Il mercante di pietre

Caro Nicoletti,io non so chi lei sia ,ma trovo estremamente fastidioso che un film che è in ogni caso un opera d arte,venga presentato in questi termini solo perche propone una visione di temi importanti e difficili diversa dalla sua. Un film è un film, e non deve affrontare le tematiche in un modo prestabilito ma secondo la sensibilità e le propensioni del regista. Io trovo che il livello tecnico del film sia discreto e che la trama sia attuale e interessante.èun film che a mio avviso vuole testimoniare le paure insconscie dell' uomo occidentale dei nostri giorni(che poi queste paure siano giustificabili o meno non dovrebbe essere un problema dello spettatore) e una storia d amore diversa dal solito,fuori dalle righe, un amore contrastato,e la frustrazione del protagonista.Poi ovviamente quella di Martinelli è una visione di parte, nel senso che sullo sfondo è ravvisabile la sua opinione riguardo la religione islamica e il terrorismo.Ma non vedo perchè condannare un film perchè di parte,insomma è normale che lo sia visto e considerato che ogni regista desidera comunicare qualcosa di suo e non fare un documentario.(Anche se Le ricordo che molti presunti "documentari" recensiti come capolavori offrono una visione alquanto di parte)Comunque devo dire che sentire ogni tanto qualcosa di diverso e discordante nel cinema a me piace,non sono abituata a sentire solo una campana.Credo che l arte e quindi anche il cinema non debbano essere condizionati da preconcetti o dal credo politico dei critici che dovrebbero essere appunto "critici"e imparziali.Devo dire,che anche se non sono un esperta, la regia è a mio avviso discreta anche a livello tecnico e stilistico.Credo quindi che la visione di martinelli non sia affatto assolutista come invece è la sua recensione.