La B di “B-Movie” ha due belle “pance”, una sopra l’altra, sporgenti e piene di “polpa”, Tarantino e Rodriguez le accostano insieme e le fanno esplodere in un duplice giocattolone adrenalico che riversa tutto il suo rancido contenuto sugli spettatori urlanti ed eccitati. E il risultato è spettacolare. La scelta di puntare sui nuovi eroi – le donne – e di appagare il vasto e fedele pubblico di fan, che comprende tutti gli strati socio-estetici della collettività, si rivela, per la qualità del prodotto, azzeccata. Si ride di gusto e ci si appassiona, ma il film va visto per intero e in lingua originale. Rodriguez non rinuncia a nulla e carica il suo pianeta popolato da zombie con tutti gli ingredienti del cinema «assomoir» da “grindhouse” che non può non essere splatter, gore, kitsch, korny, demential, outrageous e violent. Un tributo perfetto al sotto-genere, curato nel dettaglio e realizzato mediante un formidabile intreccio di storie che confluiscono in un pirotecnico finale. Tarantino, da par suo, rinuncia (ancora una volta) ad una sceneggiatura, ma (ancora una volta) è talmente bravo da non averne bisogno, con un paio di scene mozzafiato, tra cui il formidabile inseguimento con la Bell sul cofano della macchina. Cafone, e autoironico, come solo lui sa, Kurt Russell. Occhio alla scena dell’inseguimento, con la Bell (che è una stunt-woman) sul cofano della macchina: senza stacchi e senza controfigure. Una nota a parte per i finti trailer a inizio e a metà del film, su tutti “Machete”: assolutamente spassoso. ***
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