vica
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mercoledì 15 giugno 2005
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vi innamorerete di un lemure
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Quelli della Dreamworks hanno colpito ancora. Dopo un cartone totalmente anticonvenzionale come Shrek, hanno realizzato un lungometraggio che potrebbe essere frutto del periodo d’oro disneyano. I personaggi, i colori, perfino i movimenti sono quelli di un cartone della prima generazione. Naturalmente quando si parla di animazione, di accuratezza nei dettagli, di fantasia creativa, siamo in un altro universo. Ma sono i personaggi che rendono straordinario Madagascar: abbiamo una galleria di personaggi incredibilmente umani (anche se sotto le spoglie di animali).
Il leone Alex nella versione originale è una forza della natura per il suo entusiasmo, e il suo assoluto amore per “la gente” di cui è il beniamino.
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Quelli della Dreamworks hanno colpito ancora. Dopo un cartone totalmente anticonvenzionale come Shrek, hanno realizzato un lungometraggio che potrebbe essere frutto del periodo d’oro disneyano. I personaggi, i colori, perfino i movimenti sono quelli di un cartone della prima generazione. Naturalmente quando si parla di animazione, di accuratezza nei dettagli, di fantasia creativa, siamo in un altro universo. Ma sono i personaggi che rendono straordinario Madagascar: abbiamo una galleria di personaggi incredibilmente umani (anche se sotto le spoglie di animali).
Il leone Alex nella versione originale è una forza della natura per il suo entusiasmo, e il suo assoluto amore per “la gente” di cui è il beniamino. La giraffa ipocondriaca Melvin, (esordisce dicendo di essere malato, in quanto ha “una macchia marrone sulla spalla”) predisposta agli svenimenti, l'ippopotamo Gloria, una vera “dura”, una che sa quello che vuole dalla vita e non ammette scorciatoie, e nello stesso tempo dolce e materna, la zebra Marty che è il motore di tutta la vicenda, in quanto non si rassegna a passare tutta la vita in uno zoo senza sapere niente del mondo circostante. Ma attorno a loro ruotano una miriade di altri personaggi strepitosi, come i pinguini “mission impossible” (scoprirete perché), le scostumate scimmie, i favolosi lemuri dell’isola di Madagascar. Il ritmo è serrato, non ci sono momenti di pausa da una situazione comica ad un’altra, i dialoghi sono assolutamente spassosi specie quelli tra i 3 protagonisti. Si arriva a momenti di puro virtuosismo in una scena di “dialogo muto”, fatto solo di gesti, tra il leone Alex e l’ippopotamo Gloria.
Ritengo che sia impossibile non sorridere per tutta la durata del film, e altrettanto impossibile non affezionarsi ai personaggi della storia. In America il film si sta preparando a bissare il successo milionario di Shrek; secondo me ha tutte le carte in regola per superare gli incassi dell’orco verde.
Dimenticavo la colonna sonora di Hans Zimmer! Nonostante il nome da affittacamere, non c’è niente da dire: è proprio bravo. Oltre ai 2 temi principali, orecchiabilissimi, ci sono citazioni illustri (mission impossible, momenti di gloria, what a wonderful world, american beauty): saranno particolarmente apprezzate dai genitori, che avranno ancora una volta un’ottima scusa per accompagnare i bambini al cinema. Agli adulti senza prole consiglio di chiedere in prestito i figli degli amici.
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[+] che disastro il doppiaggio!!!
(di vica)
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voltaire
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mercoledì 7 settembre 2005
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che filosofo quella zebra !
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Sembra proprio di dover ammettere senza alcuna spocchia accademica che il pirotecnico Madagascar possa essere considerato il "primo sussidiario" di filosofia per piccoli - e grandi - spettatori.
L' avventura che vede come attori i quattro antropomorfici animali del cartoon (forse considerarlo tale e' fardgli un torto!) e' di fatto la trasposizione cinematrografica dell' ancestrale scontro tra stato di natura e stato "sociale" (intendendo con quest' ultimo termine una societa' edulcorata dallo sviluppo tecnologico).
L' avventurosa zebra Martin si ribella ad una vita da "sapiens" dietro le sbarre di uno zoo e fugge dalla sua gabbia dorata portandosi dietro i tre inseparabili amici (ippopotamo - leone - giraffa), che cercano di farla desistere dal proposito di andare oltre cio' che gia' hanno.
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Sembra proprio di dover ammettere senza alcuna spocchia accademica che il pirotecnico Madagascar possa essere considerato il "primo sussidiario" di filosofia per piccoli - e grandi - spettatori.
L' avventura che vede come attori i quattro antropomorfici animali del cartoon (forse considerarlo tale e' fardgli un torto!) e' di fatto la trasposizione cinematrografica dell' ancestrale scontro tra stato di natura e stato "sociale" (intendendo con quest' ultimo termine una societa' edulcorata dallo sviluppo tecnologico).
L' avventurosa zebra Martin si ribella ad una vita da "sapiens" dietro le sbarre di uno zoo e fugge dalla sua gabbia dorata portandosi dietro i tre inseparabili amici (ippopotamo - leone - giraffa), che cercano di farla desistere dal proposito di andare oltre cio' che gia' hanno. Dopo una serie di spassosissime vicissitudine - anche grazie all' aiuto di quattro formidabili pinguini complottisti (che nel plot fungono da deus ex macjìhina) - i quattro protagonisti del film si ritrovano catapultati in Madagascar.
Un luogo paradisiaco che e' il contrario eatto della civilizzata e caotica new - york, dove Alex, il leone, come una prima donna elargisce acclamati spettacoli ai visitatori dello zoo.
Ma un paradiso per chi ?
non certo per degli animali che umanizzati dal vivere a contatto continuo con i sapiens trovano invivibile un luogo - pur paesaggisticamente incantevole - che non offre pasti regolari e preconfezionati.
Ben presto il Madagascar fara' ascoltare al povero Alex il richiamo della specie con il conseguente innesco dell' istinto felino che in quanto leone lo contraddistingue.
Istinto di procurarsi carne e che fara' entrare il povero leone in uno stato di "astinenza" da bistecche mettendo cosi' a repentaglio la soppravivenza di coloro che fino ad allora erano solo amici e non di certo cibo.
Vincera' l' istinto o la cultura ?
Lo zoo e i sapiens o il richiamo della foresta ?
Andate a vedere il film e oltre ad un sacco di risate imparerete un po di filosofia ... "homo homini lion"
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ultimoboyscout
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giovedì 14 giugno 2012
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l'africa all'improvviso!
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Quattro animali selvaggi, imborghesiti e imbolsiti dalla vita comoda dello zoo di Central Park, si trovano loro malgrado catapultati nella selvaggia natura dell'isola di Madagascar. Sono loro gli inaspettati quanto involontari protagonisti di questo cartoon DreamWorks, divertentissimo e genuino, che ha avuto un seguito persino migliore di questo primo episodio (ed un terzo prossimo all'uscita). I dialoghi sono frenetici e ricchi di battute, alcune pungono altre meno, l'amicizia viene messa in primo piano e la presa sui più piccoli sarà fortissima ma piacerà senz'altro anche agli adulti. I pinguini, che scappano dal freddo per godere del caldo africano, sono la parte meglio riuscita del cartone, con DreamWorks, che dopo "Shark tale", punta ancora forte su cultura giovanile tendente all'hip hop e su personaggi famosi che prestano la propria voce e in molti casi mimica e fisicità, ai personaggi animali, utilizzando la tecnica squash and stretch, tipica di molti decenni fa, che tende ad eliminare le rotondità del digitale a favore degli spigoli.
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Quattro animali selvaggi, imborghesiti e imbolsiti dalla vita comoda dello zoo di Central Park, si trovano loro malgrado catapultati nella selvaggia natura dell'isola di Madagascar. Sono loro gli inaspettati quanto involontari protagonisti di questo cartoon DreamWorks, divertentissimo e genuino, che ha avuto un seguito persino migliore di questo primo episodio (ed un terzo prossimo all'uscita). I dialoghi sono frenetici e ricchi di battute, alcune pungono altre meno, l'amicizia viene messa in primo piano e la presa sui più piccoli sarà fortissima ma piacerà senz'altro anche agli adulti. I pinguini, che scappano dal freddo per godere del caldo africano, sono la parte meglio riuscita del cartone, con DreamWorks, che dopo "Shark tale", punta ancora forte su cultura giovanile tendente all'hip hop e su personaggi famosi che prestano la propria voce e in molti casi mimica e fisicità, ai personaggi animali, utilizzando la tecnica squash and stretch, tipica di molti decenni fa, che tende ad eliminare le rotondità del digitale a favore degli spigoli. I momenti di intelligente riflessione non mancano, come colpiscono le musiche e le canzoni di una colonna sonora particolarmente indovinata e ben abbinata alle scene. Il risultato è una favola sofisticata e ben riuscita, in cui le situazioni al limite del paradosso abbondano e la morale è forte e chiara e gli autori si sono potuti sbizzarrire in citazioni cinematografiche di ogni genere. I personaggi principali sono mere caricature e rappresentano gli abitanti della Grande Mela, che pur di non rinunciare alla loro scintillante città, agli agi e ai propri comodi preferiscono rinunciare a tutto, compresa la libertà, un bene fondamentale per chiunque. Ottima la prima parte, meno la seconda, in cui temi come lealtà ed amicizia vengono messi in risalto, ma su questo campo, sfidare i maestri Disney è durissimo. Il finale vorrebbe essere un filo amaro, senza averne il coraggio per non disturbare o deludere gli spettatori, di certo è fin troppo affrettato e per quanto visto gli 88 minuti circa sono decisamente pochi.
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roberto
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lunedì 7 gennaio 2019
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la forza del gruppo unito trattata non banalmente
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Regia: Eric Darnell, Tom McGrath Cast: Ben Stiller, Chris Rock, Sacha Baron Cohen, Gabrielli Durata: 86 min.
Marty, una zebra dello zoo di Central Park, è stanca di esser soltanto un'attrazione turistica per gli esseri umani, qui chiamati sapiens. Così, per il suo il suo decimo compleanno organizzato dagli amici Alex il leone, Melman la giraffa e Gloria l'ippopotamo, decide d' esprimere il suo desiderio più proibitivo, ovvero, evadere dallo zoo per provare ad arrivare alla natura sconfinata.Una sera, la zebra si fa forza e decide di scappare. I restanti della compagnia, ovviamente contrari all'idea dell'amico, decidono di farsi strada per tentare di far ragionare l'amico, non facendo altro però, che peggiorare la situazione.
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Regia: Eric Darnell, Tom McGrath Cast: Ben Stiller, Chris Rock, Sacha Baron Cohen, Gabrielli Durata: 86 min.
Marty, una zebra dello zoo di Central Park, è stanca di esser soltanto un'attrazione turistica per gli esseri umani, qui chiamati sapiens. Così, per il suo il suo decimo compleanno organizzato dagli amici Alex il leone, Melman la giraffa e Gloria l'ippopotamo, decide d' esprimere il suo desiderio più proibitivo, ovvero, evadere dallo zoo per provare ad arrivare alla natura sconfinata.Una sera, la zebra si fa forza e decide di scappare. I restanti della compagnia, ovviamente contrari all'idea dell'amico, decidono di farsi strada per tentare di far ragionare l'amico, non facendo altro però, che peggiorare la situazione. Il lavoro della Dreamwors è davvero notevole, riuscendo a realizzare un film che punta ad una morale sull'amicizia non banale e senza tralasciare il classico umorismo che contraddistingue i prodotti precedenti della casa cinematografica. La caratterizzazione dei personaggi è il fatto più riuscito, dando a personaggi comprimari e secondari la stessa accuratezza nella sceneggiatura. Le musiche di Hans Zimmer son molto buone, anche se il Main Theme, appare parecchio rindondante, quando usato troppo. Il film dura poco più di un'oretta, anche se sembra molto di più durante la visione, probabilmente per la strana narrativa che vede la scoperta della terra promessa, molto dopo la metà del lungometraggio, giungendo ad una scena finale molto affrettata. In conclusione, la pellicola s'affaccia in quel panorama d'animazione di alta qualità provando e riuscendo, a prendersi un posto fra le migliori del grande schermo. Voto: 2,9/5
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