In primo luogo non è un film sulla mafia ma il punto di vista di un uomo che,cambiata vita,lontano dalla sua Sicilia,ripercorre in modo leggero,divertito e malinconico il suo passato,TUTTO il suo passato. In questo mi ha ricordato "Breakfast on Pluto" perché è proprio la voce narrante di Saro (nel momento in cui ne sottolinea momenti cruciali) ad offrirci una chiave di lettura personale (uno su tutti:il momento della rapina).Chiave di lettura che sposta l’attenzione dalla sostanza tragica dell'avvenimento. E' una sorta di guida alla lettura. Una lettura umoristica .Al di là della trama quello che permette lo scarto è Lo Cascio,che sembra del tutto a suo agio in un ruolo diverso da quello coperto ne “I Cento Passi”. Il fatto di aver respirato l’aria rappresentata,di aver visto da vicino la realtà raccontata ha aiutato la sua naturale predisposizione all’introspezione psicologica dando vita non ad una macchietta (come spesso accade) ma ad un personaggio credibile e “universale” ,esempio di quello che è e che sempre sarà l’uomo d’onore. La Finocchiaro ha come sempre una bellezza elegante e antica che dà vita a un legame intenso più che con chiunque altro. Molto bello.
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