hipsterical
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sabato 11 luglio 2009
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riuscito film d'intrattenimento
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Questo film di Cardosa si propone come una tranche de vie di un ricco ma un po' ombroso gaudente alle prese con mirabolanti avventure di sesso, amicizia, piacere ed avventurosa caccia subacquea. Godibilissimo nonostante la caoticità di avvenimenti che si concatenano casualmente secondo appunto il "nessun schema" dello spezzone di vita, una casuale, spensierata, tragica, carnale, liberatoria e sanguinosa storia di sole libidine e violenza. Le sequenze subacquee lasciavano intendere di essere in larga parte sequenze di repertorio, chè non sarebbe credibile uno squalo tanto verosimile in un film evidentemente povero: ma sequenze montate nel film con discrezione e misura contribuiscono a farne un prodotto piacevole e non ridicolo come tanti altri lavori miseramente ruzzolati giù per la china del grottesco tentando di sfruttare il soggetto "squalo asassino".
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Questo film di Cardosa si propone come una tranche de vie di un ricco ma un po' ombroso gaudente alle prese con mirabolanti avventure di sesso, amicizia, piacere ed avventurosa caccia subacquea. Godibilissimo nonostante la caoticità di avvenimenti che si concatenano casualmente secondo appunto il "nessun schema" dello spezzone di vita, una casuale, spensierata, tragica, carnale, liberatoria e sanguinosa storia di sole libidine e violenza. Le sequenze subacquee lasciavano intendere di essere in larga parte sequenze di repertorio, chè non sarebbe credibile uno squalo tanto verosimile in un film evidentemente povero: ma sequenze montate nel film con discrezione e misura contribuiscono a farne un prodotto piacevole e non ridicolo come tanti altri lavori miseramente ruzzolati giù per la china del grottesco tentando di sfruttare il soggetto "squalo asassino". Per concludere un film d'intrattenimento ben riuscito nonostante i pochi mezzi l'esilità della trama e le performance modeste degli attori.
Vorrei concludere con una personalissima ed un po' campata in aria osservazione sulla "morale" dei personaggi. Essa risulta totalmente appiattita su un assoluto edonismo e giovanilismo post-hippie del tutto privo di connotazioni ideologiche. Probabilmente gli autori non si posero neppure il problema e si limitarono ad abbozzare i personaggi nella maniera più commerciale possibile per il periodo, contrassegnato dalla crisi delle aspettative del decennio precedente, del quale rimaneva solo la liberazione dei costumi e un certo edonismo anarcoide. Insomma: solo l'esteriorità senza i contenuti. Ma per un avventuroso e dichiaratamente leggero film di intrattenimento che non si poneva il benchè minimo obiettivo intellettuale questa era forse una scelta obbligata. Nei brutti tempi vuoti e malvagi che viviamo oggi lo stesso film verrebbe realizzato in maniera assai più cupa e con una tripla sottolineatura su sangue gore e violenza, il tutto condito con un bel po' di effetti computerizzati, quindi siamo lieti che «Tintorera» sia stato girato nel 1978 e non nel 2008.
Giudizio: film molto buono nella sua categoria, più che discreto se considerato nella media di tutti i generi, realizzato con una dose sufficiente di buon gusto. Ma comunque non fatelo vedere al parroco.
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dandy
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lunedì 25 maggio 2020
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amore e tintorera...
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Fim adorato da Tarantino,che ne possiede una copia nella sua collezione privata.Tratto dall'omonimo libro di Ramon Bravo((che cura le parti sott'acqua e avrebbe girato la scena dello zombi in mare in "Zombi 2"),niente più che un fotoromanzo confezionato con indubbia classe,lungo(almeno nella versione originale di 125'),con dialoghi da soap opera e personaggi riassumibili in due righe.C'è il ricco americano Steve che dovrebbe starsene a riposo dopo un collasso dovuto al troppo stress e il James Caan messicano Miguel,giglò teorico del take it easy.Insieme,dopo un iniziale litigio diventeranno amici fratelli e non faranno altro che spassarsela con ogni fanciulla a disposizione,ogniuna rigorosamente disinibita e pronta a concedersi da subito(tra le quali c'è anche la stordita Susan George) e cacciare squali.
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Fim adorato da Tarantino,che ne possiede una copia nella sua collezione privata.Tratto dall'omonimo libro di Ramon Bravo((che cura le parti sott'acqua e avrebbe girato la scena dello zombi in mare in "Zombi 2"),niente più che un fotoromanzo confezionato con indubbia classe,lungo(almeno nella versione originale di 125'),con dialoghi da soap opera e personaggi riassumibili in due righe.C'è il ricco americano Steve che dovrebbe starsene a riposo dopo un collasso dovuto al troppo stress e il James Caan messicano Miguel,giglò teorico del take it easy.Insieme,dopo un iniziale litigio diventeranno amici fratelli e non faranno altro che spassarsela con ogni fanciulla a disposizione,ogniuna rigorosamente disinibita e pronta a concedersi da subito(tra le quali c'è anche la stordita Susan George) e cacciare squali.Finchè uno squalo tigre femmina(la tintorera del titolo),che già aveva divorato la prima donna contesa tra i due,porterà la tragedia.La bestia ci mette quasi 40 minuti a farsi viva,e oltre un'ora a diventare protagonista assoluta del film.Ovviamente si è comunque voluta sfruttare l'occasione per farne un epigono del film di Spielberg.E il successo non è mancato,accresciuto dalla pubblicità di una presunta uccisione da parte di uno squalo.Ma il film non ha nulla a che vedere con gli shark movies tradizionali.Vorrebbe probabilmente ambire a una riflessione sull'amicizia virile,la sensualità libera del periodo in una delle patrie dell'edonismo.Cosa non riuscita,vista l'ingenuità imperante,tuttavia le ottime riprese subacque e le sequenze con gli squali(tutti autentici,sia cacciati che cacciatori,con discrete scene di attacco)lo rendono ben più allettante di certi filmacci nostrani.L'importante è essere disposti bene,e si fa guardare.Assolutamente da evitare se si è animalisti.
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