claiodo
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venerdì 18 gennaio 2008
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pienamente d'accordo
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intanto che scrivevi questo io "elaboravo " la mia umile recensione; che dire? io certe prese di posizione non le capisco, le rispetto quando non sono volgari o inutilmente offensive, ma non le capisco...
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mr.kubr!ck
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venerdì 18 gennaio 2008
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non sono d'accordo...
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1- Cosa centra di immaginarsi uno che va al cinema e gia conosce la trama? Dopo averlo immaginato che dovrei fare? Provare pena?Te lo faccio io un esempio....tu immagina la Juventus, però la maglietta è nero azzurra e i giocatori sono quelli della Roma......certo si chiama Juventus, ma di Juve non ha proprio nulla....stessa cosa il Film, si chiama Io Sono Leggenda ma di quella storia che ha fatto appassionare generazioni non ce n'è traccia, vittima sacrificale dei soliti incassi forzati e delle produzioni che mettono bocca in situazioni che non gli competono....ma se a voi va bene cosi...............guardatevi sto filmetto che si regge unicamente sull'interpretazione di Smith.
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andrea
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sabato 19 gennaio 2008
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per mr. kubrick
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Il cinema ha un linguaggio diverso dalla letteratura, quindi il libro e il film secondo questo principio non dovrebbero essere paragonati. Comunque sia, se si vuole fare un discorso riferito esclusivamente alla narrazione, c'è da dire che un film che sia la "fotocopia in celluloide" del libro non ha senso, perché il regista dovrebbe essere Autore del suo film, come Matheson lo è del suo libro, e di conseguenza dovrebbere inserirci qualcosa di proprio. Una volta che ci si ispira ad un libro per fare un film, o si dovrebbe fare qualcosa di nuovo ma dello stesso valore del libro, o si dovrebbere fare qualcosa di meglio. Se, però, come è succetto per "Io sono leggenda", si deve finire per fare qualcosa di peggio, a quel punto sarebbe stato preferibile fare un adattamento fedele.
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Il cinema ha un linguaggio diverso dalla letteratura, quindi il libro e il film secondo questo principio non dovrebbero essere paragonati. Comunque sia, se si vuole fare un discorso riferito esclusivamente alla narrazione, c'è da dire che un film che sia la "fotocopia in celluloide" del libro non ha senso, perché il regista dovrebbe essere Autore del suo film, come Matheson lo è del suo libro, e di conseguenza dovrebbere inserirci qualcosa di proprio. Una volta che ci si ispira ad un libro per fare un film, o si dovrebbe fare qualcosa di nuovo ma dello stesso valore del libro, o si dovrebbere fare qualcosa di meglio. Se, però, come è succetto per "Io sono leggenda", si deve finire per fare qualcosa di peggio, a quel punto sarebbe stato preferibile fare un adattamento fedele. Ad Hollywood di registi-autori ce ne sono ben pochi, allora a decidere sono i produttori, che prendono un romanzo e ne fanno qualcosa di peggiore.
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andrea
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sabato 19 gennaio 2008
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per mr. kubrick (2)
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Per quanto riguarda il titolo, ti sbagli. Se si prende il titolo "Io sono leggenda" e lo si RICONTESTUALIZZA all'interno di un qualcosa di diverso dal romanzo non c'è niente di male. Il problema è che i fan del romanzo vanno al cinema aspettandosi il libro di Matheson tradotto sullo schermo, e sono loro a sbagliare: 1) perché non è detto che quello che si va a vedere sia un adattamento fedele del libro, 2) perché se si va a vedere una megaproduzione hollywoodiana non ci si può aspettare altro che un film commerciale, che finisce sempre col lieto fine. Non c'è più un AUTORE come Kubrick, che legge il romanzo di King "Shining" e ne fa qualcosa di NUOVO E MIGLIORE, pur conservando lo stesso titolo.
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Per quanto riguarda il titolo, ti sbagli. Se si prende il titolo "Io sono leggenda" e lo si RICONTESTUALIZZA all'interno di un qualcosa di diverso dal romanzo non c'è niente di male. Il problema è che i fan del romanzo vanno al cinema aspettandosi il libro di Matheson tradotto sullo schermo, e sono loro a sbagliare: 1) perché non è detto che quello che si va a vedere sia un adattamento fedele del libro, 2) perché se si va a vedere una megaproduzione hollywoodiana non ci si può aspettare altro che un film commerciale, che finisce sempre col lieto fine. Non c'è più un AUTORE come Kubrick, che legge il romanzo di King "Shining" e ne fa qualcosa di NUOVO E MIGLIORE, pur conservando lo stesso titolo. C'era da aspettarselo che questo film con Will Smith non sarebbe stato eccelso, secondo me è una pellicola appena sufficiente.
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mr.kubr!ck
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lunedì 21 gennaio 2008
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x andrea
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ti contraddici,prima mi scrivi che un libro e un film non dovrebbero essere pargonati(sono d'accordo) perche cmq portatori di diverso valore,poi mi dici che una fotocopia in celluloide di un libro non avrebbe senso...ma come,cmq questi portano valori diversi no?Quindi anche se il tutto si riducesse a semplice esercizio di stile,la cosa avrebbe senso e come.Per risponderti in breve al resto,sapevo benissimo andando al cinema di non ritrovare la storia uguale a quella di Matheson,ma pensavo ci sarebbe stato piu rispetto per un capolavoro letterario che non ha pari con la trasposizione filmica.A me che Neville sia bianco o nero, che il cane sia un bastardino o un pastore tedesco o che la storia sia ambientata nel 1976 o nel 2012 non importa nulla,mi interessava solo che la trasposizione cinematografica fosse almeno degna,evidentemente non è stato cosi.
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ti contraddici,prima mi scrivi che un libro e un film non dovrebbero essere pargonati(sono d'accordo) perche cmq portatori di diverso valore,poi mi dici che una fotocopia in celluloide di un libro non avrebbe senso...ma come,cmq questi portano valori diversi no?Quindi anche se il tutto si riducesse a semplice esercizio di stile,la cosa avrebbe senso e come.Per risponderti in breve al resto,sapevo benissimo andando al cinema di non ritrovare la storia uguale a quella di Matheson,ma pensavo ci sarebbe stato piu rispetto per un capolavoro letterario che non ha pari con la trasposizione filmica.A me che Neville sia bianco o nero, che il cane sia un bastardino o un pastore tedesco o che la storia sia ambientata nel 1976 o nel 2012 non importa nulla,mi interessava solo che la trasposizione cinematografica fosse almeno degna,evidentemente non è stato cosi.In una recensione scritta qui si pensava M. avesse scritto il libro pensando al cancro,questo è quello che porta il film tenendo il titolo.
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xyx
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lunedì 21 gennaio 2008
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piccola osservazione
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Mi limito a dire che non è così fondamentale sapere già quale sia la trama. Quanti film o libri abbiamo visto o letto già sapendo in realtà come andavano a finire, semplicemente perché certe opere fanno parte della cultura comune? Vogliamo vedere il lavorio estetico dell'autore, del regista, come sono giocate le scene, gli effetti, i timbri: è la costruzione estetica che ci spinge a vedere Il settimo sigillo. Ovvio che un film è esteticamente diverso da libro originario, ovvio che ogni artista rielabori la sua fonte. Ma qui non c'è l'opera originaria. Non ce n'è un episodio. Non ce n'è lo spirito. Non ce n'è il senso. Potrà anche poi di per sé essere un ottimo lavoro; ma qui - sarò cattivo - si sente solo un po' di furbizia commerciale e un'ombra di luoghi comuni e si resta delusi.
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Mi limito a dire che non è così fondamentale sapere già quale sia la trama. Quanti film o libri abbiamo visto o letto già sapendo in realtà come andavano a finire, semplicemente perché certe opere fanno parte della cultura comune? Vogliamo vedere il lavorio estetico dell'autore, del regista, come sono giocate le scene, gli effetti, i timbri: è la costruzione estetica che ci spinge a vedere Il settimo sigillo. Ovvio che un film è esteticamente diverso da libro originario, ovvio che ogni artista rielabori la sua fonte. Ma qui non c'è l'opera originaria. Non ce n'è un episodio. Non ce n'è lo spirito. Non ce n'è il senso. Potrà anche poi di per sé essere un ottimo lavoro; ma qui - sarò cattivo - si sente solo un po' di furbizia commerciale e un'ombra di luoghi comuni e si resta delusi. Il tutto, per di più, in una storia piena di irritanti incongruenze narrative.
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andrea
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martedì 22 gennaio 2008
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per mr. kubrick
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Mr. Kubrick, innanzitutto prima di fare il paragone tra il libro e il film ho precisato: "Se si vuole fare un discorso riferito solo alla narrazione", mettendo in chiaro, così, la sostanziale differenza tra la componente figurativa del film e quella letteraria del romanzo. Ho detto che un film non deve essere la fotocopia in celluloide del libro, PROPRIO PERCHE' HANNO LINGUAGGI DIVERSI, e quindi, pur volendo rimanere fedeli al romanzo, verrebe sempre qualcosa di diverso! Quindi, la cosa non avrebbe affatto senso! Quando si fa un film ispirato ad un libro, bisogna prendere il libro come punto di partenza e reiventare il tutto sotto forma di cinema. Se il regista è AUTORE del suo film, come Matheson è autore del suo libro, allora deve metterci qualcosa di suo.
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Mr. Kubrick, innanzitutto prima di fare il paragone tra il libro e il film ho precisato: "Se si vuole fare un discorso riferito solo alla narrazione", mettendo in chiaro, così, la sostanziale differenza tra la componente figurativa del film e quella letteraria del romanzo. Ho detto che un film non deve essere la fotocopia in celluloide del libro, PROPRIO PERCHE' HANNO LINGUAGGI DIVERSI, e quindi, pur volendo rimanere fedeli al romanzo, verrebe sempre qualcosa di diverso! Quindi, la cosa non avrebbe affatto senso! Quando si fa un film ispirato ad un libro, bisogna prendere il libro come punto di partenza e reiventare il tutto sotto forma di cinema. Se il regista è AUTORE del suo film, come Matheson è autore del suo libro, allora deve metterci qualcosa di suo. Uno "scopiazzamento" non è un atto d'autore, ma è un'operazione commerciale PREVEDIBILE, considerando che Hollywood è un'industria. Tu t'aspettavi più rispetto per il capolavoro letterario e hai avuto inutili aspettative.
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andrea
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martedì 22 gennaio 2008
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per mr kubrick, continua
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Se si va a vedere una megaproduzione hollywoodiana, non ci si può aspettare il rispetto per un libro pessimistico. Ad Hollywood il lieto fine è un "must", quindi dovevi aspettartelo che il titolo avrebbe assunto una funzione "eroica" in pieno stile americano. Infatti è stato girato un finale simile a quello del libro, poi scartato perché considerato "troppo commerciale" e sostituito con quello che abbiamo visto. Capito come funziona? Anch'io, che sono contro i film-fotocopia-dei-libri, sono così rassegnato di fronte a queste produzioni che finisco per dire "che la facciano questa trasposizione fedele del libro, tanto un film originale che ne prende solo spunto non lo riescono a fare!". Ma anche queste sono speranze sfatate.
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Se si va a vedere una megaproduzione hollywoodiana, non ci si può aspettare il rispetto per un libro pessimistico. Ad Hollywood il lieto fine è un "must", quindi dovevi aspettartelo che il titolo avrebbe assunto una funzione "eroica" in pieno stile americano. Infatti è stato girato un finale simile a quello del libro, poi scartato perché considerato "troppo commerciale" e sostituito con quello che abbiamo visto. Capito come funziona? Anch'io, che sono contro i film-fotocopia-dei-libri, sono così rassegnato di fronte a queste produzioni che finisco per dire "che la facciano questa trasposizione fedele del libro, tanto un film originale che ne prende solo spunto non lo riescono a fare!". Ma anche queste sono speranze sfatate. Non dipende dal titolo, perché come sai anche Kubrick ha ricontestualizzato il titolo "Shining" pur non avendo nulla a che fare con il libro. Lo dico e lo ripeto: se si conserva il titolo e si fa qualcosa di meglio, okay, ma se fi qualcosa di peggio, allora no.
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andrea
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martedì 22 gennaio 2008
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per xyx
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Hai perfettamente ragione, è la costruzione estetica dell'autore che ci dovrebbe portare a vedere un film e a valutarlo. Purtroppo ad Hollywood è difficile parlare di autori, per la maggior parte sono registi che fanno il "compitino". Cineasti come Bergman non ci sono più.
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mr.kubr!ck
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mercoledì 23 gennaio 2008
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x andrea
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Il problema che qui non si rielabora una storia ma si deturpata...per quanto riguarda le megaproduzioni son d'accordo, mai detto il contrario e che tu parlavi dal punto di vista narrativo non cambiava la sostanza, il cinema da immagine alle parole, anche fosse un lavoro fine a se stesso, che ricopia dal libro la sceneggiatura, puro esercizio di stile, avrebbe senso in quanto portatore di un'altra dimensione....
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andrea
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mercoledì 23 gennaio 2008
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per mr. kubrick, chiarimento
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Ho capito cosa vuoi dire. No, io non intendo giustificare un film-fotocopia di un libro perché comunque portatore di un altro linguaggio. Il fatto che sia preso a sé come puro esercizio di stile, perché comunque ha un suo linguaggio proprio, non lo scagiona dall'accusa di essere poco originale. Sì, sarebbe comunque "diverso" (infatti la trasposizione fedele è un'operazione inutile), ma ciò non riempirebbe la mancanza dell'originalità e dell'intervento di un regista che sia pure autore.
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mr.kubr!ck
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giovedì 24 gennaio 2008
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x andrea
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su questo sono d'accordo.....in questo caso cmq, come hai anche detto te, preferivo la mancanza di originalità a quel deturpamento.
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