Il mercante di pietre |
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Un film di Renzo Martinelli.
Con Harvey Keitel, Jane March, Jordi Mollà, F. Murray Abraham, Brahim Abid, Maria Grazia Adamo, Lucilla Agosti.
continua»
Drammatico,
durata 107 min.
- Italia 2005.
uscita venerdì 15 settembre 2006.
MYMONETRO
Il mercante di pietre ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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recitato male girato peggio
di GiulioFeedback: |
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domenica 29 ottobre 2006 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"Il Mercante di Pietre" è uno dei peggiori film che abbia mai visto, non il peggiore perché una tale valutazione costituirebbe già un titolo di merito. Il film porno tedesco che ho visto al cinema L'Aquila di Roma nel 1985, dove era saltato il sincro audio-immagine con immaginabili ed esilaranti effetti, al confronto è un capolavoro di Orson Welles. Il film va oltre l'indecenza in tutto, nei dialoghi, nell'interpretazione nella sceneggiatura, nelle inquadrature, nella tesi ideologica, nella sceneggiature, nelle poesie di Calabrò, nelle scene di sesso di Jane March che dai tempi de "L'amante" sembra ormai abbonata ai sospiri di goduria con uomini di varie età e razze. Imbarazzante anche il marito cornuto che per mezzo film fa ginnastica in casa e sfugge ad un agguato islamico scorrazzando per un'ora su una sbarra agganciata al soffitto, dopo che qualche minuto prima non era riuscito nemmeno a salire sul letto, ricordando peraltro una celebre barzelletta; lo stesso marito che, del resto, ci scopre spesso e volentieri i moncherini digitali messi in risalto da una mutanda sexy che ci rivela al contempo un "pacco" messo in bella mostra, un "pacco" che dobbiamo però immaginare tristemente non funzionante, dato che la moglie -gerontofila?- preferisce farsela con un quasi settantenne con le macchie dell'età sulle mani e una panza alcolica che le lenzuola non riescono a coprire del tutto. Miracoli del viagra e affini, probabilmente. Il Mercante di pietre è dunque il prodotto di un cialtronismo esibizionista e raffazzonato, di un dilettantismo che ci rivela il volto più triste e meschino del trash: mi pare emblematico che un tizio- durante il film- abbia tenuto il telefonino acceso con una suoneria altissima parlando a voce alta alzandosi e discutendo per quasi tutto il tempo. E nessuno- dico nessuno- ha protestato, perché era comunque meglio lui che faceva casino dei dialoghi del Mercante di Pietre. Il resto è silenzio.
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