Il mercante di pietre |
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Un film di Renzo Martinelli.
Con Harvey Keitel, Jane March, Jordi Mollà, F. Murray Abraham, Brahim Abid, Maria Grazia Adamo, Lucilla Agosti.
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Drammatico,
durata 107 min.
- Italia 2005.
uscita venerdì 15 settembre 2006.
MYMONETRO
Il mercante di pietre ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Martinelli salva l'islam
di Carlo PessaFeedback: |
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lunedì 23 ottobre 2006 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Tralasciando i dialoghi, a tratti eccessivamente pastosi e per alcuni versi degni soltanto di una soap opera tipo beautifull, ho trovato un film molto più profondo di quanto critici radical chic vogliano far credere al lettore. Mi limito, sul punto, a ricordare come il mercante al termine del film venga lui stesso ucciso dall'islam dei massimalisti, dei folli, degli assassini. In quel momento, lui chiede al suo Dio di perdonare perchè si rende conto che quanto fino a quel momento fatto è stato sbagliato. Non altrettanto mostrano di fare i suoi "fratelli di islam" (tali si erano autodefiniti in altra scena) che, accecati dall'odio e dal fanatismo finiscono per uccidere il fratello oltre agli innocenti del traghetto. Gli islamici moderati dovrebbero invece giudicare con favore il film che, se all'inizio può dare l'idea di essere eccessivamente sbilanciato, "di parte", termina in maniera molto equilibrata: un islam temperato c'è (ed il mercante ne è il simbolo); il problema vero, quello denunciato dal film, è che esso è soffocato dal fanatismo e dall'odio di pochi esaltati. Ed il dramma è proprio nella difficoltà che si incontra nel riuscire a sbrogliare tale matassa. Un film realmente di parte avrebbe fatto si che il mercante, pur amando la donna, la mandasse comunque verso il suo destino di morte, sacrificando il suo amore - senza troppo struggimento- per Allah. Il fatto che, viceversa, egli cerchi di evitare quel destino e/o di viverlo insieme, mostra il rifiuto, di chi ragiona, di chi è - per esserlo divenuto con la forza dell'amore- unamo, per una logica di sola morte. In questo modo, alla fine, il film salva l'islam moderato, e condanna quello degli estremisti, che alla notizia delle morti ridono, così come ridevano gli attentatori delle torri gemelle e quelli del luglio di londra mentre facevano canoa. Se poi vogliamo coprire i nostri occhi e non guardare, chi per paura, chi per comodità, chi per menefreghismo, chi per convinzioni politiche, ecc., fate pure. Ma il film rimane da questo punto di vista ottimo.
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