criticoso
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domenica 13 agosto 2017
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ci sono film che...
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Ci sono molti film che significano qualcosa: esprimono il ridicolo di essere uomini (e donne), o il dramma di vivere, oppure la difficoltà di sopravvivere giorno dopo giorno. Sono buoni film che fanno ridere, soffrire e pensare. Benissimo!
Ci sono film che non significano niente. Tanti, troppi. Buttiamoli!
Ci sono fllm che danno un sorriso e un po' di ottimismo. Sono rari, ma per fortuna ci sono. "Lady Henderson presenta" è uno di questi. Evviva!
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achab50
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martedì 13 gennaio 2015
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l'occhio del ciambellano
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Certo, se ci si ferma alla trama, non sorge alcuna voglia di vedere il film ed invece, miracolo, l'opera si svolge con una leggerezza ed una grazia inaspettate. Non era facile evitare la volgarità e persino l'involontario pecoreccio, ed invece una attenta regia ed attori perfettamente nella parte di librano in una vicenda che è in grado di rappresentare senza pesantezza persino la violenza e l'ingiustizia di ogni guerra.
E' un film che si può leggere da diversi punti di vista, sempre gradevoli. Evviva la leggerezza.
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anfas
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martedì 16 febbraio 2010
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improbabile
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costumi, ambientazione ottimi, ma storia e dialoghi improbabili in quell'epoca.
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olimpia
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lunedì 18 agosto 2008
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poesia sotto le bombe
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Pellicola che "corre" di gran carriera in una prima parte densa di momenti introspettivi e battute di una frizzante ironia per cambiare passo dopo la svolta rappresentata dallo scoppio della guerra che aleggerà sull'intera compagnia asserragliata in un bunker in attesa della sua fine. Non è facile far respirare ciò che essa rappresenta SENZA mostrare cadaveri o bandiere sventolanti, vale a dire la retorica propagandistica che la accompagna (e la giustifica) ma Lady Anderson con le sue parole, che suonano come una triste e ahimè, sempre di moda, verità: la gioia, o almeno la possibilità della gioia, in cambio della vita. Aspetti non secondari sono la cura dei particolari, la bellezza dei quadri viventi, veri e propri nudi artistici e i pezzi cantati, molto suggestivi.
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Pellicola che "corre" di gran carriera in una prima parte densa di momenti introspettivi e battute di una frizzante ironia per cambiare passo dopo la svolta rappresentata dallo scoppio della guerra che aleggerà sull'intera compagnia asserragliata in un bunker in attesa della sua fine. Non è facile far respirare ciò che essa rappresenta SENZA mostrare cadaveri o bandiere sventolanti, vale a dire la retorica propagandistica che la accompagna (e la giustifica) ma Lady Anderson con le sue parole, che suonano come una triste e ahimè, sempre di moda, verità: la gioia, o almeno la possibilità della gioia, in cambio della vita. Aspetti non secondari sono la cura dei particolari, la bellezza dei quadri viventi, veri e propri nudi artistici e i pezzi cantati, molto suggestivi.
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anny baggins
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venerdì 8 febbraio 2008
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the show must go on
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Il mondo diventa palcoscenico. E il palcoscenico diventa mondo. C'è la vita, la vita che scalcia, morde, irrompe con la sua violenza. E la morte che arriva in un attimo, ma non ferma lo spettacolo perchè "That's the show biz, kid". Questo è lo spettacolo e The show must go on. Come la vita. Anche la vita deve andare avanti dopo la morte, la giostra deve continuare a girare, anche davanti ad una sedia vuota e ad una foto malinconica "my smile still stays on". E poi le ferite che sono ancora aperte, il dramma di una giovinezza negata, di un amore che sembra diverso ma che è come tutti gli altri (ovvero, non è amore) e un invito a non arrendersi, a ballare il valzer sotto le bombe perchè deve, deve esserci una ragione per tutto, un senso dietro al non-senso, un ordine dietro il caos.
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Il mondo diventa palcoscenico. E il palcoscenico diventa mondo. C'è la vita, la vita che scalcia, morde, irrompe con la sua violenza. E la morte che arriva in un attimo, ma non ferma lo spettacolo perchè "That's the show biz, kid". Questo è lo spettacolo e The show must go on. Come la vita. Anche la vita deve andare avanti dopo la morte, la giostra deve continuare a girare, anche davanti ad una sedia vuota e ad una foto malinconica "my smile still stays on". E poi le ferite che sono ancora aperte, il dramma di una giovinezza negata, di un amore che sembra diverso ma che è come tutti gli altri (ovvero, non è amore) e un invito a non arrendersi, a ballare il valzer sotto le bombe perchè deve, deve esserci una ragione per tutto, un senso dietro al non-senso, un ordine dietro il caos. C'è la voglia di tornare a sorridere, per se stessi e per gli altri, di tornare a guardare il cielo, a cercare una ragione di vita. O anche, solo e semplicemente, a cercare di vivere. Nonostante tutto.
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frears
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sabato 26 maggio 2007
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frears
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marquinz
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venerdì 18 maggio 2007
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un film intelligente
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Un gran bel film. Piacevole e divertente.
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nigel mansell
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venerdì 20 ottobre 2006
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la nostalgia della giovinezza
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Il film è ineccepibile, costruito come si deve con attori ottimi, condito con ottime battute che tengono viva l'attenzione in sala insieme alla visone dei nudi molto casti.
Un pò lontano dai miei gusti ma godibile.
Ci ho visto la nostalgia della giovinezza, quella passata, quella cancellata nella grande guerra come accadde al figlio della Sig.ra Henderson e quella pronta a immolarsi nei campi di battaglia dell'europa in fuoco o nei bombardamenti di una Londra devastata.
L'invidia della giovinezza negli occhi estasiati nel guardare le sue ragazze del direttore del teatro, nelle tristezze dell'anziana signora mentre balla con i ventagli come la star dello spettacolo o quando cerca di inventare una storia d'amore come lei non ha mai vissuto.
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francesco "cerry" cerulli
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venerdì 11 agosto 2006
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una allegra vedovanza
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Carina questa commedia ambientata nella Londra degli anni 40 sullo scoppiare della seconda guerra mondiale.E'una storia incentrata sul litigioso rapporto tra Judy Dench e Bob Hoskins, assolutamente validi nell'interpretare una 80enne vedova aristocratica e un direttore di teatro.Riuscito l'intento di creare una simpatica commedia che ironizzi sulla cinica e boriosa classe alto-borghese dell'epoca, incarnata ,dalla carismatica figura di Lady Handerson, le cui raffinate quanto sfrontate battute ne fanno l'assoluta protagonista.Poi c'e' il direttore di teatro Van Damme, serio professionista , occupato il più delle volte a bisticciare con la Handerson come fanno 2 adolescenti fidanzatini.Il denaro,la guerra, la morte e l'amore.
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Carina questa commedia ambientata nella Londra degli anni 40 sullo scoppiare della seconda guerra mondiale.E'una storia incentrata sul litigioso rapporto tra Judy Dench e Bob Hoskins, assolutamente validi nell'interpretare una 80enne vedova aristocratica e un direttore di teatro.Riuscito l'intento di creare una simpatica commedia che ironizzi sulla cinica e boriosa classe alto-borghese dell'epoca, incarnata ,dalla carismatica figura di Lady Handerson, le cui raffinate quanto sfrontate battute ne fanno l'assoluta protagonista.Poi c'e' il direttore di teatro Van Damme, serio professionista , occupato il più delle volte a bisticciare con la Handerson come fanno 2 adolescenti fidanzatini.Il denaro,la guerra, la morte e l'amore...tutto trattato con volontaria leggerezza, ma che diventa superficialità ,se non si comunica profondità ai peronaggi e ai drammi che la guerra comporta. Ballare sotto le bombe non allontana una guerra se non le si da un'anima...
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martedì 28 marzo 2006
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malinconico
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Poteva essere meglio visto gli attori. Comunque è da vedere cast di primordine. recitazione fantastica.
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