Il mercante di pietre

Per il solo fatto di aver avuto il coraggio di trattare in maniera finalmente libera da schemini buonisti o logiche giustificazioniste il tema del terrorismo islamico Martinelli merita un riconoscimento. Non è nuovo alle provocazioni, come "Porzus" che raccontava finalmente delle stragi fratricide tra partigiani rossi e bianchi che minano il mito della "resistenza tutta buona". E qui, se osi andare contro il politically correct sei finito, indipendentemente dala qualità tecnica del tuo film. Le razioni dei critici scontate e risibili: un film come Farehneit 9/11 che hanno osannato e a cui hanno dato premi e riconoscimenti si è rivelato una bufala per ammissione dello stesso regista, che ha ammesso dopo mesi che in mezzo a qualche verità ha raccontato anche un sacco di balle. Un film-documentario più che fazioso che si rivela aver narrato falsità... ecco cosa apprezza la critica. Solo perchè lì il "cattivo" senza se e senza ma era Bush. Qui che il "cattivo" è un imam come ce ne sono a centinaia in Italia che predicano odio dai pulpiti delle moschee, dei terroristi come ce ne sono a migliaia pronti a farsi saltare in aria (e non per povertà, cari miei, perchè in occidente sono cittadini benestanti e "integrati")... qui non va, guai a condannare senza giustificazioni i terroristi islamici! Hanno sempre qualche buona ragione per odiarci e ammazzarci, ci meritiamo tutto quello che succede, il loro odio è più che giusto. Cosa importa se il terrorismo islamico esiste anche dove noi occidentali non c'entriamo, cosa importa se non abbiamo più il diritto nemmeno a casa nostra di ironizzare sull'islam perchè sennò mettono a ferro e fuoco le ambasciate, cosa importa se Van Gogh è stato ucciso a causa della sua critica alla sottomissione della donna nell'Islam, cosa importa se in Italia un musulmano come Magdi Allam solo perchè davvero moderato e laico vive sotto scorta per le continue minacce di morte e anche se si pronuncia sempre con forti documentazioni storiche è boicottato da quella sinistra che ama tutti gli islamici tranne quelli moderati. Il film di Martinelli è estremo, vero, ma in un Paese come il nostro in cui hanno voce solo le campane buoniste e giustificazioniste non meno assolutiste di Martinelli che reputano l'occidente colpevole di tutto e trovano motivi per accettare ogni azione terroristica, sentire finalmente anche l'altra campana riporta (anche se solo per un attimo) un po' di equilibrio.