vito
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venerdì 23 novembre 2007
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una delusione unica
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Chiudere una trilogia è difficile, soprattutto se a distanza di anni. Ma da Dario Argento pretendevo un bel film.
Mi sono accostato alla visione con qualche certezza. Sapevo di non potermi aspettare una buona prova da Asia Argento - peraltro ulteriormente penalizzata dal doppiaggio - e conoscevo la storia delle Tre Madri, Mater Suspiriorum, Mater Tenebrarum e Mater Lacrimarum, protagoniste della trilogia iniziata nel 1977 con Suspiria e proseguita, tre anni più tardi, con Inferno.
Puntavo tutto sulla sceneggiatura, in particolare sulle scene di morte, lì dove Argento ha dimostrato in passato la sua maestria. Ne La Terza Madre, il regista ha perso parte della sua originalità e della signorilità con cui distribuiva la morte all'interno dei suoi film.
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Chiudere una trilogia è difficile, soprattutto se a distanza di anni. Ma da Dario Argento pretendevo un bel film.
Mi sono accostato alla visione con qualche certezza. Sapevo di non potermi aspettare una buona prova da Asia Argento - peraltro ulteriormente penalizzata dal doppiaggio - e conoscevo la storia delle Tre Madri, Mater Suspiriorum, Mater Tenebrarum e Mater Lacrimarum, protagoniste della trilogia iniziata nel 1977 con Suspiria e proseguita, tre anni più tardi, con Inferno.
Puntavo tutto sulla sceneggiatura, in particolare sulle scene di morte, lì dove Argento ha dimostrato in passato la sua maestria. Ne La Terza Madre, il regista ha perso parte della sua originalità e della signorilità con cui distribuiva la morte all'interno dei suoi film. Molte scene virano più verso lo splatter che verso il gore. Non ricordo, peraltro, di aver visto più di dieci omicidi in un film, nè ricordo braccia mozzate e viscere in bella mostra.
La cosa che mi ha lasciato più perplesso è stato il modo con cui il regista ha deciso di mostrare il male. Dopo il risveglio di Mater Lacrimarum, una cappa di malvagità avvolge la città di Roma. Il male però non si manifesta esclusivamente in una dimensione esoterica, ma diventa male comune, sociale. Addirittura è il telegiornale a mostrare le immagini della violenza: ragazzi cghe distruggono automobili, rapimenti e barboni molestati.
Quelle che dovrebbero essere le adepte della Madre sono delle ribelli punk che infastidiscono i passanti. Alcune battute sembrano rubate a Xena - principessa guerriera, e l'apparizione della strega bianca che aiuta la protagonista a difendersi dalle insidie della Terza Madre è più adatta a una fiaba disneyana che ad una storia macabra.
Solo qualche elemento tipico del cinema di Argento, come la presenza degli animali o l'uso di insoliti strumenti di morte, meritano rispetto e comunque non riescono a tenere in piedi un film piuttosto malconcio. Tutto si può spiegare se si considera che con Dario Argento hanno collaborato due giovani sceneggiatori americani. Sarà l'ottusa nostalgia per il passato, ma Suspiria e Inferno sono nettamente migliori. Ma come dice un personaggio del film, " questa è ormai storia".
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piermarco33
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giovedì 22 novembre 2007
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un brutto film....
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Trama un po' banale (il male viene risvegliato... e sparge l'odio nel mondo); Asia Argento recita come al solito.. (male!), la prima scena horror in cui una poveretaa viene uccisa brutalmente tra tre gobbute creature ricorda molto (purtroppo) lo stile dell'enigmista, la fotografia lascia molto a desiderare, veramente un brutto film, in cui non riesco proprio a vedere il lato sarcastico e rievocativo....
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peppe
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giovedì 22 novembre 2007
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il tempi cambiano non gli effetti speciali
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Andare al cinema appassiona milioni di persone che grazie ai film rierscono a provare sensazioni. In tanti vogliono vedere film che fanno emergere sensazioni di paura. Col tempo ci siamo abituati a vedere film con effetti sempre più realistici e, per renderli tali, sempre più compiuterizzati. L' INNOVATIVITA' è proprio questo che manca al film; troppo statico sulle basi degli anni '80-'90. Un tempo poteva sembrare realistico oggi vedere 1 scena di un bambino buttato dalla madre giù da 1 ponte dove si vede chiaramente che si tratta di 1 pupazzo (e questo è solo un esempio) fa ridere. Un tempo sarebbe stato un gran film oggi NO!
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cer
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mercoledì 21 novembre 2007
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il maestro c'è.. a metà!!!
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Dario torna al genere horror, e lo fa concludendo la triologia delle madri cominciata nel 1977 con suspiria. Il film non è completamente riuscito. Argento riesce a provocare terrore grazie a un'ottima colonna sonora, a cupe atmosfere e a omicidi veramente crudi. Purtroppo il film non è solo questo. Durante la visione, ci tocca assistere a effetti speciali pessimi che portano alla risata (il cicciobello lanciato nel fiume, la chiesa che brucia e il palazzo che si distrugge), a evidenti falle e obbrobriose trovate nella sceneggiatura (la scena lesbo e daria che appare a modi madonna) e a un finale troppo sbrigativo, povero e insulso. L'idea di arruolare nuovamente Asia come interprete principale non è stata del tutto sbagliata, è evidente che la ragazza è migliorata rispetto ad anni fà (peggio era veramente dura!!!) e gli altri attori se la cavano egregiamente a parte i due poliziotti che sono penosi.
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Dario torna al genere horror, e lo fa concludendo la triologia delle madri cominciata nel 1977 con suspiria. Il film non è completamente riuscito. Argento riesce a provocare terrore grazie a un'ottima colonna sonora, a cupe atmosfere e a omicidi veramente crudi. Purtroppo il film non è solo questo. Durante la visione, ci tocca assistere a effetti speciali pessimi che portano alla risata (il cicciobello lanciato nel fiume, la chiesa che brucia e il palazzo che si distrugge), a evidenti falle e obbrobriose trovate nella sceneggiatura (la scena lesbo e daria che appare a modi madonna) e a un finale troppo sbrigativo, povero e insulso. L'idea di arruolare nuovamente Asia come interprete principale non è stata del tutto sbagliata, è evidente che la ragazza è migliorata rispetto ad anni fà (peggio era veramente dura!!!) e gli altri attori se la cavano egregiamente a parte i due poliziotti che sono penosi. La scelta più azzeccata rimane Madre Lacrimarum interpretata dalla bella e perfida Moran Atias. Alla fine.. Dario è tornato? Direi di no. Dario ha toppato ancora? No. Il film rimane in un limbo, non incanta e non fa uscire dalla sala delusi. Sicuramente è la migliore pellicola da 16 anni a questa parte, il maestro ritorna a far sentire la mano che credevamo defunta, ma questo non basta a creare un film d'impatto che terrorizzi dall'inizio alla fine. Comunque qualche emozione la provoca, e non è una cosa di poco conto visto che il genere horror ci ha abituati oramai a splatter inutili e senza spessore. L'importante è che Argento continui su questa strada, dimenticando completamente le precedenti opere (il fantasma dell'opera su tutte) che ci avevano fatto pensare a una sua completa disfatta. Dario sta risalendo dagli inferi... (forse!) VOTO: 6-
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alfio71
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mercoledì 21 novembre 2007
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non vale la pena vederlo.
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RISPARMIATE I SOLDI NEL VEDERE QUESTO HORROR ANNI 80.
ALFIO71
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raffaele62
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martedì 20 novembre 2007
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a favore di dario argento
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Finalmente mi sono deciso e sono andato a vedere proprio ieri La terza madre, prima che sparisse dalle sale...Ho visto tutti i film di Argento e sono sempre stato colpito e affascinato dal suo modo di raccontare e rappresentare la paura...Ho sempre pensato e continuo a sostenere che Argento sia un genio nel suo campo,con tutte le imperfezioni e le discontinuità che l'essere geniale e comunque fuori dal coro può comportare...Io credo che lui sia una persona sensibile,complessa e complicata e il suo cinema ,in qualche modo, riflettendo la sua personalità multiforme si frammenta in una miriade di situazioni ora sublimi e spettacolari,ora noiose e imbarazzanti,ora ingenue e talvolta comiche, ma con ciò mai sottraendo all'opera nel suo complesso valore e potenza artistica,che poi è quello che conta,credo.
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Finalmente mi sono deciso e sono andato a vedere proprio ieri La terza madre, prima che sparisse dalle sale...Ho visto tutti i film di Argento e sono sempre stato colpito e affascinato dal suo modo di raccontare e rappresentare la paura...Ho sempre pensato e continuo a sostenere che Argento sia un genio nel suo campo,con tutte le imperfezioni e le discontinuità che l'essere geniale e comunque fuori dal coro può comportare...Io credo che lui sia una persona sensibile,complessa e complicata e il suo cinema ,in qualche modo, riflettendo la sua personalità multiforme si frammenta in una miriade di situazioni ora sublimi e spettacolari,ora noiose e imbarazzanti,ora ingenue e talvolta comiche, ma con ciò mai sottraendo all'opera nel suo complesso valore e potenza artistica,che poi è quello che conta,credo...Dunque ,a me il film è piaciuto...Non grido al capolavoro ma lo considero una specie di antologia e omaggio al genere Horror(con l'H maiuscola)che solo un maestro come lui poteva fare...Perchè Dario Argento è un Maestro,su questo non c'è dubbio e non saranno le critiche negative lette in questi giorni a far cambiare idea a me e a quelli come me che ancora credono nel fascino e nella potenza evocativa del vero cinema...Non so,ma ho come l'impressione che dietro tali critiche ci sia lo zampino dello stuolo di giovani(e non solo forse...)che accorrono ,esultanti e osannanti , ad affollare le sale cinematografiche all'uscita dei cosiddetti "capolavori horror dell'ultima generazione",quelli per intenderci in cui un gruppo di poveri sfigati si trova improvvisamente ,per un motivo o per l'altro, chiuso in qualche antro col pazzo sadico di turno che deve torturare e seviziare...Non ho mai visto questo genere di film e nè andrò mai a vederne uno e penso anche che il regista di turno che si giustifica dicendo che i suoi film sono l'espressione della nostra società perchè ispirato da fatti che accadono realmente farebbe bene a denunciarli ,tali fatti, e ad adoprarsi perchè non abbiano a verificarsi invece di provare a propinarceli sotto forma di spettacolo d'arte, dal momento che credo,senza tema di smentita,che il cinema sia ancora una forma d'espressione artistica.Allora,tornando al film,io non so se Dario Argento volesse con questo fare o meno il capolavoro e francamente non mi interessa saperlo...Ma se voleva costruire un buon film di genere(Horror),con tutti(ma proprio tutti!) gli elementi tipici di tale genere,per trasportarci ,sia pure per poco tempo,nell'atmosfera sognante e inquietante da favola nera con l'inevitabile ma quanto mai liberatorio momento catartico finale,credo che sia perfettamente riuscito nell'intento...Se poi la maggior parte della gente oggi(soprattutto giovani)non è più in grado di percepirle certe cose e di "sentire" in senso lato perchè toccata e attratta solo dal sadismo gratuito e senza arte di cui sopra,beh non credo che queso dipenda dalla mancanza di creatività di Argento,quanto piuttosto che sia un grave e preoccupante sintomo di una società profondamente malata...Ho letto:ma si vedeva che era un bambolotto a cadere nel fiume...Mah!non so ,volevate vedere un bambino vero sfracellarsi?...Le apparizioni di Daria Nicolodi ridicole?Forse un pò ingenue e non tecnicamente perfette ma assolutamente efficaci a rappresentare un sentimento puro e pulito quale può essere quello di una madre per sua figlia...E cosi' via...Dario Argento non poteva rifare Suspiria o Inferno...Lui è in grado di cambiare restando sè stesso!
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hyeronimous
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lunedì 19 novembre 2007
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che boiata!
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Premetto che sono stato un grande fan di Argento, sia dei meravigliosi esori (l'uccello dalle piume di cristallo, il gatto a nove code, l'introvabile quattro mosche di velluto grigio, profondo rosso, suspiria, tenebre, inferno, phenomena ed anche opera, in cui pur si intravedeva l'inizio della fine). Da allora qualcosa è cambiato, e non è possibile non vedere l'apparizione della figlia asia nella filmografia argentiana come il momento di svolta di un regista che da allora ha deluso. Trauma, la sindrome di stendhal e tutti gli altri hanno inevitabilmente deluso, con l'unica eccezione, forse, di non ho sonno che pur lontano dai livelli eccelsi del passato risultava un thriller forse troppo compiaciuto ma decente.
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Premetto che sono stato un grande fan di Argento, sia dei meravigliosi esori (l'uccello dalle piume di cristallo, il gatto a nove code, l'introvabile quattro mosche di velluto grigio, profondo rosso, suspiria, tenebre, inferno, phenomena ed anche opera, in cui pur si intravedeva l'inizio della fine). Da allora qualcosa è cambiato, e non è possibile non vedere l'apparizione della figlia asia nella filmografia argentiana come il momento di svolta di un regista che da allora ha deluso. Trauma, la sindrome di stendhal e tutti gli altri hanno inevitabilmente deluso, con l'unica eccezione, forse, di non ho sonno che pur lontano dai livelli eccelsi del passato risultava un thriller forse troppo compiaciuto ma decente. Sono andato a vedere la terza madre sperando in un radicale cambiamento. Che non c'è. La storia è inesistente, e asia argento non sa recitare, è bene prenderne finalmente atto e smetterla di continuare a chiamarla attrice. Ma non è questo il problema. Il problema è che in molte, troppe scene il film fa acqua, non spaventa anzi diviene involontariamente comico, che è il peggio che si possa dire di un horror. Tra bambolotti che perdono pezzi (!), indemoniati che somigliano agli zombi dei bmovie, scene di violenza collettiva ridicole e girate con evidente scarsità di mezzi il film è indegno persino del passaggio televisivo. La scarsità di mezzi è spesso una spinta formidabile ad usare inventiva e ingegno per trovate originali e spiazzanti, ma non in questo caso. Movimenti di camera e inquadrature sono privi di significato, la fotografia si attesta su standard qualitativi inferiori alle fiction nostrane, daria nicolodi sembra obi wan kenobi, gli effetti speciali in lattice sembrano venire dai bmovie degli anni 80, quelli digitali sono imbarazzanti. Se argento non è più capace di pensare male, se famiglia e affetti lo hanno tranquillizzato non si può non essere felici per lui, ma eviti di continuare a frequentare un genere che necessita di cervello, cuore e sangue per non cadere nel ridicolo, se non vuole rovinare l'ultima cosa che gli è rimasta, il nome.
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enciol
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lunedì 19 novembre 2007
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ecco perchè io lo difendo!
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E invece non è affatto male, il film. Lo difendo, perchè sono assolutamente sicura che se lo avessi visto all'epoca di Suspiria, ne sarei rimasta terrorizzata, come fu all'epoca. Oggi sono cambiata io, forse sono anche cambiati i tempi, non tanto Argento (ma perchè nessun "fan storico" del regista ammette questo?). Il primo omicidio è insopportabile, proprio come in Suspiria -la trovata, sempre malata e geniale lasciatemelo dire, di quei tre "mostri" assassini visti di sfuggita è da brivido. Certo il film ha tante pecche, ma chissenefrega! Lasciamo le recensioni stilistico-intellettuali ai critici, che con lo 'stile Dario Argento' non hanno mai attaccato.
[+] ma quale intellettuale!
(di caligari)
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fab
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lunedì 19 novembre 2007
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che brutto film
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Cosa dovrei dire di piu ?? Dario Argento era Dario Argento in profondo rosso, inferno, suspiria... tutto il resto e' solo frutto di un crollo totale del regista
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