luis
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venerdì 18 gennaio 2008
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mah
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Con curiosità ed interesse, soprattutto musicale, sono andato a vedere questo film sulla vita di Edith Piaf, ma sono rimasto profondamente deluso per lo scarso peso dato alla cantante ed alla sua produzione musicale, nonché dalla narrazione depressa e deprimente della vita della stessa. Il film é peraltro troppo lungo, un bel taglio di una mezz'oretta gli avrebe giovato. Conforta il mio giudizio la gran quantità delle persone in sala con me che hanno saporitamente dormito. E' un film francese alla fine qualcuno mi ha detto , sono sempre un po' pesanti......
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sara
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venerdì 9 novembre 2007
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emozionante
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"Quand il me prend dans ses bras, Qu'il me parle tout bas,Je vois la vie en rose…" cantava Édith Piaf nella canzone che dona il titolo a questo bio-pic a lei dedicato. Una donna con una vita che di rosa ha ben poco: una salute cagionevole, un'infanzia passata tra bordelli e saltimbanchi, una vita sempre segnata da eccessi e da una dose di sfortuna capace di far diventare scaramantico anche l'ultimo degli illuministi e finita a soli 48 anni a causa di una broncopolmonite.
Una vita costellata di fatti drammatici che Olivier Dahan scrive e dirige senza voler essere didascalico, ma cercando di dare un'interpretazione al tutto e non una semplice costruzione temporale. Ecco quindi che fin dall'inizio la storia si svolge su più piani temporali, la gioventù è legata al declino (fisico, mai artistico), il successo all'incapacità di vivere una vita "normale" che sempre l'ha accompagnata.
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"Quand il me prend dans ses bras, Qu'il me parle tout bas,Je vois la vie en rose…" cantava Édith Piaf nella canzone che dona il titolo a questo bio-pic a lei dedicato. Una donna con una vita che di rosa ha ben poco: una salute cagionevole, un'infanzia passata tra bordelli e saltimbanchi, una vita sempre segnata da eccessi e da una dose di sfortuna capace di far diventare scaramantico anche l'ultimo degli illuministi e finita a soli 48 anni a causa di una broncopolmonite.
Una vita costellata di fatti drammatici che Olivier Dahan scrive e dirige senza voler essere didascalico, ma cercando di dare un'interpretazione al tutto e non una semplice costruzione temporale. Ecco quindi che fin dall'inizio la storia si svolge su più piani temporali, la gioventù è legata al declino (fisico, mai artistico), il successo all'incapacità di vivere una vita "normale" che sempre l'ha accompagnata. Si viaggia per associazioni di idee, come un collage: per andare dal rosso al giallo, si deve passare per l'arancione. La colonna sonora è ovviamente fondamentale. Dahal ha il merito di non farla mai diventare l'apice di un qualsiasi spezzone, ma sempre una (splendida) conseguenza, o più semplice accompagnamento. Al centro c'è la Piaf, non le sue canzoni. E così si spiega la splendida scelta di non far sentire la voce della protagonista proprio nel momento in cui si esibisce per la prima volta con un grande pubblico, la prima tappa della sua ascesa, per sostituirla con un sottofondo stile carillon che lega concettualmente l'evento alla dolcezza dell'infanzia (in fondo la Piaf sembra sempre una bambina nel film).
Un film bello, ricco di trovate registiche interessanti che evita di fare un'apologia (data l'importanza della Piaf in Francia era possibile cadere nella trappola), ma dando una precisa idea della donna che si celava dietro quella voce così ricca. Stona giusto un poco la scelta di fare vedere la morte della figlia solo a fine film, quando è chiaro che si è trattato di un evento che ha segnato ogni attimo della vita futura della Piaf, e la storia d'amore con il pugile Marcel Cerdan.
Marion Cotillard, splendida in "Un'ottima annata", diventa una superba Piaf a scapito dell'estetica. La voce quando canta è di Jil Aigrot, ma lei come attrice è comunque bravissima. Ottimo anche il resto del cast. I sottotitoli ci sono solo per le canzoni il cui testo ha una particolare importanza a livello narrativo.
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sere1815
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venerdì 26 ottobre 2007
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la vie en rose
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questo film è meraviglioso!!! sicuramente uno dei più belli che ho mai visto!! davvero stupendo...
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max.l
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giovedì 18 ottobre 2007
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da consigliare...!!!
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UNA BUONA PELLICOLA...LA COSA CHE MI HA COLPITO FAVOREVOLMENTE..E' STATO IL FANTASTICO MONTAGGIO...A MOSAICO..CHE ALTERNA MOMENTI DEL PASSATO E GLI ULTIMI MOMENTI DELLA VITA DELLA CANTANTE...UN LAVORO DIFFICILE MA BEN FATTO!!! BUONE LE INTERPRETAZIONI...E LA SCENEGGIATURA...SULLE MUSICHE,,BEH SU QUELLE SEMBRA PROPRIO DIRE CHE EPRIMONO TUTTO IL FRANCESISMO POSSIBILE. IN DEFINITIVA UN FILM DA TENERE NEL CASSETTO E MAGARI RIVEDERE..OGNI TANTO..O CONSIGLIARE! MAX.L
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serenella
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sabato 1 settembre 2007
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un' emozione grandissima: il film la vie en rose
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Bellissimo film che coinvolge emotivamente lo spettatore fin dalle prime scene.Commovente e di esempio per tutti la grande forza d'animo e la grande capacità di dare amore di Edith. Traspare la sua vita come conseguenza di un infanzia estremamente triste. Descrizione magnifica dell'infanzia in cui si coglie e si percepisce il dolore e l'infelicità di questa piccola Edith per cui la sua vita successiva è frutto di quel suo passato. Il regista e gli attori hanno reso tutto cio' chiaro e semplice.
Se Edith tutta la vita ha rincorso l'amore e' perchè non si e' sentita amata da piccola, soprattutto dalla madre che rappresenta l'universo per qualsiasi bambino.
Il merito del regista è quello di aver permesso alla figura di questa piccola e nello stesso tempo grandissima donna di entrare nel cuore dello spettatore e rimanerci per tutta la vita .
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Bellissimo film che coinvolge emotivamente lo spettatore fin dalle prime scene.Commovente e di esempio per tutti la grande forza d'animo e la grande capacità di dare amore di Edith. Traspare la sua vita come conseguenza di un infanzia estremamente triste. Descrizione magnifica dell'infanzia in cui si coglie e si percepisce il dolore e l'infelicità di questa piccola Edith per cui la sua vita successiva è frutto di quel suo passato. Il regista e gli attori hanno reso tutto cio' chiaro e semplice.
Se Edith tutta la vita ha rincorso l'amore e' perchè non si e' sentita amata da piccola, soprattutto dalla madre che rappresenta l'universo per qualsiasi bambino.
Il merito del regista è quello di aver permesso alla figura di questa piccola e nello stesso tempo grandissima donna di entrare nel cuore dello spettatore e rimanerci per tutta la vita .
Grazie Edith di esserci stata !!!!!Non puoi non commuoverti nel vedere il film questo è dovuto anche all'ottima interpretazione degli attori ma è la stessa vita di Edith che provoca una stretta al cuore.
Questa piccola donna che ha rincorso tutta la vita l'amore dandosi generosamente a chi le stava vicino.
Il regista ha saputo trasmettere tutto questo allo spettatore per cui consiglio a tutti la visione di questo splendido film. Serenella
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[+] una piccola grande donna
(di marioconsiglio@tiscali.it)
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juge
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sabato 18 agosto 2007
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un film coinvolgente
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Da apprezare sopratutto per la fotografia e la ricostruzione storica di una Francia dalla grande guerra ai primi anni sessanta.
Molto valido il ritratto della Piaf fin dalla prima giovinezza alla tragedia del suo amante deceduto in un incidente aereo mentre cercava di raggiungerla.Dal punto di vista biografico non vengono menzionate le sue successive e molteplici vicissitudini sentimentali con personaggi eminenti della canzone francese di allora. Comunque rende bene l'idea di una persona che sentiva il bisogno di amare, a qualunque costo, fino al discusso matrimonio, avvenuto pochi anni prima della sua morte, con un greco di vent'anni più giovane di lei.
L'interpretazione dell'attrice è magistrale, con tanti altri films oggettivamente di dubbio gusto, questo non fa rimpiangere i soldi spesi per il biglietto.
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Da apprezare sopratutto per la fotografia e la ricostruzione storica di una Francia dalla grande guerra ai primi anni sessanta.
Molto valido il ritratto della Piaf fin dalla prima giovinezza alla tragedia del suo amante deceduto in un incidente aereo mentre cercava di raggiungerla.Dal punto di vista biografico non vengono menzionate le sue successive e molteplici vicissitudini sentimentali con personaggi eminenti della canzone francese di allora. Comunque rende bene l'idea di una persona che sentiva il bisogno di amare, a qualunque costo, fino al discusso matrimonio, avvenuto pochi anni prima della sua morte, con un greco di vent'anni più giovane di lei.
L'interpretazione dell'attrice è magistrale, con tanti altri films oggettivamente di dubbio gusto, questo non fa rimpiangere i soldi spesi per il biglietto.
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gre
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domenica 5 agosto 2007
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ama
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"Le vie en rose" è senza dubbio il film più bello di questa ultima stagione cinematografica.
Racconta,con semplicità la vita di Edith Piaf, liberandola di tutti quei fronzoli luccicanti che hanno sempre ricoperto la sua figura fino a nasconderla. Oliver Dahan ripercorre il vissuto della cantante non cronologicamente bensì per contrasti; dalla nascita alla morte, dalla prima esibizione sui marciapiedi di Francia all'ultima, dalla fama alla malattia, dall'amore alla morte... Tutto ciò colpisce lo spettatore arrivando dritto al suo cuore.
Il film risulta, anche nella drammaticità, essere fine e semplicie; ciò infatti contraddistingue il grande cinema francese, perchè questo, signori, è l'ultimo perfetto esempio di grande cinema.
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"Le vie en rose" è senza dubbio il film più bello di questa ultima stagione cinematografica.
Racconta,con semplicità la vita di Edith Piaf, liberandola di tutti quei fronzoli luccicanti che hanno sempre ricoperto la sua figura fino a nasconderla. Oliver Dahan ripercorre il vissuto della cantante non cronologicamente bensì per contrasti; dalla nascita alla morte, dalla prima esibizione sui marciapiedi di Francia all'ultima, dalla fama alla malattia, dall'amore alla morte... Tutto ciò colpisce lo spettatore arrivando dritto al suo cuore.
Il film risulta, anche nella drammaticità, essere fine e semplicie; ciò infatti contraddistingue il grande cinema francese, perchè questo, signori, è l'ultimo perfetto esempio di grande cinema.
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eli
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giovedì 26 luglio 2007
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un nome una leggenda
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Bravissima la protagonista. Veramente un bel film
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serena from london
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domenica 8 luglio 2007
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attenzione all'effetto lacrima facile!
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ormai ci abbiamo fatto l'abitudine e, diciamocelo, ce lo aspettiamo quasi che il nostro personaggio preferito si ritrovi prima o poi in uno dei grandi biopic cosi' in voga negli ultimi anni!
questa volta e' toccato ad Edith Piaf,una delle voci piu' belle che siano mai esistite, una leggenda piu' che un essere umano in carne ed ossa.
Questo film, che ho avuto il piacere di vedere in originale (al cinema) le rende sicuramente onore e in special modo grazie alla bravura dell' attrice protagonista, totalmente calata nei panni della Piaf.
Alcune scene sono da antologia, l'ingresso sul palco del music-hall di Edith senza il suono della sua voce.
lo shock di Edith alla notizia della morte del suo amante con la lunga sequenza che finisce sul palco a significare il legame inscindibile tra la vita pubblica e quella privata della cantante .
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ormai ci abbiamo fatto l'abitudine e, diciamocelo, ce lo aspettiamo quasi che il nostro personaggio preferito si ritrovi prima o poi in uno dei grandi biopic cosi' in voga negli ultimi anni!
questa volta e' toccato ad Edith Piaf,una delle voci piu' belle che siano mai esistite, una leggenda piu' che un essere umano in carne ed ossa.
Questo film, che ho avuto il piacere di vedere in originale (al cinema) le rende sicuramente onore e in special modo grazie alla bravura dell' attrice protagonista, totalmente calata nei panni della Piaf.
Alcune scene sono da antologia, l'ingresso sul palco del music-hall di Edith senza il suono della sua voce.
lo shock di Edith alla notizia della morte del suo amante con la lunga sequenza che finisce sul palco a significare il legame inscindibile tra la vita pubblica e quella privata della cantante .
il labirinto della memoria che negli ultimi momenti riporta edith a vivere senza nessuna coerenza , ne logica ne cronologica, la sua vita.
cio' che mi e' dispiaciuto e' la sensazione che in qualche modo il film abbia violato la Piaf portandoci fino al suo ultimo respiro, volendo interpretare quali sono state le sue ultime parole, mostrandocela quasi sfigurata dal dolore.
E ancora l'aver voluto giocare sull'effetto lacrima facile e creare mille situazioni al limite della disperazione!
Infine anche se tutti noi amiamo edith piaf devo dire che un' intero film che come colonna sonora ha solo le sue canzoni a lungo andare PUO' UN PO' STANCARE!!!
stilisticamente il film e' bello , non scontato ed audace.
nel COMPLESSO UN BEL SETTE!
aspettando il prossimo biopic
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fbz
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giovedì 21 giugno 2007
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triste come la vita
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La vie en rose è un buon biopic sulla vita travagliata di un'artista distruttiva come Edith Piaf.
Nulla è scontato nella messa in scena, che restituisce con pudore le tragedie che colpirono la grande cantante francese.
Più di due ore potrebbero essere eccessive, ma il montaggio sovrapposto del tempo che scorre e di quello che fu permette di reggere l'attenzione.
Superba intepretazione di Marion Cotillard nel ruolo di protagonista, certo non facile per le malattie, il degrado, le scelte sbagliate di vita, la sofferenza e l'invecchiamento precoce.
Sicuramente dopo la visione resta l'amaro in bocca per lo spreco e la cattiva sorte capitata a questa donna.
Da vedere quando non si è già tristi di per sè.
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