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Pur essendo un grande fan di Sergio Leone,ritengo che questo film non sia tra i suoi più riusciti.Nonostante la struttura a flash back costruita tra sogno e realtà sia affascinante,penso che Leone stavolta metta troppa carne al fuoco senza poi concludere nulla,il film è eccessivamente lungo ed aporetico.Forse proprio in ciò sta la sua grandezza,ma per me resta un film indefinibile:non è certo un gangster movie,e non è semplicemente un film drammatico,forse lo definerei un film sui sentimenti dell'amicizia e dell'amore.
Più di ogni altra sua pellicola,in questa Leone intreccia il suo gusto epico barocco con i dettagli della realtà concreta,con scene molto dure;man mano che i protagonisti crescono la realtà si fa sempre più dura,ed i sogni svaniscono,finendo nella pattumiera che Noodles osserva allontanarsi sul viale.
La prima parte,con i protagonisti da ragazzini,è sicuramente la più bella,la seconda parte secondo me è troppo lunga,prolissa ed inconcludente.Per capire la storia probabilmente dovremmo farci di oppio così come Noodles.
Nella memoria resta la grande interpretazione di De Niro,la storia d'amore tra Noodles e Deborah,e le due scene di stupro,affrontate in modo tale da diventare poetiche in luogo della violenza del gesto.In questo vediamo la grandezza di Leone,anche se il film in sè,al di là dei dettagli,si dilata eccessivamente privo di ritmo.
Basti pensare al ritmo imposto alla scena iniziale di C'era una volta il west per capire la differenza tra i due film.
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warewolf
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domenica 26 agosto 2007
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senza parole
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senti, ma che scrivi??ma sopratutto che film hai visto?sicuramente un altro
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dave
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lunedì 1 ottobre 2007
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mi dispiace!
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forse per partito preso o non so per quale altro motivo hai deciso di trovare negative cose che credo per molti sono il segno indistiguibile del valore assoluto di questo capolavoro. Mi dispiace per te che non riesci ad essere coinvolto dall'emozione che provo ancora oggi nel vederlo.
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dandi
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lunedì 21 gennaio 2008
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baa
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La gente ke nn riesce a cogliere la vera essenza di tale capolavoro è gente senza capacità di andare oltre e senza sensibilità
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marco tognato
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mercoledì 28 ottobre 2009
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bravo
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Avevo intenzione di scrivere una recensione al film ma tu hai già detto in sintesi tutto ciò che penso anch'io. Lasciale perdere le persone che ti dicono cos'è e cosa non è un capolavoro. Sei tu a decidere. a meno che non siamo tutti critici professionisti (e non lo siamo, altrimenti ora staremo a scrivere per una rivista e non per questo sito) e cerchiamo con gli strumenti dell'ermeneutica di decostruire il testo filmico, lasciamo perdere il solito pistolotto retorico del "capolavoro", per piacere. Accontentiamoci (e mica è poco) di capire perchè un film ci emoziona o meno, cosa lo rende grande alla luce dei NOSTRI occhi, non di quelli di tutto il mondo. E chi siamo, mandrake?! Per cui, caro Nathan, mi complimento con te per l'umiltà e la sincerità, entrambe qualità che di solito mancano ai commentatori di questo sito.
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Avevo intenzione di scrivere una recensione al film ma tu hai già detto in sintesi tutto ciò che penso anch'io. Lasciale perdere le persone che ti dicono cos'è e cosa non è un capolavoro. Sei tu a decidere. a meno che non siamo tutti critici professionisti (e non lo siamo, altrimenti ora staremo a scrivere per una rivista e non per questo sito) e cerchiamo con gli strumenti dell'ermeneutica di decostruire il testo filmico, lasciamo perdere il solito pistolotto retorico del "capolavoro", per piacere. Accontentiamoci (e mica è poco) di capire perchè un film ci emoziona o meno, cosa lo rende grande alla luce dei NOSTRI occhi, non di quelli di tutto il mondo. E chi siamo, mandrake?! Per cui, caro Nathan, mi complimento con te per l'umiltà e la sincerità, entrambe qualità che di solito mancano ai commentatori di questo sito.
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