Pulp Fiction

Il capo di un'organizzazione criminale incarica due suoi uomini fidati di recuperare una valigetta sottratta, contenente "proprio quella che io credo che sia". Durante il lavoro si imbattono in accadimenti che si intrecciano con la loro missione.
I vari avvenimenti non sono rappresentati in ordine cronologico, si sviluppano in ordine logico. Partendo da un punto apparentemente casuale della storia, si apre quella derivata non appena diventa necessario riferirvisi. Ai fini della comprensione questa tecnica ha l'evidente svantaggio di ridurre la storia principale ad un collage di momenti, con la contropartita che ciascun momento è sviluppato compiutamente e lo spettatore ne ricava un senso di pienezza. Si tratta di una questione di ordinamento, le medesime scene si potrebbero montare in modo da ricavarne un film convenzionale.
Il genio di Tarantino si esprime anche nella creazione di alcuni personaggi tra i quali spiccano Jules criminale asceta e Winston Wolf l'infallibile. La tragicomica è grandiosa, lo spettatore osserva l'assurdo e ci crede; probabilmente il punto forte dello spettacolo consiste nel derogare al senso di realtà.