Il regista di matrimoni |
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Un film di Marco Bellocchio.
Con Sergio Castellitto, Donatella Finocchiaro, Sami Frey, Gianni Cavina, Maurizio Donadoni.
continua»
Drammatico,
durata 107 min.
- Italia 2006.
- 01 Distribution
uscita venerdì 21 aprile 2006.
MYMONETRO
Il regista di matrimoni
valutazione media:
3,66
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La vita è songo...di DarkoFeedback: 0 |
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sabato 22 aprile 2006 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il nuovo film di Marco Bellocchio (regista eccelso de I PUGNI IN TASCA, suo vero capolavoro) torna sul grande gioco pazzo e abbondantemente sfruttato nel cinema del film "metacinematografico". Trattasi infatti dell' ennesima vicenda di un regista noto, Franco Elica (Castellitto), tutti lo chiamano "Maestro", che a causa d'una serie di delusioni nei confronti della vita (e qui ci si butta in mezzo di tutto: odio nei confronti della Chiesa e del suo potere, del Potere stesso, della politica, insomma tutto) cerca di elaborare delle idee per la realizzazione dell'ennesima trasposizione cinematografica de I PROMESSI SPOSI. Lo fa andando in Sicilia. Scappa da Roma, dove ha un po' di problemini a scegliere le interpreti di Lucia e della monaca di Monza e dove pare stia avendo luogo nel suo studio cinematografico una indagine condotta dai Carabinieri a noi però oscura. Franco in Sicilia pensa di essere sfuggito alle proprie preoccupazioni e di potersi godere un po' di pace. Invece rimane invischiato in una nuova serie di vicende altamente rischiose. In fondo non è importante saperle o volerle decifrare, è uno sforzo inutile e capace di distruggere la poesia del film... Si potrebbe dire che Bellocchio, omaggiando sicuramente Bunuel, abbia voluto gettare in un grande pentolone le situazioni e personaggi a lui più congeniali e che abbia voluto sublimare il tutto nel fantastico. Gli occhi apertamente chiusi ("eyes wide shut") che citava molto bene nel più conciso e crepuscolare L'ORA DI RELIGIONE, qui si manifestano in modo per niente deprimente, anzi giocoso e vivido. La vita è infatti un sogno, o meglio il desiderio costante di sognare per sfuggire agli incubi a cui ci mette davanti la realtà fattuale delle cose. Questo del film lo potrà solo capire la parte del pubblico che Bellocchio può anche non amarlo, va bene, ma di sicuro il cinema dell' incertezza (e quindi del sogno) di sicuro sì. I film di Bellocchio sono sempre stati una presenza positiva nel panorama del cinema italiano, dagli anni 60 in poi, dandoci poche ma ottime opere di notevole impatto, capaci di elevarsi al di sopra dell'antipatia che tutto sommato suscita quest'uomo durante le interviste e le rassegne stampa e di raccontare situazioni diverse e nuove, che eludano il senso del comune e banale che pervade in tutto ciò che ci circonda nell'odierno abisso di tutti i giorni. Pare doverosa una lista dei film più belli e importanti di Bellocchio all'interno del panorama cinematografico nazionale: I PUGNI IN TASCA (1965), LA CINA E' VICINA (1967), SBATTI IL MOSTRO IN PRIMA PAGINA (1972), SALTO NEL VUOTO (1980), GLI OCCHI LA BOCCA (1982), ENRICO IV di Pirandello (1984), DIAVOLO IN CORPO (1986), LA CONDANNA (1990), IL PRINCIPE DI HOMBURG di von Kleist (1997), LA BALIA di Pirandello (1999), L'ORA DI RELIGIONE (2002), BUONGIORNO NOTTE (2003)
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