretazione di Harrison ford che, nel suo ruolo in questo genere, credo abbia pochi rivali.
Ho sentito dire che la trama del quarto episodio dovrebbe essere incentrata sulla città perduta : ATLANTIDE!
Spero propio ,con tutto il cuore, che sia davvero cosi.
Non ho nient'altro da aggiungere , il resto lo sapranno certamente fare i mostri sacri Spielberg,Lucas,Ford!
Ha! dimenticavo , la mia speranza è che in questo film non venga negata la partecipazione di sean connery, un altro grandissimo che nell'ultimo episodio ha contribuito a dare un sapore ancora più speciale al film.
Arrivederci e a presto INDIANA.......
[-]
[+] mah...
(di ius primae noctis)
[ - ] mah...
[+] non và
(di ena)
[ - ] non và
[+] ottimo commento
(di hitomi02)
[ - ] ottimo commento
[+] delusione
(di anonimo891686)
[ - ] delusione
[+] aripijate.
(di dingo)
[ - ] aripijate.
[+] cocente delusione
(di lupo8144)
[ - ] cocente delusione
[+] bel film
(di djtoffy)
[ - ] bel film
[+] ma guarda te
(di marvelman)
[ - ] ma guarda te
[+] stai 3 metri sotto il cielo
(di uggè)
[ - ] stai 3 metri sotto il cielo
|
|
[+] lascia un commento a salvo »
[ - ] lascia un commento a salvo »
|
|
d'accordo? |
|
andreabnz
|
mercoledì 28 maggio 2008
|
il crepuscolo degli dei
|
|
|
|
A diciannove anni dalle ultime imprese dell’archeologo cinematografico più famoso del mondo, ecco arrivare sugli schemi “Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo” un film che ha completamente tradito le attese e deluso chi da anni aspettava il ritorno dell’avventura targata Paramount / Lucasfilm.
Un fan della saga non può che uscire completamente sconcertato dalla visione di questo film il cui difetto principale è quello di essere riuscito nell’impresa di privare lo spettatore di quel coacervo di emozioni che ci si aspetterebbe di provare guardando un film come Indiana Jones fatta salva la suggestione di rivedere Harrison Ford nei panni del professore con cappello e frusta.
In questo film si assiste all’ideale combinazione dei credo ispiratori dei due tycoon di Hollywood, una sorta di punto di fusione che completa il loro legame professionale.
[+]
A diciannove anni dalle ultime imprese dell’archeologo cinematografico più famoso del mondo, ecco arrivare sugli schemi “Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo” un film che ha completamente tradito le attese e deluso chi da anni aspettava il ritorno dell’avventura targata Paramount / Lucasfilm.
Un fan della saga non può che uscire completamente sconcertato dalla visione di questo film il cui difetto principale è quello di essere riuscito nell’impresa di privare lo spettatore di quel coacervo di emozioni che ci si aspetterebbe di provare guardando un film come Indiana Jones fatta salva la suggestione di rivedere Harrison Ford nei panni del professore con cappello e frusta.
In questo film si assiste all’ideale combinazione dei credo ispiratori dei due tycoon di Hollywood, una sorta di punto di fusione che completa il loro legame professionale. Nelle oltre due ore di film convergono e si mescolano le visioni nostalgiche e le passioni ancestrali che per oltre trent’anni hanno rappresentato la vis poetica e creativa del mistico duo: i graffiti lucasiani (questo film è un vero tributo all’America degli anni cinquanta a lui tanto cara) e gli incontri ravvicinati spilberghiani (con tributo finale, anche se in chiave leggermente più angosciante rispetto al passato, ai tanto amati alieni).
Purtroppo gli anni passano non soltanto per il protagonista del film, peraltro ancora piuttosto in forma, ma soprattutto per i padri creatori della pellicola che confezionano un film sconclusionato dal quale non sembra salvarsi proprio niente e nessuno.
Il difetto principale di questa pellicola sta proprio nella storia che fa fatica a reggersi in piedi. Con la vicenda del teschio di cristallo Indiana Jones esce completamente dall’aura di misticismo che aveva permeato tutte le precedenti avventure e che tanto aveva affascinato i cultori della creatura di Lucas per lasciare il posto ad una sorta di pasticcio archeo-fantascientifico che sprofonda quasi nell’imbarazzante. Se con il mito dell’Arca dell’Alleanza, il culto sanguinario della dea Kalì e la leggenda del Sacro Graal venivano toccate tematiche mistiche presenti da secoli nell’immaginario collettivo, con la leggenda del teschio questo non avviene in quanto la storia non viene sorretta adeguatamente dall’alone di mistero che avrebbe dovuto ammantare questo indecifrabile oggetto. Gli sceneggiatori preferiscono discostarsi dalla leggenda più accreditata che vorrebbe che il teschio rappresenti un punto di contatto tra la civiltà perduta di Atlantide e quella Maya, un oggetto usato come oracolo e strumento di divinazione, per abbracciare quella più rischiosa che farebbe risalire il manufatto ad una civiltà extraterrestre.
Persino il teschio viene svilito nella sua rappresentazione scenica, resa poco credibile da una luminescenza multicolore e posticcia degna di un soprammobile vintage. Lo stesso ritrovamento da parte di Indiana Jones manca del pathos necessario presente invece in occasione dei ritrovamenti precedenti (chi non ricorda l’emozione del recupero dell’arca nel pozzo delle anime con una musica di sottofondo da brivido? O la scelta del Santo Graal?)
Sembrano molto lontani i tempi dell’arca, delle pietre di Shankara, del calice sacro che raffiguravano la seduzione dell’ignoto ed esercitavano un fascino enigmatico, al loro confronto il teschio scompare oscurato dalla completa mancanza di misticismo ultraterreno franando in quello extraterrestre dai risvolti piuttosto oscuri quanto banali.
Entrando nel merito del film, è incredibile notare il numero di situazioni attinte dagli autori dai film precedenti, nella pellicola se ne possono contare decine disseminate in ogni angolo, farne un elenco risulta quasi fastidioso ma non si può fare finta di non vederli. Solo per citarne alcuni: si passa da salto nel vuoto con cascata (già visto nel Tempio maledetto), al solito lunghissimo inseguimento motorizzato buoni – cattivi (nei Predatori è una delle scene cult, nell’Ultima crociata c’è la variante in sidecar ma almeno era una spiritosa novità), dall’incontro di box con il bestione di turno (nei Predatori era un gorilla tedesco, nel Tempio un colosso Thug, qui è un gigante russo), alla fauna prolifica e letale (serpenti, ragni, insetti, topi nei precedenti episodi erano sempre molto realistici, le formiche rosse divoratrici di uomini riprodotte al computer risultano assolutamente non credibili e degne di saghe come la “Mummia”), dalla nemesi finale del cattivo (la polverizzazione di Irina Spalko, fa il paio con la ben più impressionante disintegrazione di Belloq), alla presenza urticante del malvagio che sopravvive fino all’ultimo frame (accade con Belloq, Mola Ram, Donovan e con l’agente Spalko il menù non cambia..), dalla figura del doppiogiochista (Elsa Schneider bella e fatale nell’Ultima crociata, l’avido McHale nel Regno), agli indios peruviani nei Predatori che si fermano e s’inchinano di fronte all’idolo d’oro, parenti stretti dei discendenti Inca dell’ultimo film che fanno lo stesso di fronte al Teschio, e così via …
Un conto è fare memoria un altro è assemblare un film prendendo pezzi dei precedenti per mancanza di idee o per il gusto di proporre all’infinito i cliché del passato.
Il problema è che il tempo passa e negli ultimi vent’anni altri film hanno dato dimostrazione di reggere il confronto con la saga di Indiana Jones, proponendo trame e personaggi innovativi ed interessanti. La sensazione è che dopo la visione, questo film passi inevitabilmente nel dimenticatoio e diventi essenziale solo per completare la saga in dvd presente nelle nostre case.
Non si capisce poi il significato di alcune presenze per le quali in alcuni casi si era creata una forte aspettativa alimentata dai trailer. Quale senso ha la popolazione Inca che abita le rovine di Nazca? Proteggono il segreto? Sono i discendenti degli alieni? Se fosse stato così forse si sarebbe capito il significato contenuto nel titolo del film “regno” e ci si sarebbe avvicinati di più alle leggende collegate al teschio ovvero simbolo comune di civiltà perdute ma ancora misteriosamente presenti sul pianeta. Negli indigeni del primo film, nei Thugs e nel cavaliere templare del tempio di Alessandretta si comprendeva il ruolo e la finalità delle loro azioni, qui si fa fatica a capire. Chi sono quegli esseri eredi di Bruce Lee che vivono nella necropoli dove i nostri eroi ritrovano il teschio? Che senso ha la loro presenza, il loro accanimento verso i profanatori?
Anche le musiche di John Williams non si salvano dal panorama desolante di questa produzione. La colonna sonora da sempre pilastro della saga, nel Regno del teschio di cristallo risulta quasi completamente assente, ci si affida alle melodie riciclate anche se indimenticabili degli episodi precedenti (la marcia di Raiders, il tema romantico di Marion) questo consente di mettere una pezza alle carenze musicali che però non sono sufficienti a creare l’atmosfera del film.
Gli attori danno un modesto contributo alla pellicola. Harrison Ford è un attempato Indy (gli anni si vedono tutti) che lotta con le fatiche imposte dal suo alter ego e con un film che non gli rende onore come meriterebbe. Ford se la cava con l’ironia delle sue espressioni inimitabili ma perde un po’ nel ruolo di professore petulante nel corso dell’azione. Purtroppo è ingabbiato nel ruolo di icona che per tutto il film gli è stata appiccicata addosso dai suoi creatori, così come il suo cappello che quasi irrita per quanto sia falsamente incollato alla testa. Shia LaBeouf è un bravo attore ed interpreta con onore il ruolo di Henry Jr. Terzo, certamente un partner migliore del piccolo Ke Quan ma ancora piuttosto lontano dall’indimenticata seppur breve apparizione di River Phoenix. Cate Blanchett è completamente fuori ruolo, non convince come cinico agente russo, è un sadismo piatto, privo di espressione che non conquista. John Hurt nel ruolo di Oxley si guadagna il minimo salariale, ci si chiede ancora quanto incida nella credibilità del film l’inserimento di un personaggio come quello del professore pazzo. E poi Karen Hallen. Dov’è finita la Marion Ravenwood che ci ha fatto innamorare nei Predatori? Non è una questione di età ma di ruolo, dialoghi, fisicità, espressioni che nel primo film erano da antologia, qui la Marion rapita e ritrovata è una mamma con la piega in una foresta equatoriale che sorride compiaciuta ad un uomo che l’ha mollata prima del matrimonio anni prima. Visto che i creatori erano in fase di riciclo potevano almeno inserire un altro bel pugno rifilato dalla bella Karen al fuggitivo Ford!
Senza dubbio in questo film si sente la mancanza di personaggi come Marcus Brodi e Sallah e dei loro interpreti anche se il primo appare degnamente sostituito da James Broadbent mentre il secondo è misteriosamente scomparso nelle sabbie del deserto giordano.
Per quanto concerne le location si può dire poco e niente, ormai archeologi, avventurieri, pirati e quant’altro con le loro avventure ci hanno portato ovunque, difficile trovare su questo pianeta uno scenario che si discosti da quelli inospitali e misteriosi visti sino ad oggi. Aldilà di questa considerazione i nostri eroi ad ogni cambio di inquadratura si ritrovano sempre lindi e puliti nonostante strapazzi ai limiti della sopravvivenza, cascate d’acqua, ragnatele e scazzottature varie, un vero omaggio ai vecchi film in Technicolor degli anni cinquanta.
Da tutto questo si salva l’idea di una nuova avventura dell’eroe, l‘emozione di rivedere Indy alle prese con la “sua” Marion, uno scorcio dell’Arca dell’alleanza che si intravede nella cassa del magazzino dell’Area 51 e l’ironia di qualche battuta messa sulle labbra da chi sa che forse è l’ultima occasione per far schioccare per un’ultima volta la frusta.
Ma è sufficiente?
[-]
[+] ottimo!
(di ste)
[ - ] ottimo!
[+] non sai l'amarezza...
(di andreabnz)
[ - ] non sai l'amarezza...
[+] corretto e condivisibile
(di eta beta )
[ - ] corretto e condivisibile
[+] il misticismo c'è eccome....
(di auron)
[ - ] il misticismo c'è eccome....
[+] concordo pienamente!
(di mithrandir-1976)
[ - ] concordo pienamente!
[+] centrato in pieno
(di ceskus)
[ - ] centrato in pieno
[+] applausi a scena aperta...
(di diogene)
[ - ] applausi a scena aperta...
[+] genere
(di distretto)
[ - ] genere
|
|
[+] lascia un commento a andreabnz »
[ - ] lascia un commento a andreabnz »
|
|
d'accordo? |
|
rudy gonzo
|
lunedì 26 maggio 2008
|
chi salverà i personaggi dai propri creatori?
|
|
|
|
Un Personaggio è un Personaggio. A volte entra nel mito, e ci resta. Cappellaccio, frusta, giubbotto, colt, barba sfatta. Ecco l’Icona. La materializzazione dei sogni dei bambini che ancora vivono in noi, e che ogni tanto fanno capolino e ci portano lontano: mondi perduti, tesori sepolti, pericoli, nemici, maledizioni… Mito, sogno, fantasia. Indiana Jones, in due parole. Ma i miti si possono anche demolire, svilire, sprecare, involgarire. C’è un signore, che si chiama George Lucas, che ha contribuito anni fa a crearne tanti, di miti moderni, compreso questo, e che ormai è malato. Seriamente malato. Ha un’industria di effetti speciali che si chiama ILM, Industrial Light and Magic, dal nome suggestivo e fantastico, che negli anni è diventata talmente potente e sofisticata nel fare il suo lavoro - riuscire a rendere il falso più vero del vero - da aver dato assuefazione al suo creatore, proprietario e leader.
[+]
Un Personaggio è un Personaggio. A volte entra nel mito, e ci resta. Cappellaccio, frusta, giubbotto, colt, barba sfatta. Ecco l’Icona. La materializzazione dei sogni dei bambini che ancora vivono in noi, e che ogni tanto fanno capolino e ci portano lontano: mondi perduti, tesori sepolti, pericoli, nemici, maledizioni… Mito, sogno, fantasia. Indiana Jones, in due parole. Ma i miti si possono anche demolire, svilire, sprecare, involgarire. C’è un signore, che si chiama George Lucas, che ha contribuito anni fa a crearne tanti, di miti moderni, compreso questo, e che ormai è malato. Seriamente malato. Ha un’industria di effetti speciali che si chiama ILM, Industrial Light and Magic, dal nome suggestivo e fantastico, che negli anni è diventata talmente potente e sofisticata nel fare il suo lavoro - riuscire a rendere il falso più vero del vero - da aver dato assuefazione al suo creatore, proprietario e leader. A volte, vedendo i risultati, viene da chiedersi se lo stesso Lucas non sia egli medesimo una creatura in digitale, un ologramma prodotto dalla sua ILM per arrivare a conquistare il mondo (della fantasia). Forse, in un sotterraneo dello Skywalker Ranch, in una vasca illuminata da un neon violastro, pieno di sonde, sensori, cavi e tubi che gli entrano in ogni orifizio, giace in sospensione il George Lucas che noi tutti ricordiamo per aver costruito mondi e creato miti e mitologie, Star Wars in testa. Ridotto a un vegetale, un monitor che ne traccia l’andamento vitale emettendo regolari bip, il corpo molle che sembra librarsi in volo immerso in un liquido amniotico livido e innaturale.
Come si spiega altrimenti che colui che partì addirittura dal Paradigma dei Paradigmi della narrazione per costruire la sceneggiatura del primo Star Wars (1977), tanto da farne a sua volta un paradigma usato nei corsi di scrittura, si sia ridotto a credere che la storia di un film si riduca allo schema di un platform neanche troppo divertente e che ogni buco e progressione narrativa possa essere risolta con lunghi, estenuanti, inseguimenti con duelli in corsa?
Sarebbe bello leggere – e rimpiangere – la sceneggiatura di Derebont, rifituata da Lucas, per questo quarto capitolo delle avventure di Henry Jones Junior. Derebont, che avrà pure tanti difetti, è uno dei pochi sceneggiatori ad essere riuscito a migliorare un già bellissimo racconto di King (cfr. "Le ali della libertà" e il racconto da cui è tratto, "Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank"), cosa avrà mai potuto scrivere per essere cacciato da Lucas? Troppe poche incongruenze? Poche sequenze estenuanti di inseguimento fine a se stesso? Troppa suspense ben costruita? Troppa ironia? Personaggi troppo credibili e di spessore? Intreccio narrativo troppo accativante e coinvolgente? Se questi erano i difetti riscontrati nel rescindere il contratto, il risultato l’abbiamo visto.
C’era un bellissimo episodio di South Park, in cui si cercava di salvare i film dai propri registi, (guarda caso proprio Spielberg e Lucas), episodio che reagiva ai troppi ritocchi digitali applicati a vecchi film mitici, uno per tutti: le pistole degli agenti della CIA trasformate in walky-talky nella versione di E.T. rieditata da poco. Ecco: salviamo la nostra fantasia da chi ci ha aiutato a svilupparla, salviamo i personaggi dai loro autori ormai non più all’altezza, salviamo il cinema dai videogiochi, salviamo il bambino che c’è in noi dalla playstationizzazione dell’immaginario.
[-]
[+] d'accordo con te
(di gabbro85)
[ - ] d'accordo con te
[+] per rudy gonzo
(di andrea)
[ - ] per rudy gonzo
[+] che dirti?..
(di andreabnz)
[ - ] che dirti?..
[+] perfetto
(di cicciobomba)
[ - ] perfetto
[+] commento interessante e per lo più condivisible...
(di diogene)
[ - ] commento interessante e per lo più condivisible...
[+] per tutti voi
(di marvelman)
[ - ] per tutti voi
[+] bellissimo intervento
(di harvey)
[ - ] bellissimo intervento
|
|
[+] lascia un commento a rudy gonzo »
[ - ] lascia un commento a rudy gonzo »
|
|
d'accordo? |
|
salinoch
|
sabato 24 maggio 2008
|
la lungimiranza scozzese
|
|
|
|
E' in virtù della pura emozione di rivederlo che,quando sull'ombra proiettata sulla fiancata di un auto si staglia il profilo del nostro eroe,tutti in sala saltano frementi sulla poltrona. Tutti, sì, proprio tutti.Una pluralità generazionale in fregola.Milioni di persone che hanno pazientemente sperato nel quarto capitolo della saga.Gente che ha brindato alla prima foto sul set del buon vecchio Harrison Ford,cappello in testa,polvere d'avventura sui vestiti.Fedelissimi e devoti,noi tutti.Alla trilogia,ai videogiochi,finanche alla serie televisiva.Fedeli ad un'icona capace di suscitare una sana e positiva regressione infantile,unica e leggendaria.Spettatori assicurati. Spettatori esigenti.Andiamo con ordine e con la giusta cautela che intendo riservare a questa pellicola, in ossequio all'inestimabile valore dei precedenti.
[+]
E' in virtù della pura emozione di rivederlo che,quando sull'ombra proiettata sulla fiancata di un auto si staglia il profilo del nostro eroe,tutti in sala saltano frementi sulla poltrona. Tutti, sì, proprio tutti.Una pluralità generazionale in fregola.Milioni di persone che hanno pazientemente sperato nel quarto capitolo della saga.Gente che ha brindato alla prima foto sul set del buon vecchio Harrison Ford,cappello in testa,polvere d'avventura sui vestiti.Fedelissimi e devoti,noi tutti.Alla trilogia,ai videogiochi,finanche alla serie televisiva.Fedeli ad un'icona capace di suscitare una sana e positiva regressione infantile,unica e leggendaria.Spettatori assicurati. Spettatori esigenti.Andiamo con ordine e con la giusta cautela che intendo riservare a questa pellicola, in ossequio all'inestimabile valore dei precedenti.L'inizio del film è di una roboanza talmente stordente che si fatica a notare le prime toppe di sceneggiatura (dialoghi non particolarmente esaltanti) e stereotipie apparentemente innocue.Così, accompagnati da figure esclusivamente a due dimensioni, recuperiamo confidenza con Indiana Jones, il nostro archeologo sempre impegnato a salvare la ghirba tra sonori cazzotti ed intrighi più o meno internazionali.Gli anni passano per Ford,ma era preventivato e, alla lunga,non risulta di certo come il fastidio peggiore.In effetti, più che il trucco snellente sugli anni del protagonista,a dar subito fastidio sono le iniezioni digitali che,vero e proprio botulino dell'action allo stato puro,risultano stranianti rispetto al trademark "polvere-sangue-fisicità" della saga stessa(dov'è la roccia finta che rotola?).A Lucas ormai,piace tutto così.Beninteso,solo a lui.Pur cercando di ignorare l'abominevole lavoro di doppiaggio italiano,in grado di ridicolizzare e invalidare ulteriormente personaggi già di per sè tendenti alla macchietta sbiadita(su tutti l'improbabile Irina Spalko della sacrificata Blanchett, nuova campionessa tra i peggior cattivi della saga),quello che non va risulta essere proprio la sceneggiatura.Nulla di eccessivamente grave. Può capitare.Il problema è che lo sceneggiatore si chiama David Koepp, solitamente garanzia di alta qualità e brillantezza.Il problema è che per un film come "Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo", non si può fallire la sceneggiatura.No.E basta.Niente scuse.
La povera sorridente Karen Allen,la bella Marion Ravenwood del primo capitolo,viene scaraventata disordinatamente all'interno della narrazione assieme al suo bagaglio sentimentale,presunto e francamente presuntuoso,che porta ad una rivelazione la cui prevedibilità non è nemmeno rinfrescata dal patetico alleggerimento comico(peraltro anch'esso decisamente prevedibile).John Hurt:un fazzoletto di seta gettato nel fango della necessità.Serviva per forza un madrelingua inglese,vero?L'autocitazionismo straripante poi non esalta, perchè alla base manca l'originalità di una storia che puzza di cumulazione. Alieni,eh?Bravi.Con una tematica così originale,a che serve scrivere una sceneggiatura coerente ed efficace?Il film si sgonfia da subito,come se Lucas,Spielberg e Marshall non avessero preso abbastanza fiato per farcela.Magari il fiato non ce l'avevano proprio più(vedi il laconico e relativamente orribile finale).Santi numi,il mio si sforza di essere un imparziale commento tecnico a questo incredibile flop,ma la verità è che la mia reazione è quella di un ragazzino che scarta il regalo tanto atteso e ci trova un pigiama di flanella.
[-]
[+] aiutatemi!
(di savioderosa@hotmail.it)
[ - ] aiutatemi!
[+] ingiustamente affondato
(di chri)
[ - ] ingiustamente affondato
[+] eh sì...
(di aldo)
[ - ] eh sì...
[+] va' a lavorare che e' meglio
(di mariosbbs)
[ - ] va' a lavorare che e' meglio
[+] abbiamo preso un pugno in faccia...
(di andreabnz)
[ - ] abbiamo preso un pugno in faccia...
[+] ottima recensione...
(di diogene)
[ - ] ottima recensione...
[+] per chri
(di marvelman)
[ - ] per chri
|
|
[+] lascia un commento a salinoch »
[ - ] lascia un commento a salinoch »
|
|
d'accordo? |
|
laurence316
|
domenica 19 marzo 2017
|
questo non è indiana jones
|
|
|
|
A quasi vent’anni di distanza, ecco il quarto (superfluo) capitolo della saga di Indiana Jones. Quella che poteva benissimo rimanere una trilogia, viene invece ampliata con questo nuovo film che proietta il personaggio negli anni della Guerra Fredda e che, pertanto, dopo i nazisti, elegge a terribili antagonisti i sovietici.
Il regno del teschio di cristallo è, senza ombra di dubbio, il punto più basso toccato dalla serie. Certo, è ancora (sporadicamente) capace di divertire (grazie soprattutto all’autoironia di Ford) ma nel ventennale periodo che lo separa da L’ultima crociata ha definitivamente smarrito la magia e il fascino dei film passati.
[+]
A quasi vent’anni di distanza, ecco il quarto (superfluo) capitolo della saga di Indiana Jones. Quella che poteva benissimo rimanere una trilogia, viene invece ampliata con questo nuovo film che proietta il personaggio negli anni della Guerra Fredda e che, pertanto, dopo i nazisti, elegge a terribili antagonisti i sovietici.
Il regno del teschio di cristallo è, senza ombra di dubbio, il punto più basso toccato dalla serie. Certo, è ancora (sporadicamente) capace di divertire (grazie soprattutto all’autoironia di Ford) ma nel ventennale periodo che lo separa da L’ultima crociata ha definitivamente smarrito la magia e il fascino dei film passati. Nell’epoca del cinema digitale, per forza di cose bisognava adeguarsi ai tempi, solo che gli autori (Lucas, che ha rifiutato moltissime possibili sceneggiature prima di dare l’ok definitivo, e Spielberg) con la complicità dello sceneggiatore D. Koepp decidono di farlo nel peggiore dei modi possibili. Snaturano l’originale spirito della serie per scivolare in azzardate derive fantascientifiche, approdando ad un finale ostentatamente ridicolo. Come sempre nulla si prende troppo sul serio in una serie pensata soprattutto per intrattenere senza troppi pensieri, ma qui è veramente troppo.
Inoltre, nessuno si aspettava una grande originalità ma in questo film tutto è riciclato in maniera più fiacca, stiracchiata, scontata ed episodica, e non fosse per il più che benvenuto ritorno di Karen Allen nei panni di Marion e di Ford nei panni di Jones, il film sarebbe completamente privo di interesse, meno divertente non solo dell’originale, ma anche degli altri due film della saga. Anche perché la scelta di dare un figlio al protagonista non è particolarmente vincente alla prova dei fatti.
Ciò nulla toglie, comunque, al fatto che alcune sequenze d’azione rimangono assolutamente notevoli (su tutte, quella dell’inseguimento nella giungla) e che in alcuni punti, saltuariamente, si ritrova lo spirito giocoso, esagerato ed ironicamente fantasioso dei film precedenti (la sequenza del frigorifero e del test nucleare, non è tanto più assurda di una donna, un uomo e un ragazzino che si lanciano da un aereo usando un gommone come paracadute, o della presenza di fantomatiche catacombe sotto gli edifici veneziani). Sarà, concludendo, anche in grado di appassionare lo spettatore meno esigente od occasionale, questo nuovo film, ma solo a patto che non abbia mai sentito parlare del personaggio. Perché, invece, chiunque lo conosca non potrà che rimanere deluso. Inevitabilmente.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a laurence316 »
[ - ] lascia un commento a laurence316 »
|
|
d'accordo? |
|
thegame
|
sabato 24 maggio 2008
|
indiana jones e la minaccia fantasma
|
|
|
|
Dopo anni e anni di attesa, il ritorno di indiana jones al cinema è un momento raro nella storia del cinema, è il ritorno di uno dei personaggi + amati in assoluto, all'appello non ci saranno solo le "nuove leve" che ancora conoscono poco l'archeologo di casa Lucas, ma soprattutto a far capolino in sala c sarà la vecchia guardia, quelli duri da convincere, che hanno ancora ben in mente i primi tre capitoli! Inizia il film e i primi trenta minuti sono realmente fantastici pregni di malinconia, ma anche di novità! Visivamente diversissimo, soprattutto x ambientazione, ma al tempo stesso il tutto sembra familiare, dove sagaci autocitazioni dei precedenti episodi si mischiano alla cgi che aiuta nel realizzare scene forse azzardate, ma in pieno stile indiana Jones! Poi tutto tracolla, scricchiola, cede e il pubblico comincia ad aprire gli occhi e a sentire il solito odoraccio di operazione commerciale! È dura farsi prendere dall'interesse da un plot banale e insipido come quello proposto dall'accoppiata luc(r)as-spielberg, ed è ecco dunque che l'action e cgi cominciano a prendere spazio, troppo spazio e tra bambinate, scopiazzature varie e giostre stile gardaland, ecco che accade l'impensabile: il mito crolla! Sceneggiatura a parte, da mettere in croce la scelta scenografica, mai cosi irrealistica! Ford se la cava, Le Beouf lo si accetta, la Blanchet incredibilmente inutile e fuori ruolo!
A stesura della sceneggiatura Lucas disse: questo indiana Jones sarà come star wars episodio 1.
[+]
Dopo anni e anni di attesa, il ritorno di indiana jones al cinema è un momento raro nella storia del cinema, è il ritorno di uno dei personaggi + amati in assoluto, all'appello non ci saranno solo le "nuove leve" che ancora conoscono poco l'archeologo di casa Lucas, ma soprattutto a far capolino in sala c sarà la vecchia guardia, quelli duri da convincere, che hanno ancora ben in mente i primi tre capitoli! Inizia il film e i primi trenta minuti sono realmente fantastici pregni di malinconia, ma anche di novità! Visivamente diversissimo, soprattutto x ambientazione, ma al tempo stesso il tutto sembra familiare, dove sagaci autocitazioni dei precedenti episodi si mischiano alla cgi che aiuta nel realizzare scene forse azzardate, ma in pieno stile indiana Jones! Poi tutto tracolla, scricchiola, cede e il pubblico comincia ad aprire gli occhi e a sentire il solito odoraccio di operazione commerciale! È dura farsi prendere dall'interesse da un plot banale e insipido come quello proposto dall'accoppiata luc(r)as-spielberg, ed è ecco dunque che l'action e cgi cominciano a prendere spazio, troppo spazio e tra bambinate, scopiazzature varie e giostre stile gardaland, ecco che accade l'impensabile: il mito crolla! Sceneggiatura a parte, da mettere in croce la scelta scenografica, mai cosi irrealistica! Ford se la cava, Le Beouf lo si accetta, la Blanchet incredibilmente inutile e fuori ruolo!
A stesura della sceneggiatura Lucas disse: questo indiana Jones sarà come star wars episodio 1....ora capisco cosa intendesse!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a thegame »
[ - ] lascia un commento a thegame »
|
|
d'accordo? |
|
reiver
|
mercoledì 28 maggio 2008
|
tre stelle e mezzo "indyane"
|
|
|
|
Il quarto Indiana Jones è il mio secondo al cinema,dopo il divertente terzo episodio del 1989.Non sono un fan sfegatato come molti di coloro che hanno lasciato le loro recensioni sul forum,ma ho sempre ritenuto "I predatori dell'arca perduta" un ottimo film,e Indy un personaggio memorabile.Perchè?Per il semplice motivo che il personaggio inventato da Lucas-Spielberg è l'ideale prosecutore di una tradizione letteraria che affonda le sue radici nei romanzi di Verne,di Salgari,di Kipling,e soprattutto nei racconti di Rider Haggard,il cui "Allan Quatermain" (riesumato cinematograficamente dopo il successo di Indiana Jones) è il vero e proprio "antenato" dell'archeologo avventuriero interpretato da Harrison Ford.
[+]
Il quarto Indiana Jones è il mio secondo al cinema,dopo il divertente terzo episodio del 1989.Non sono un fan sfegatato come molti di coloro che hanno lasciato le loro recensioni sul forum,ma ho sempre ritenuto "I predatori dell'arca perduta" un ottimo film,e Indy un personaggio memorabile.Perchè?Per il semplice motivo che il personaggio inventato da Lucas-Spielberg è l'ideale prosecutore di una tradizione letteraria che affonda le sue radici nei romanzi di Verne,di Salgari,di Kipling,e soprattutto nei racconti di Rider Haggard,il cui "Allan Quatermain" (riesumato cinematograficamente dopo il successo di Indiana Jones) è il vero e proprio "antenato" dell'archeologo avventuriero interpretato da Harrison Ford.Da quello che dico si potrà intuire come io non ritenga la letteratura avventurosa una sorta di "serie B" ,anzi:"Le avventure di Gordon Pym" di Poe (perchè non lo traducono in immagini?Forza,Stevie,fai uno sforzo!) è un classico assoluto.Non solo:"I predatori..." ha riportato in auge la figura dell'eroe,del personaggio positivo,del "buono",attingendo a piene mani dalla cinematografia "classica",opportunamente riveduta e corretta tramite doverose iniezioni di ironia.E quando dico "doverose" intendo dire "opportune" anche nella misura,che è la cosa più difficile da avere:basta esagerare un pò e si scivola nella parodia involontaria o addirittura nella caricatura.E allora?Cosa c'è di sbagliato in questo quarto episodio?E' questa la domanda che mi sono fatto leggendo molte recensioni da una stella.In realtà quello che non va è poco.Il film si apre con una citazione che qualcuno non ha afferrato:quella di "American Graffiti",(il primo successo di Lucas e uno dei primi film di Harrison Ford),di cui viene ripresentata l'automobile guidata dal "ribelle" Paul Le Mat.La trama è abbastanza "Indyana",cioè misteriosa e intrigante al punto giusto;qualche forzatura è perdonabile,così come lo scarso appeal dei cattivi,ma su quello non c'è niente da fare:i russi danno solo fastidio con quell'accento inascoltabile,mentre i nazisti mettono i brividi alla sola vista delle uniformi.Tra colpi di scena e inseguimenti rocamboleschi il film scorre liscio come l'olio e diverte abbastanza,non senza lanciare delle frecciate sul Maccartismo e sul Comunismo,e non facendosi mancare quella sana ironia che ha reso così attraente la figura di Indy.Gli interpreti sono tutti in palla,dalla rediviva Karen Allen (fidanzata di Al Pacino in "Cruising") al bravo John Hurt,coprotagonista de "I cancelli del cielo" (sono riuscito a infilarcelo anche qui!).E poi c'è lui,l'"Ultimo grande eroe",Harrison Ford.L'attore americano ha dovuto aspettare i 40 anni prima di avere il ruolo della vita (il primo "Indy"),in cui ha riversato le sue capacità interpretative e fisiche e il suo sorriso inconfondibile da simpatica canaglia.E' lui il vero "effetto speciale",non gli effetti digitali che arricchiscono (o,secondo alcuni,impoveriscono) questa pellicola.Perchè dico questo?Perchè una figura come quella di Ford non è rimpiazzabile:provate ad immaginare qualsiasi altro attore nei panni di Indy,e resterete delusi.E'vero,la sceneggiatura poteva essere più "rischiosa",ma forse Lucas ha voluto chiudere senza patemi e stravolgimenti;è vero anche che forse manca l'energia e l'entusiasmo de "I predatori dell'Arca perduta",ma in tutta sincerità non me la sento di condividere la delusione che aleggia in questo forum:puoi goderti la pensione,Indy,non hai sfigurato nemmeno stavolta.
[-]
[+] film mediocre
(di marco)
[ - ] film mediocre
[+] marco (ps)
(di marco)
[ - ] marco (ps)
[+] no money
(di tritaossa)
[ - ] no money
[+] x marco
(di reiver)
[ - ] x marco
[+] x tritaossa
(di reiver)
[ - ] x tritaossa
[+] reiver
(di terrialbatros73)
[ - ] reiver
[+] bravo reiver!
(di luc)
[ - ] bravo reiver!
[+] per reiver e marco
(di andrea)
[ - ] per reiver e marco
[+] per reiver e marco 2
(di andrea)
[ - ] per reiver e marco 2
[+] correzione
(di andrea)
[ - ] correzione
[+] indiana reiver
(di lilli)
[ - ] indiana reiver
[+] x luc
(di reiver)
[ - ] x luc
[+] x andrea
(di reiver)
[ - ] x andrea
[+] x reiver e terry
(di lilli)
[ - ] x reiver e terry
[+] x lilli:viva l'archelogia!
(di reiver)
[ - ] x lilli:viva l'archelogia!
[+] w la pigrizia
(di lilli)
[ - ] w la pigrizia
[+] per reiver
(di andrea)
[ - ] per reiver
[+] x terry
(di reiver)
[ - ] x terry
[+] per raiver
(di tritaossa)
[ - ] per raiver
[+] x tritaossa
(di reiver)
[ - ] x tritaossa
[+] ho recensito "rocky balboa"...
(di andrea)
[ - ] ho recensito "rocky balboa"...
[+] x tritaossa/2
(di reiver)
[ - ] x tritaossa/2
[+] bravo
(di maryluu)
[ - ] bravo
[+] per reviver
(di vanessa)
[ - ] per reviver
[+] x rambina
(di reiver)
[ - ] x rambina
[+] x vanessa
(di reiver)
[ - ] x vanessa
[+] per maryluu
(di andrea)
[ - ] per maryluu
[+] raga
(di maryluu)
[ - ] raga
[+] bella socio
(di marvelman)
[ - ] bella socio
[+] per marvelman
(di reiver)
[ - ] per marvelman
|
|
[+] lascia un commento a reiver »
[ - ] lascia un commento a reiver »
|
|
d'accordo? |
|
luca
|
martedì 27 maggio 2008
|
i miti degli anni 80 rovinati dal digitale!
|
|
|
|
Gli anni '80 ci hanno lasciato film d'azione e avventura che il telespettatore medio del XXI secolo non potrebbe immaginarsi (cfr Blade Runner). Non a caso la trilogia di Indiana Jones abbraccia tutto quel decennio, iniziato nel 1981 con I Predatori dell'Arca Perduta e terminato nel 1989 con L'Ultima Crociata.
Le prime scene de Il Teschio di Cristallo sembrano rifarsi a quel periodo d'oro, seppur con qualche esagerazione troppo condensata rispetto a quello a cui eravamo abituati; non che i precedenti capitoli fossero privi di esagerazioni, ma almeno non erano così ravvicinate l'una all'altra. Ed ecco che nei primi entusiasmanti minuti troviamo un Indiana Jones più invecchiato, sempre ironico e a volte malinconico: esattamente quello che ci aspettavamo di trovare.
[+]
Gli anni '80 ci hanno lasciato film d'azione e avventura che il telespettatore medio del XXI secolo non potrebbe immaginarsi (cfr Blade Runner). Non a caso la trilogia di Indiana Jones abbraccia tutto quel decennio, iniziato nel 1981 con I Predatori dell'Arca Perduta e terminato nel 1989 con L'Ultima Crociata.
Le prime scene de Il Teschio di Cristallo sembrano rifarsi a quel periodo d'oro, seppur con qualche esagerazione troppo condensata rispetto a quello a cui eravamo abituati; non che i precedenti capitoli fossero privi di esagerazioni, ma almeno non erano così ravvicinate l'una all'altra. Ed ecco che nei primi entusiasmanti minuti troviamo un Indiana Jones più invecchiato, sempre ironico e a volte malinconico: esattamente quello che ci aspettavamo di trovare.
Poi, come i monsoni (crf Il Tempio Maledetto), le tecnologie digitali travolgono la storia, che diventa puro contorno per quello che potrebbe definirsi solo un esercizio, spesso mal riuscito, di effetti speciali; effetti speciali che, in un film di Indiana Jones, avrebbero essere dosati con maggior attenzione. Ci sono molte cose che non vanno nella sceneggiatura: i russi sono misere ombre al cospetto dei terribili nazisti che riuscivano a farsi odiare dal nostro eroe e dal pubblico; il ritorno di Marion è gestito in modo un po' superficiale e (***ATTENZIONE RIVELO PARTE DELLA TRAMA***) il suo rapimento sembra una forzatura, così come è una forzatura, ai fini della storia, il ritrovamento di un alieno nell'Area51 (a che serve se quello che cercano i russi è il Teschio di Cristallo??). Ancora evidenti forzature sono da ricercare nella presenza gratuita delle popolazioni che infestano il cimitero e la tribù che vive nella piramide: il loro ruolo è solo quello di attaccare la comitiva di Jones... perchè?
Sinceramente il tema degli alieni poteva anche starci, ma qui non è minimamente approfondito e la scena del ricongiungimento del Teschio è davvero poco chiara e sembra ispirata a quella di un video game. Come molti hanno rilevato mancano le trappole ed i trabocchetti, mentre la celeberrima colonna sonora è usata molto poco.
Indiana Jones lascia il posto a Jonsiii, tanto che nel film la parola Indiana è utilizzata molto molto molto poco: ma non doveva essere un film di Indiana Jones?
Gli attori se la cavano e su tutti domina Ford, sembra bravissimo. Meno bene i personaggi come Mac, la Spalko
e la stessa Marion, descritti con eccessiva superficialità. La (***ATTENZIONE, RIVELO PARTE DELLA TRAMA***) morte di Mac, così come il personaggio, ricorda quella di Elsa nell'Ultima Crociata: tuttavia il personaggio di Elsa era meglio inserito nella trama del film, a differenza di Mac che non riesce a sorprendere, non sa essere cattivo, non sa essere simpatico... che ci sta a fare così??
Non saranno pochi i fan che faranno terminare le avventure del loro idolo al 1989, escludendo nella loro mente questo quarto episodio nella lista dei film dell'amato Indiana Jones. Peccato, un'occasione persa: vista la crisi di Lucas negli ultimi anni non c'è da rimanerne sopresi, se non fosse che abbiamo aspettato 19 anni un film che scimmiotta La Mummia (gli scarabei, la scena della piramide che implode), I Pirati dei Caraibi (duello di spada tra Mutt e la Spalko), Piramide di Paura (Indy che soffia all'inverso nella cerbottana e uccide il nemico), Harry Potter (l'albero elastico di Indiana Jones ricorda quello picchiatore di Harry Potter) ecc. Il film avrà successo comunque, ma piacerà?
[-]
[+] bravo
(di andrea)
[ - ] bravo
[+] luca x andrea
(di luca)
[ - ] luca x andrea
[+] per luca
(di andrea)
[ - ] per luca
[+] concordo...
(di andreabnz)
[ - ] concordo...
[+] concordo completamente
(di lupo8144)
[ - ] concordo completamente
|
|
[+] lascia un commento a luca »
[ - ] lascia un commento a luca »
|
|
d'accordo? |
|
antonello villani
|
mercoledì 18 giugno 2008
|
ford in forma piu' che mai nei panni di indy
|
|
|
|
Torna a schioccare la frusta dell’archeologo scavezzacollo con cappellaccio e borsa a tracolla: stavolta non deve combattere l’esercito con la croce uncinata ma alcuni russi desiderosi di mettere le mani sul teschio di cristallo. Siamo in piena guerra fredda, qualche esperimento nucleare nel deserto del Nevada e l’ombra del maccartismo appena dileguata, Indy viene coinvolto in una serie di mirabolanti avventure tra Amazzonia e Perù ritrovando una sua vecchia fiamma –l’attrice Karen Allen già vista nel primo episodio del 1981- e pure un figlio amante del rischio ma poco incline agli studi. Steven Spielberg resuscita il suo eroe tornando dietro la macchina da presa con la premiata ditta Lucas, mentre Harrison Ford a sessantacinque anni suonati è in forma più che mai nei panni del professore che vuole svelare l’enigma della leggenda Maya.
[+]
Torna a schioccare la frusta dell’archeologo scavezzacollo con cappellaccio e borsa a tracolla: stavolta non deve combattere l’esercito con la croce uncinata ma alcuni russi desiderosi di mettere le mani sul teschio di cristallo. Siamo in piena guerra fredda, qualche esperimento nucleare nel deserto del Nevada e l’ombra del maccartismo appena dileguata, Indy viene coinvolto in una serie di mirabolanti avventure tra Amazzonia e Perù ritrovando una sua vecchia fiamma –l’attrice Karen Allen già vista nel primo episodio del 1981- e pure un figlio amante del rischio ma poco incline agli studi. Steven Spielberg resuscita il suo eroe tornando dietro la macchina da presa con la premiata ditta Lucas, mentre Harrison Ford a sessantacinque anni suonati è in forma più che mai nei panni del professore che vuole svelare l’enigma della leggenda Maya. A contrastarlo Cate Blanchett, nel ruolo della cattiva di turno, che inizia una caccia al tesoro con l’illusione di trovare la conoscenza nel bel mezzo della giungla. Effetti speciali ridotti ai minimi termini, “Indiana Jones ed il Regno del Teschio di Cristallo” si rivela un film riuscitissimo nonostante i molti anni passati dalla prima uscita. Il divertimento e’ assicurato perche’qui si respira tutto il fascino delle grandi imprese, quelle che fanno sognare tesori e civilta’ perdute. Uno schema fin troppo collaudato e che non subisce gli attacchi del tempo.
Antonello Villani
(Salerno)
[-]
[+] eh si
(di anonimo548808)
[ - ] eh si
|
|
[+] lascia un commento a antonello villani »
[ - ] lascia un commento a antonello villani »
|
|
d'accordo? |
|
andrea
|
sabato 24 maggio 2008
|
indiana jones e le sceneggiature di cristallo
|
|
|
|
Il quarto capitolo della saga ha un andamento altalenante. Si comincia con una parte iniziale che alcuni critici hanno osannato, parlando di "venti minuti di perfetto cinema", ma che è in realtà un concentrato di esagerazioni eccessive anche per Indy (una su tutte e non voglio svelarla), e soprattutto di un grosso errore di dinamica del racconto. Se si aspetta il ritorno di un eroe come questo dopo diciannove anni, qual è il più grande sbaglio che si può commettere nel riproporlo? Ma certo, mostrarlo di nuovo col costume addosso dopo tre minuti di film! Quello che è sfuggito allo sceneggiatore è che, per far sì che quello del dottor Jones fosse un vero "Ritorno" si sarebbe dovuta costruire un'attesa all'interno dello stesso film, oltre a quella per il film, magari mostrandolo prima nelle vesti di comune professore, per poi ribaltare la situazione e farlo apparire finalmente con frusta e cappello.
[+]
Il quarto capitolo della saga ha un andamento altalenante. Si comincia con una parte iniziale che alcuni critici hanno osannato, parlando di "venti minuti di perfetto cinema", ma che è in realtà un concentrato di esagerazioni eccessive anche per Indy (una su tutte e non voglio svelarla), e soprattutto di un grosso errore di dinamica del racconto. Se si aspetta il ritorno di un eroe come questo dopo diciannove anni, qual è il più grande sbaglio che si può commettere nel riproporlo? Ma certo, mostrarlo di nuovo col costume addosso dopo tre minuti di film! Quello che è sfuggito allo sceneggiatore è che, per far sì che quello del dottor Jones fosse un vero "Ritorno" si sarebbe dovuta costruire un'attesa all'interno dello stesso film, oltre a quella per il film, magari mostrandolo prima nelle vesti di comune professore, per poi ribaltare la situazione e farlo apparire finalmente con frusta e cappello. La scena avrebbe avuto tutto un altro impatto. Continuando nella visione, poi, si assiste ad un primo tempo in generale pieno di alti e bassi, situazioni non sorprendenti, a parte un inseguimento molto ben coreografato su una moto. Chi la guida è in realtà il figlio di Indiana, il tipico ragazzetto che cerca di fare il duro e imitare Brando. Una caricatura, così come anche gli altri protagonisti di questa avventura, tutti con la targhetta da "personaggio di contorno". Arriva il secondo tempo e il film ha un'improvvisa ripresa, si inizia davvero a capire di stare guardando un film di Indiana Jones. Diventano più riusciti i momenti ironici, l'avventura si fa sentire, e si tira un sospiro di sollievo. Ma non è finita qui. Spielberg aveva promesso ai fan di realizzare la maggior parte degli effetti sul set e di evitare quanto più possibile l'utilizzo del digitale, ma in realtà la parte finale è un turbinìo di effetti in computer grafica. Il problema non è tanto questa mancata promessa, quanto piuttosto il fatto che la sequenza nella piramide ricorda molto "Stargate", e quello che accade al di sopra di essa, invece, ci fa tornare alla mente la sequenza finale de "La Mummia 2" (il che è abbastanza paradossale, se pensiamo che la saga de "La Mummia" è una delle copie di quella di Indiana). L'unico vero difetto di questo film è, dunque, la sceneggiatura. Questa è passata attraverso varie mani in più di dieci anni, e che era stata completata da Frank Darabont (regista di film come "Le ali della libertà" e "Il miglio verde"). A Spielberg era piaciuta, ma a George Lucas, produttore del film, no. La soluzione? Licenziare Darabont, mandare all'aria il suo lavoro di un anno, e far riscrivere il film da un certo David Koepp, mentre del nome di Darabont non ce ne sarebbe stata traccia nei titoli di coda. Koepp, se ha il merito di aver scritto un film splendido come "Carlito's Way", ha anche sulla coscienza l'aver realizzato il non eccellente sequel di "Jurassic Park" e il deludente "La guerra dei mondi" dello stesso Spielberg. Uno sceneggiatore "tappabuchi" non poteva non scrivere una sceneggiatura studiata a tavolino, di cristallo, come il teschio del film, sempre in bilico tra il tenere alto il livello qualitativo della pellicola, e il rischio frantumarsi del tutto. La sequenza che chiude il film, dopo che Indy ha riposto già il suo costume, è però molto efficace. Il risultato complessivo è un prodotto superiore a quelli che Hollywood ci propina di recente, e questo lo dobbiamo a Spielberg, che si riconferma, come al solito, un abilissimo narratore.
[-]
[+] ciao andrea
(di reiver)
[ - ] ciao andrea
[+] ciao andrea 2
(di reiver)
[ - ] ciao andrea 2
[+] ciao reiver
(di andrea)
[ - ] ciao reiver
[+] uhm
(di veil)
[ - ] uhm
[+] a veil
(di claudia)
[ - ] a veil
[+] lucas
(di reiver)
[ - ] lucas
[+] x tutti
(di ottavorediroma)
[ - ] x tutti
[+] vorrei tornare...
(di reiver)
[ - ] vorrei tornare...
[+] sui blockbuster invece...
(di reiver)
[ - ] sui blockbuster invece...
[+] a veil, claudia e reiver
(di andrea)
[ - ] a veil, claudia e reiver
[+] ad andrea
(di claudia)
[ - ] ad andrea
[+] andrea
(di ottavorediroma)
[ - ] andrea
[+] il divo e gomorra
(di reiver)
[ - ] il divo e gomorra
[+] impeccabile
(di ska)
[ - ] impeccabile
[+] reiver
(di ottavorediroma)
[ - ] reiver
[+] a reiver
(di claudia)
[ - ] a reiver
[+] p.s.
(di claudia)
[ - ] p.s.
[+] e' proprio così...
(di reiver)
[ - ] e' proprio così...
[+] impressioni di un esiliato
(di luc)
[ - ] impressioni di un esiliato
[+] cannes e tg
(di reiver)
[ - ] cannes e tg
[+] reiver
(di terrialbatros73)
[ - ] reiver
[+] x andrea
(di lilli)
[ - ] x andrea
[+] x tutti
(di lilli)
[ - ] x tutti
[+] a reiver
(di claudia)
[ - ] a reiver
[+] x claudia
(di lilli)
[ - ] x claudia
[+] lilli,
(di claudia)
[ - ] lilli,
[+] p.s.
(di claudia)
[ - ] p.s.
[+] andry
(di maryluu)
[ - ] andry
[+] per tutti
(di andrea)
[ - ] per tutti
[+] x claudia ma quanto sei cara..
(di lilli)
[ - ] x claudia ma quanto sei cara..
[+] x andrea e tutti
(di lilli)
[ - ] x andrea e tutti
[+] reiversexy
(di reiver)
[ - ] reiversexy
[+] lilli,
(di claudia)
[ - ] lilli,
[+] e
(di claudia)
[ - ] e
[+] solo
(di claudia)
[ - ] solo
[+] sex in the city
(di terrialbatros73)
[ - ] sex in the city
[+] x claudia
(di lilli)
[ - ] x claudia
[+] sex and the favela
(di luccone)
[ - ] sex and the favela
[+] luc
(di terrialbatros73)
[ - ] luc
[+] per luc
(di andrea)
[ - ] per luc
[+] :)
(di lilli)
[ - ] :)
[+] x luccone
(di lilli)
[ - ] x luccone
[+] x lilli:perchè 15 giorni?
(di reiver)
[ - ] x lilli:perchè 15 giorni?
[+] mi ha già trovato!
(di claudia)
[ - ] mi ha già trovato!
[+] vorrei ribadire per l'ennesima volta il concetto:
(di reiver)
[ - ] vorrei ribadire per l'ennesima volta il concetto:
[+] ehm...intelligente?
(di reiver)
[ - ] ehm...intelligente?
[+] x st-rambino
(di lilli)
[ - ] x st-rambino
[+] luccone...
(di luc)
[ - ] luccone...
[+] eccezionalmente a lilli
(di claudia)
[ - ] eccezionalmente a lilli
[+] p.s.
(di claudia)
[ - ] p.s.
[+] x claudia
(di lilli)
[ - ] x claudia
[+] mi riferivo alle battute precedenti
(di claudia)
[ - ] mi riferivo alle battute precedenti
[+] ok..
(di lilli)
[ - ] ok..
[+] reiverthirteen
(di reiver)
[ - ] reiverthirteen
[+] sidney pollack r.i.p.
(di reiver)
[ - ] sidney pollack r.i.p.
[+] per reiver, claudia e per tutti
(di andrea)
[ - ] per reiver, claudia e per tutti
[+] ad andrea
(di claudia)
[ - ] ad andrea
[+] x tutti
(di lilli)
[ - ] x tutti
[+] "l'amico di famiglia"
(di claudia)
[ - ] "l'amico di famiglia"
[+] errore
(di claudia)
[ - ] errore
[+] per claudia e lilli
(di andrea)
[ - ] per claudia e lilli
[+] "l'amico di famiglia" è "nemico dei miei nervi"
(di reiver)
[ - ] "l'amico di famiglia" è "nemico dei miei nervi"
[+] spero di vedere indy stasera...
(di reiver)
[ - ] spero di vedere indy stasera...
[+] x tutti
(di terrialbatros73)
[ - ] x tutti
[+] reiver, aspettiamo una recensione!
(di andrea)
[ - ] reiver, aspettiamo una recensione!
[+] parole parole
(di lilli)
[ - ] parole parole
[+] senti,
(di claudia)
[ - ] senti,
[+] x "senti"chi parla..
(di lilli)
[ - ] x "senti"chi parla..
[+] ho perso già troppo tempo con te,
(di claudia)
[ - ] ho perso già troppo tempo con te,
[+] in generale
(di claudia)
[ - ] in generale
[+] p.s.
(di claudia)
[ - ] p.s.
[+] x claudia
(di reiver)
[ - ] x claudia
[+] allora avevo ragione io!
(di claudia)
[ - ] allora avevo ragione io!
[+] al fuoco!
(di lilli)
[ - ] al fuoco!
[+] x tutti
(di lilli)
[ - ] x tutti
[+] x tutti
(di terrialbatros73)
[ - ] x tutti
[+] x reiver lilli andrea e chissà come si chiama?
(di terrialbatros73)
[ - ] x reiver lilli andrea e chissà come si chiama?
[+] ah, mancavi solo tu all'appello:
(di claudia)
[ - ] ah, mancavi solo tu all'appello:
[+] ah, ancora una cosa:
(di claudia)
[ - ] ah, ancora una cosa:
[+] preferisco
(di terrialbatros73)
[ - ] preferisco
[+] ah!
(di claudia)
[ - ] ah!
[+] naturalmente
(di claudia)
[ - ] naturalmente
[+] ahi
(di terrialbatros73)
[ - ] ahi
[+] ahi,
(di claudia)
[ - ] ahi,
[+] ragazzi, dai...
(di andrea)
[ - ] ragazzi, dai...
[+] x andrea
(di terrialbatros73)
[ - ] x andrea
[+] stare zitti
(di anonimo)
[ - ] stare zitti
[+] la storia si ripete
(di terrialbatros73)
[ - ] la storia si ripete
[+] cara t
(di anonimo)
[ - ] cara t
[+] a mala tempora currunt (?)
(di alessia)
[ - ] a mala tempora currunt (?)
[+] solo nel forum "10"
(di alessia)
[ - ] solo nel forum "10"
[+] salve!
(di reiver)
[ - ] salve!
|
|
[+] lascia un commento a andrea »
[ - ] lascia un commento a andrea »
|
|
d'accordo? |
|
|